I meloni antichi e dimenticati
Nonostante sia dai più considerato alla stregua di un dessert, il melone (Cucumis melo) è un alimento di tutto rispetto, prezioso per i suoi componenti e per l'azione reidratante che apporta al fisico. Ne esistono molte varietà meno note ai più ma ugualmente gustose. Vediamole
Di tutte le varietà esistenti di melone non molte rispettano tutti i canoni per essere immesse nel grande mercato: pezzatura regolare, produttività, predisposizione alla coltura intensiva, grado di dolcezza intenso e costante, buon rapporto buccia-polpa-semi.
Esistono diverse varietà di questo prezioso frutto che vengono regolarmente snobbate dai grandi mercati o considerate di “serie B” in confronto ai tre o quattro classici cultivar rinvenibili in tutti gli identici banchi frutta di tutti gli identici supermercati da Bolzano a Siracusa.
Parliamo dei classici cantalopio polpa arancione, sia a buccia liscia che retata; o alcuni del gruppo inodorus, come il giallo canarino invernale o il verde spagnolo invernale.
Proviamo ad osservare un piccolo florilegio di cultivar, differenti per sapore, adattabilità, forma e altre caratteristiche: lo Zatta o Rospo di Bologna, l'Ogen (israeliano), il flexuosus (armeno), il Tigrato (turco), il Casaba (iraniano), l'Hami (cinese).
I meloni dimenticati
Zatta
Ha una buccia ben identificabile, spessa e bitorsoluta, color ocra; le scanalature della costolatura sono profonde e marcate, tanto da farlo sembrare una zucca. Mediamente profumato, molto saporito, ha polpa arancione molto morbida. È rustico e resistente.
Ogen
Prende il nome del kibbutz israeliano di cui è originario, è lievemente oblungo, buccia chiara e maculata. La polpa è pallida, lievemente gialla o verde, ed è molto dolce e aromatica.
Melone armeno o melone serpente
Pur somigliando ad un lungo cetriolo ricurvo, è un melone a tutti gli effetti. Buccia verde, sottile, rugosa. Usato nelle cucine asiatiche perlopiù come un carosello dolce, ha polpa soda, croccante, rinfrescante.
Melone tigrato
Come molte altre rare varietà interessanti proviene dall'area tra Anatolia e Caucaso. Dolce, molto decorativo (ha striature gialle e rosse) richiede un clima caldo senza rischi di abbassamento di temperature.
Melone casaba
Ha buccia molto chiara, candida, liscia e priva di difetti. La polpa verdognola molto saporita e succosa.
Hami
Molto consumato nella Cina occidentale, è un melone invernale con forma oblunga, con buccia tendente al giallo o al rosa solcata da crepe. È dolce e croccante.
Origini, proprietà e usi del melone
Si suppone che il melone abbia avuto origine nell'area tra Anatolia, Armenia, Azerbaigian, Iran e Iraq. Successivamente il suo consumo si estese fino all'Asia centrale, l'India, i Balcani e tutto il Mediterrano, e nei secoli a seguire fu importato anche in nell'Europa Continentale e di lì nei nuovi continenti.
Conosciuto e apprezzato da Egizi, Greci e Romani, veniva spesso mangiato cotto o in insalata.
In Turkmenistan esiste il “Giorno del Melone”: festa nazionale in cui si celebra questo frutto, simbolo di abbondanza, dei “frutti” del lavoro e del paradiso.
Generalmente consumato fresco a fine pasto, si presta piuttosto ad essere un'ottima colazione o merenda poiché la sua non alta digeribilità si complica ulteriormente se nello stomaco sono presenti altri generi di alimenti.
Il melone è il frutto re dell'estate, ricco di sali minerali, vitamine e tanta acqua superidratante che è necessaria proprio come integrazione nel periodo estivo. In particolar modo contiene vitamina A, B e C e sali minerali quali fosforo e ferro.
Viene indicato come alimento per le diete dimagranti ed è ottimo anche per gli sportivi che devono mantenersi in forma idratandosi e reintegrando sali minerali e acqua.
In cucina è semplice da preparare tanto che può essere servito direttamente raccolto e fresco dal campo o rinfrescato in frigorifero. Un tempo veniva conservato essiccato per diverse ricette fuori stagione o per torte e dolci saporiti e particolari.
Preparato in gelatine e marmellate, oppure trasformato in ottimo gelato o freschi sorbetti. Il melone è indicato insieme ad altra frutta in variegate macedonie estive, in mixer di frullati o centrifugati e infine può essere un piatto per insalate miste o nel classico prosciutto e melone.
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Coltivazione del melone
A partire dal mese di marzo è possibile seminare il melone per far crescere le future piantine. Verranno trapiantate quando saranno nate almeno 5 foglie e visto lo sviluppo della pianta a crescita completata sarà necessario trapiantarle almeno a 1 metro di distanza tra loro. ù
Ad aprile o maggio è possibile seminare direttamente i semi a dimora nel terreno e la loro successiva fruttificazione averà in piena estate a partire da luglio.
Il terreno ideale per il melone è ricco di humus ed è una pianta che non ama i ristagni d'acqua. La necessità di irrigazione è comunque abbondante, in particolare modo all'inizio della coltura e nel momento della fioritura, mentre a maturazione è meglio sospendere le irrigazioni qualche giorno prima della raccolta per esaltare il sapore e la sua innata caratteristica zuccherina.
Il momento della raccolta è determinato dal distacco del picciolo che avviene naturalmente o per mano dell'uomo con una lieve torsione. Da questo momento sarà pronto per le nostre tavola magari semplicemente tagliato e servito con altra frutta di stagione.
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