Intervista

Par.co Denim: il jeans sostenibile

La produzione di jeans è un'attività altamente impattante sull'ambiente. Inoltre, un paio di pantaloni percorre più di 40 mila km dalla produzione alla vendita. Ma diverse realtà stanno rivoluzionando il settore.

Par.co Denim

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©Par.co Denim

Solitamente i jeans sono un prodotto tessile molto lontano dalla sostenibilità. I processi di produzione, infatti, sono complessi e inquinanti perché richiedono l’utilizzo di tonnellate d’acqua, solventi chimici e tinture ricche di metalli pesanti, anche per un solo paio di pantaloni.

Per fortuna qualcosa sta cambiando. Sempre di più si affacciano sul mercato nuove realtà imprenditoriali capaci di offrire tessuti prodotti con l’ausilio di buone pratiche e all’insegna del rispetto dell’ambiente (e dei lavoratori). Cure-Naturali ne ha parlato con Matteo Parco, CEO e founder di Par.co Denim, brand che produce jeans di alta qualità, in Italia, in modo sostenibile.
 

Partiamo dal contesto attuale. Qual è l'impatto ambientale della produzione di jeans?

Il jeans ha un alto impatto sull'ambiente per molte ragioni. Innanzitutto, la produzione del tessuto denim, utilizzato per realizzare i jeans, assorbe circa il 35% di tutta la produzione mondiale di cotone. Conseguentemente all'aumento della domanda, quindi, è cresciuto il bisogno di disporre di più cotone. Questo porta inevitabilmente all'utilizzo massiccio di acqua, coloranti, pesticidi e prodotti chimici che hanno un altissimo impatto ambientale. 

 

Per produrre un solo chilo di fibre di cotone sono necessari 10.000 litri di acqua, e poi il tessuto ottenuto verrà colorato immergendolo in tinture chimiche che contengono numerosi metalli pesanti, in un processo che a sua volta necessita di molta acqua. 

 

Una volta ottenuto il denim, poi, si procede alla rifinitura attraverso alcune tecniche spesso dannose per la salute di chi produce questo tessuto. Tra queste c’è la tecnica della sabbiatura, che dona quell'effetto 'vissuto' tipico dei capi in denim.
 

Par.co Denim Molatura di jeans sostenibili

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©Par.co Denim

E alle tecniche di produzione va aggiunta la filiera di distribuzione, non è vero?

Esatto. Anche la logistica interna e la lunghezza della filiera di un jeans standard pesano molto sull’ambiente. Il report del 2018 di Organizzazione per un mondo solidale riporta che il viaggio di un paio di jeans generici comincia dai campi in India, per arrivare in Turchia dove il cotone viene filato e poi a Taiwan, dove viene tessuto. In Cina viene tinto con colori provenienti dalla Polonia, dopodiché viene trattato in Bulgaria. Nel Bangladesh operai e operaie cuciono queste stoffe ammorbidite e resistenti per farne dei jeans. In Francia i pantaloni assumono quel tipico “look usato”, mentre l’etichetta con scritto “Made in...” viene cucita in Italia poco prima della vendita. 

 

Quando questo paio di jeans non piacerà più finirà nella raccolta degli abiti usati e da lì in giro per il mondo. Il totale dei chilometri percorsi dalla produzione alla vendita di un paio di jeans in media (in linea d’aria) è stata calcolata in 44.310 km.
 

Dove risiede la sostenibilità del prodotto da voi offerto?

L'impatto ambientale più grande dei prodotti Par.co Denim si concentra nella materia prima e nella produzione del tessuto: infatti scegliamo tessuti denim composti al 100% di cotone biologico certificato GOTS (Global Organic Textile Standard) o tessuti rigenerati secondo il GRS (Global Recycle Standard) formati utilizzando cotone e poliestere riciclato all’interno dell'azienda fornitrice. Ciò permette di gestire l’impatto e infatti il cotone biologico ha potenziali di risparmio notevoli.
 

Cos’è il cotone biologico certificato GOTS?

Per la sua coltivazione non vengono utilizzati né pesticidi, né fertilizzanti chimici; il cotone non proviene da sementi geneticamente modificate; la coltivazione avviene secondo il metodo della rotazione delle colture e il terreno si mantiene più fertile e richiede una minor quantità di acqua.

 

Inoltre, la filiera corta di Par.co Fashion, insieme alla scelta di cotone biologico e rigenerato, rappresenta una variabile importante per la riduzione dell’impatto della produzione sull’ambiente.
 

La vostra è una filiera corta, cortissima anzi…

Le nostre merci non gravitano per mezzo mondo. Per prima cosa, le merci non compiono lunghi viaggi come per il capo tradizionale, ma 'orbitano' attorno all'headquarter di Bergamo: con il termine filiera corta e locale intendiamo una produzione Made in Italy, nello specifico Made in Bergamo a vantaggio del territorio in cui nascono e hanno sede l’azienda e il brand. 

 

I capi vengono prodotti, tagliati, cuciti e assemblati da piccoli artigiani e aziende locali che si trovano a un raggio di 40 km dalla sede operativa, Bergamo. 

 

I lavaggi dei capi sono effettuati con prodotti senza l’impiego di sostanze chimiche pericolose per l’uomo e per l’ambiente. Per la lavorazione e il finissaggio dei tessuti, grazie alla gestione e ottimizzazione dell’energia laser che garantisce al contempo una drastico contenimento dei costi di consumo, riduciamo il dispendio di acqua e delle sostanze tossiche e chimiche fino all’80% ottenendo lo stesso effetto vintage di derivazione chimica. 

 

Anche per gli accessori l’approccio è sostenibile: il fornitore di bottoni e rivetti - nickel free - è italiano; per le salpe utilizziamo un tessuto in Jacron stampato con grafite di riciclo o in alternativa tessuto upcycling di cotone.
 

Par.co Denim spruzzatura

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©Par.co Denim

Quali sono i vantaggi?

Il vantaggio evidente di aver strutturato una filiera corta è di aver drasticamente diminuito le emissioni per spostare i semi-lavorati da uno step all'altro della filiera, se viene poi paragonato a produzioni in cui parti della produzione avvengono anche in città o nazioni diverse. Così, da una media di 44.310 per il jeans generico km arriviamo a una media 8.121 km per il jeans Par.co Demin. In aggiunta, lavoriamo costantemente per ridurre a zero le rimanenze: il sistema di Pre-Order ci permette di eliminare completamente i deadstock. Infine, tutti gli indumenti Par.Co sono certificati dall’Associazione LAV (Lega Anti Vivisezione) come Animal Free.
 

Come è nata l’idea di questa azienda?

Par.co Denim viene fondato nel 2014 da due cugini, i “Parimbelli Cousins”, dal cui acronimo deriva infatti il nome del brand. Partendo dal sogno di creare un brand di abbigliamento sostenibile basato su una filiera locale, Par.co si indirizza subito verso l’utilizzo di denim in cotone organico certificato. ll primo prodotto, nel 2012, è un jeans dal taglio basic, privo di logo e, nella sua semplicità, estremamente innovativo per un periodo in cui si parlava ancora pochissimo dell'inquinamento causato dall’industria della moda. 

 

La prima sfida si presenta proprio nella fase di ricerca di fornitori di tessuti biologici prodotti in maniera sostenibile. Guidati da una profonda conoscenza del mondo del denim e delle sue potenzialità di miglioramento, grazie alla collaborazione con fornitori disposti a sperimentare, nel giro di pochi anni Par.Co riesce ad individuare un mercato reale per capi sostenibili e di qualità.
 

Come e dove è possibile acquistare un vostro prodotto?

È possibile acquistare un prodotto Par.co direttamente sul nostro shop online, prenotare un appuntamento per lo showroom a Bergamo o controllare sul nostro sito la lista dei rivenditori fisici in Italia e in Europa.