Pianta di arnica, la coltivazione
L'arnica è una pianta officinale molto utilizzata come rimedio naturale. La sua coltivazione è abbastanza semplice ma ha particolari esigenze colturali. Andiamo a conoscere come coltivare l'arnica proficuamente.
L’Arnica è una pianta erbacea della famiglia delle Asteracea e il suo nome botanico è Arnica montana. Cresce bene in tutta Europa e in Asia soprattutto nelle zone collinari e montane in un esposizione soleggiata.
L’arnica è attualmente una pianta protetta perché con l’urbanizzazione e antropizzazione crescente vi sono sempre meno zone idonee per il suo sviluppo e in questo modo stiamo rischiando di perdere i migliori habitat naturali in cui cresce l’arnica.
Questa pianta officinale cresce dai 20 ai 60 cm di altezza e fiorisce in infiorescenze a capolino di colore giallo simili a grandi margherite. La fioritura dell’arnica avviene tra l’inizio dell’estate e la fine di settembre.
La raccolta dei fiori di arnica inizia dal mese di luglio e dovremo raccogliere solo i fiori appena aperti per poter avere il massimo di principi attivi.
Quando fiorisce l’arnica possiamo poi raccoglierne le infiorescenze, essiccarle all'ombra e utilizzarla per ottenere prodotti salutari come tinture madri, rimedi fitoterapici e anche per formulazioni omeopatiche. Infatti l’arnica è una pianta medicinale utilizzata nella medicina tradizionale fin dai tempi antichi e ancora oggi ha un largo uso come rimedio naturale.
Esigenze colturali del arnica
L’arnica ama le zone soleggiate e luminose ma teme il caldo eccessivo del estate e la siccità. Infatti le zone ideali sono ambienti di collina e montagna magari anche proteggendo l’arnica con l’ombra di qualche albero e arbusto più vicino.
Il terreno per l’arnica deve essere sciolto, con pH leggermente acidulo e soprattutto ben drenato. Viene consigliato infatti di aggiungere al terriccio un poco di argilla espansa o pomice per avere una migliore assorbenza e distribuzione dell’acqua nel terreno.
L’arnica non ha grandi necessità di acqua sarà sufficiente annaffiarla regolarmente per il primo anno e controllare che il terreno rimanga fresco anche in estate.
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Coltivare l’arnica
L’arnica può essere seminata direttamente in pieno campo dopo che sono passate le gelate e inizia la primavera. In caso si voglia preparare le piantine, è possibile seminare in un semenzaio protetto già in autunno e fare successivamente il trapianto in primavera delle giovani piantine di arnica.
I semi vengono adagiati un terreno o fatti cadere a spaglio con una distanza media di 2 centimetri. L’irrigazione in questo momento di germinazione è essenziale ma non dovremo eccedere pena la marcescenza del seme o delle giovani piantine.
Possiamo anche coltivare l’arnica partendo dalla rizoma che dovrà essere diviso per ottenere nuove piantine di arnica. Servirà un coltello molto affilato per tagliare in parti il rizoma e avere così più parti di rizoma con radici.
Quando dobbiamo piantare l’arnica serviranno buche nel terreno distanti almeno 30 centimetri l’una dall’altra. Il periodo migliore per effettuare il trapianto è la primavera ma anche al inizio del autunno è indicato visto che le piantine di arnica avranno più tempo per sviluppare le radici e diventare così più forti.
In caso volessimo coltivare in vaso l’arnica, è possibile e anche abbastanza facile farlo, soltanto dovremo ricordare di aggiungere ghiaia o argilla espansa sul fondo e soprattutto ricordarsi di rinvasare l’arnica ogni 2 anni.
Cosa contiene l'arnica
L’arnica possiede un fitocomplesso composto da composti fenolici, da flavonoidi come gli oli essenziali, da tannini e da sostanze amare come lattoni sesquiterpeni tra cui l’elenalina.
Questi principi attivi hanno una forte azione antinfiammatoria capace di diminuire proprio il processo di cascata dei mediatori infiammatori evitando così che il focolaio del infiammazione si propaghi o si cronicizzi. Inoltre l’elenalina ha azione diretta sulle cellule favorendo quindi l’attività del nostro sistema immunitario.
Gli oli essenziali presenti nell'arnica hanno azione disinfettante, espettorante, eupeptica ma soprattutto stimola l’irrorazione sanguigna e quindi sostengono il sistema cardiovascolare.
I principi attivi presenti come i flavonoidi sono anche ottimi antiossidanti capaci di ridurre l’azione dei radicali liberi responsabili dell'invecchiamento cellulare del corpo.
Infine l’arnica ha anche un'azione antidolorifica e antiflogistica oltre ad avere una buona capacità di eliminare i batteri nocivi al nostro organismo.
Quando usare l’arnica
L’arnica viene utilizzata sottoforma di gel o pomata nei casi di contusioni, traumi, ematomi, dolori muscolari e articolari, infiammazioni di vario genere e problemi ai capillari. L’uso topico è quello migliore e il più consigliato proprio per la sua efficacia diretta sulle zone colpite.
L’azione sulla pelle della crema di arnica è specifica in caso di acne, punture di insetti, foruncoli, eruzioni cutanee, infiammazioni alla pelle, alla bocca e alla gola ma anche in caso di flebiti e febbre.
I traumi e le distorsioni hanno una pronta risoluzione con la crema a base di arnica grazie alla sua azione antidolorifica e antinfiammatoria. In questi casi è anche consigliata l’arnica come rimedio omeopatico da pendere ogni 2 ore dopo il trauma subito.
Inoltre i prodotti a uso topico a base di arnica sono ottimi per i dolori muscolari della schiena ma anche degli arti e del collo. Ingenerale l’arnica può essere inserita anche durante un massaggio proprio per aiutare a rilassare e riprendersi dopo un affaticamento sportivo o di altra origine.
Esistono cerotti appositi da applicare sul corpo che rilasciano in modo graduale i pricipi attivi dell'arnica e sono molto consigliati sorpattutto per i problemi alla schiena e alle articolazioni.
Infine, l’arnica può essere utilizzata anche come stimolante delle funzioni cerebrali, come tonico del sistema nervoso centrale e come supporto per il sistema immunitario.
In quest’ultimo caso la tintura madre di arnica è il rimedio meglio indicato per fare gargarismi con effetto antisettico e per uso orale ottenendo i benefici antinfiammatori e stimolanti del sistema immuntario.
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