Sogni d'oro con lo yoga: 3 asana per dormire bene
Spesso ci ritroviamo stretti in una gabbia di tensioni muscolari e rigidità mentali delle quali non riusciamo a liberarci mai, nemmeno durante il sonno. Ecco allora qualche asana che ci aiuterà a scrollarci di dosso questa pesante armatura!
Talvolta accade di ritrovarci a letto, sotto le coperte, stanchi e provati eppure incapaci di abbandonarci al sonno.
Nonostante si voglia accogliere Morfeo, sentiamo che il nostro corpo contrappone resistenza. Ci sentiamo rigidi, legati e non riusciamo a godere del riposo che finalmente ci spetta.
Questo quadro è piuttosto comune sia a causa della vita frenetica che spesso si è portati a condurre, sia per la scarsa cura che molti riservano al benessere psico-fisico.
Così, le tensioni, i nervosismi, le paure creano intorno al corpo una armatura che ingabbia i muscoli e impedisce loro di lasciarsi andare. Il riposo diviene difficile, il sonno è superficiale e la mattina non ci si sente carichi come si dovrebbe.
Leggete oltre!
Qualche asana per il nostro sonno
Vogliamo proporvi qualche semplice posizione yoga utile a liberarvi di quella corazza che vi ingessa e vi impedisce di gustare un sonno ristoratore.
Per rendere la pratica appetibile anche ai lettori più pigri, abbiamo pensato a qualche facile asana da eseguire direttamente a letto, senza bisogno di tappetini o attrezzi e dall’efficace potere rilassante.
Savasana (posizione del cadavere)
Inevitabilmente, la prima asana che vi proponiamo è proprio savasana, la posizione del cadavere. Distesi supini, palmi delle mani rivolti verso l’alto, iniziate a concentrarvi il respiro, osservatelo collocarsi nell’addome.
Lunghe, profonde e lente respirazioni addominali: provate a percepire un senso di rilassamento inondare ogni parte del corpo, piedi, gambe, bacino, addominali…
Prendete consapevolezza di come questa attenzione, espirazione dopo espirazione, tenda a svuotare la vostra mente sempre di più, silenziando l’incessante chiacchiericcio che la abita.
Pavanamuktasana (posizione del vento)
Questo asana può essere eseguito in varie versioni; partiamo dal proporvi la più tradizionale: dalla posizione supina, piegate le gambe, accogliete le ginocchia al petto e mantenete la posizione. Se preferite, potete abbracciare un ginocchio per volta e lasciare l’altra gamba piegata o distesa.
Da questa posizione, si può scivolare in un’altra posizione, detta “della torsione dell’addome”: le gambe al petto lentamente vengono lasciate cadere a destra finchè non toccano il letto coinvolgendo la colonna in una gradevole torsione. Le braccia sono aperte, la spalla opposta alle ginocchia preferibilmente poggiata, ma se si alza non forzate.
Sthambasana (posizione del pilastro)
Questo asana è davvero ottimo soprattutto se per lavoro o stile di vita tendete ad accumulare tensioni o pesantezza alle gambe. Si esegue sempre partendo dalla posizione supina e poi si sollevano le gambe perpendicolari al letto. Potete sollevarle insieme oppure una alla volta.
Questa posizione potrebbe risultare intensa le prime volte che la si pratica, così, chi vuole, può poggiare i piedi alla testata del letto o al muro favorendo così un maggiore rilassamento.
Impariamo a liberarci della nostra armatura!
Non vogliamo esagerare nella proposta, anzi, potete anche scegliere una sola di queste posizioni e praticarla a vostro piacimento, conformemente alle richieste del corpo. Mantenete per un tempo sufficiente, soffermando sempre la vostra attenzione sul respiro.
Pian piano, lo yoga vi aiuterà a disfarvi della vostra corazza psicofisica a tutto vantaggio della qualità del riposo. Leggeri, flessuosi e abbandonati scivolerete piacevolmente in un sonno profondo e autenticamente rigenerante.
Come lo yoga può aiutare in caso di insonnia?
Per approfondire:
> Insonnia, cause e rimedi naturali
> Il sonno e le sue fasi