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Addominali... yogici!

Gli addominali sono un "cruccio" che unisce uomini e donne nella ricerca della perfezione fisica. Al di là dei discutibili canoni estetici di cui siamo vittime, un addome giustamente forte può aiutarci a mantenere la corretta postura e il giusto modo di respirare

Addominali... yogici!

A me, onestamente, fa sempre sorridere chi si avvicina allo yoga per scopi quali il dimagrimento, la tonificazione e, in generale, l’estetica: tutte le motivazioni, seppur legittime, non intercettano neanche lontanamente l’essenza di questa meravigliosa disciplina che non è né uno sport, né una forma di fitness.

Eppure, perfino su un noto quotidiano nazionale si legge che attraverso lo yoga “Con il giusto allenamento, si può ottenere un addome piatto e scolpito a guscio di tartaruga".

In effetti è innegabile che moltissime versioni moderne e occidentali si avvicinino talmente alla ginnastica da contenere dosi davvero omeopatiche di yoga (nel senso letterale del termine).

Noi ovviamente non condividiamo una concezione così superficiale di questa amata e nobile disciplina, ma se avere l’addome tonificato può essere d'aiuto non solo per un senso puramente estetico, vediamo cosa si può fare con lo yoga.

 

L'importanza di un addome giustamente forte (senza esagerare...)

Avere degli addominali forti non è tanto questione di “tartarughe” o “mattoncini”, ma di postura corretta e buona salute.

Gli addominali (il retto dell’addome, per la precisione), tra l’altro, hanno il compito di mantenere le viscere stabili ed evitare che una loro protrusione comprometta le naturali curve della colonna vertebrale. Anche un addome troppo rigido causa potenzialmente delle disfunzioni, soprattuto riguardanti il respiro, perché potrebbe interferire con il movimento del diaframma.

Queste problematiche fisiche, non possono non rispecchiarsi a livello psichico. Se lo yoga è “unione”, corpo e mente sono costantemente l’uno lo specchio dell’altra, in costante contatto e reciproca influenza. Un addome eccessivamente morbido può nascondere una altrettanta eccessiva “morbidezza” psico-fisica, l’incapacità, cioè, di affrontare con il giusto carattere e piglio le situazioni.

Di converso, un addome troppo rigido può rappresentare l’espressione corporea di un atteggiamento costantemente sulla difensiva. Lo psicologo Wilhelm Reich scrisse: “Non esiste nevrosi senza tensione addominale cronica”. Paura delle sofferenze e delle delusioni unite all’incapacità di accogliere il benessere o il piacere sono due possibili riflessi comportamentali di questo errato atteggiamento corporeo.

 

Perché sempre più il fitness aspira allo yoga?

 

Asana per rinforzare l'addome

Nel precedente paragrafo abbiamo evidenziato perché degli addominali sani sono importanti per il nostro benessere a 360°, al di là del mero fatto estetico di avere la pancia piatta.

Ora vediamo quali sono gli asana che si concentrano su questa parte del corpo.

 

Navasana (posizione della barca)

  1. Seduti, gambe piegate, piante dei piedi a terra. La colonna vertebrale è dritta.
  2. Spostare il peso all’indietro e trovare l’equilibrio nella parte bassa della schiena, intorno al coccige.
  3. Una volta sicuri nell’equilibrio, sollevare i piedi da terra e, se possibile distendere le gambe in modo tale da formare un angolo di approssimativamente 45° gradi rispetto al pavimento. Le braccia si distendono parallele a terra ai lati delle gambe. La schiena è dritta, lo sterno sollevato.

Se la posizione, in questa modalità, dovesse risultare troppo intensa:

  • Non distendere le gambe, ma mantenerle piegate all’altezza delle ginocchia.
  • Non sollevare e distendere le braccia, ma mantenere le mani aderenti al pavimento, in modo da facilitare l’equilibrio.

addominali yoga navasana

 

Chaturanga dandasana (posizione del bastone)

  1. Proni la fronte a terra, il mento leggermente verso lo sterno.
  2. Appoggiare le mani ai lati del torace e puntare i piedi.
  3. Sollevare il corpoallungando completamente le braccia, oppure bloccandole a metà rimanendo con i gomiti piegati e aderenti al torace.

Se in questa ultima versione la posizione fosse troppo intensa, porre un materassino arrotolato o un blocco yoga sotto il torace in modo tale che allevi la pressione a livello delle braccia.

addominali yoga Chaturanga dandasana

 

Vasisthasana (posizione dell’asse laterale)

  1. Partendo dalla posizione dell’asse, spostare il peso verso il lato sinistro del corpo, ovvero sulla mano e sul piede e inspirando iniziare a aprire i fianchi e la spalla sollevando la mano destra. Le gambe sono tese e i piedi ben puntati al suolo.
  2. Il corpo dovrebbe formare un’unica linea che va dal tallone al capo, la mano a terra preme sul suolo mentre il braccio in alto è disteso e le dita allungate
  3. Eseguire su entrambi i lati.

Se questa posizione dovesse risultare troppo progredita, si può eseguire una variante: invece di rimanere poggiati sulla mano, tenere piegato il gomito e sollevarsi pian piano da terra facendo forza su quest’ultimo.

addominali yoga vasisthasana

 

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Per approfondire:

> Muscoli, disturbi e cure naturali