Fermiamoci tra un asana e l'altro: posizioni yoga di rilassamento
Dopo ogni asana dovrebbe seguire un momento di rilassamento e di consapevolezza. Che sia in piedi, seduti o sdraiati non dimentichiamo di inserirlo nella pratica quotidiana senza “correre” da una posizione all’altra
Il rilassamento è determinante per distendere (per quanto possibile) le tensioni mentali e fisiche, intimamente intrecciate le une alle altre.
Presuppone uno stato di coscienza vigile, ovvero non è mero sonno o inerzia; al contrario, apporta al praticante nuove energie e una maggiore calma e lucidità mentale.
Di seguito sono presentate tre asana di rilassamento/consapevolezza per ogni fase della pratica: a terra, in piedi e seduti.
SUKHASANA e PADMASANA
Entrambe posizioni di rilassamento sedute, ma di diverso grado di difficoltà. In sukhasana, sukha significa "gioia", benessere, in Padmaasana, padma significa "loto"; asana è ormai un termine noto a tutti. Se sukhasana rappresenta il primo gradino delle posizioni sedute, padmasana ne rappresenta l’ultimo.
Tra di esse vi sono degli asana intermedi che rapprensentano delle variazioni delle stesse, quali siddhasana, la posizione perfetta.
In entrambi gli asana la schiena è dritta e spina dorsale, collo e capo seguono un’unica verticale. Le mani possono essere poste sulle ginocchia oppure assumere un mudra, i più classici sono cin mudra e jnana mudra.
Guarda le posizioni delle mani nello yoga
Sukhasana è la posizione più semplice per stare seduti a gambe incrociate: la pianta del piede destro si pone contro la coscia sinistra mentre il piede sinistro si inserisce fra il polpaccio e la coscia della gamba destra.
Padmasana è la posizione meditativa per eccellenza, non sempre padroneggiabile da tutti agli inizi. Si esegue portando il piede destro sopra la coscia sinistra con la pianta verso l’alto e il tallone verso l’inguine. Lo stesso procedimento si effettua con il piede sinistro.
TADASANA
La posizione della montagna. Abbiamo ampiamente parlato di questo asana nel seguente articolo “Dritti e forti come montagne: tadasana per migliorare la postura” di cui rimandiamo la lettura.
Posizione principe di rilassamento in piedi, ne proponiamo in questa sede una variante.
Essa è uguale a quella classica se non per la posizione delle mani che non sono allungate verso il basso bensì assumeranno anjali mudra: i palmi delle mani si uniscono davanti al petto (senza toccarlo) imprimendo una lieve pressione. I gomiti sono alti e collo e spalle rimangono rilassati.
SAVASANA
Posizione del cadavere, eccellente per il rilassamento finale e lo yoga nidra.
Si giace distesi supini, le gambe leggermente divaricate i piedi naturalmente verso l’esterno. Le braccia sono lungo il corpo, i palmi delle mani rivolti verso l’alto. Gli occhi e la bocca sono chiusi. Apparentemente semplice, in realtà è una delle posizioni più difficili dello perché esigerebbe il completo abbandono fisico e mentale del praticante, molto difficile da conseguire pienamente.
Il rilassamento, parte integrante della pratica yoga
Il rilassamento è una parte fondamentale dello yoga a cui ci si deve dedicare con cura. Spesso trascurata o liquidata frettolosamente, rappresenta un passaggio determinante tra un asana e l’altro per prendere consapevolezza degli effetti fisici e psichici dell’asana appena svolto.
Inoltre per calma la mente e il respiro se abbiamo eseguito una posizione particolarmente intensa o con un atteggiamento distratto.
Come rilassarsi con lo yoga di sera
Leggi anche Come portare il relax nella vita quotidiana