Arnica: effetti collaterali
L'arnica (Arnica montana) è una pianta della famiglia delle Asteraceae usata da sempre per i disturbi legati al sistema cutaneo e all’apparato osteoarticolare. Il nome Arnica, di origine greca, potrebbe significare starnutatorio (per l'odore della pianta), oppure pelle di agnello, in riferimento alla tessitura delle foglie della pianta. Scopriamo le caratteristiche e gli effetti collaterali dell’arnica.
Arnica: caratteristiche e proprietà
L’Arnica è una piccola pianta che cresce in terreni poveri ad un’altitudine compresa tra i 500 e i 2000 metri sul livello del mare. Erbacea perenne, con fusto eretto e poco ramificato, l'arnica ha foglie lanceolate, capolini giallo-arancione dai cui fiori essiccati si ricava la droga.
L'Arnica è una pianta dalla proprietà antiinfiammatoria, antimicrobica, antinevralgica, anti traumatica e analgesica. È, infatti, usata in caso di ematomi e contusioni, stiramenti muscolari e dolori articolari. Inoltre, è usata anche in caso di punture d’insetti e lievi infiammazioni cutanee.
Gli effetti collaterali dell’Arnica
Se ingerita, la tintura non diluita può provocare tachicardia, enterite e persino un collasso cardiocircolatorio. Per queste proprietà, un tempo questa pianta era utilizzata come veleno.
Contromisure per l'ingestione accidentale includono l'ingestione di carbone per assorbire le tracce di tossine nell'intestino e l'ingestione di liquidi per diluirne la concentrazione. Ad ogni modo, non sono noti antidoti.
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