Gli asana per stimolare il settimo chakra
Eccoci giunti all'ultima tappa di questo viaggio energetico. Siamo partiti dalle viscere di Muladhara chakra per arrivare quassù, al settimo chakra, meta finale del percorso. Attraversate le porte di ogni chakra, ora riposiamo nel centro energetico finale immersi nella sua Luce scoprendo gli asana per stimolarlo
1 di 4
Dopo la lunga salita, davanti agli occhi dello scalatore si apre un paesaggio mozzafiato: di colpo esso cancella ogni traccia di stanchezza e ricompensa di tutta la fatica, la frustrazione, lo scoraggiamento incorsi durante il cammino. L’orizzonte si spalanca, la Bellezza si esplica e i pensieri tacciono.
Siamo arrivati proprio in questo punto del nostro viaggio energetico, alla meta, alla vetta della montagna: sahasrara chakra, il fiore di loto dai mille petali, il VII chakra.
Sganciato quasi totalmente dal corpo fisico, questo centro energetico è collegato con il Trascendente, con le più alte capacità auto-realizzative. Lavorare su di esso è qualcosa che va oltre la pratica di questo o quell’asana perché si rivolge al nostro Sé più profondo, alla nostra saggezza spirituale.
Con un piede al corpo e uno pronto a saltare verso il divino, ecco la nostra proposta yogica per armonizzare questo chakra.
Rivedi gli asana per stimolare il quinto chakra
2 di 4
Uno dei nomi di sahasraha chakra è “loto dai mille petali”: non possiamo non onorare questo meraviglioso appellativo attraverso la posizione yoga per eccellenza, l’asana della meditazione, padmasana, la posizione del loto.
- La posizione di partenza è seduti, gambe distese.
- Inspirando flettere il ginocchio destro e sistemare il piede sulla coscia sinistra vicino l’inguine in modo tale che la pianta del piede sia verso l’altro e il dorso a contatto con la gamba.
- Eseguire lo stesso procedimento con il piede sinistro.
- Congiungere il pollice e l’indice e mantenere la posizione. Eseguita per il tempo desiderato, cambiare la sovrapposizione delle gambe e ripetere.
Precauzioni
Questo asana è tutt’altro che semplice: richiede una grande scioltezza e flessibilità, dunque non sottovalutatelo. Potrebbero volerci molte settimane prima che riusciate a mantenere la posizione, quindi procedete con cautela e pazienza.
3 di 4
Sarebbe stato lacunoso non menzionare Sirsasana tra le posture dedicate al settimo chakra perché è una di quelle maggiormente citate.
Eppure non ve la presenteremo nella sua versione classica (come nell'ultima posizione della foto) perché riteniamo necessiti della supervisione di un maestro, se non siete allievi avanzati. Vi sconsigliamo di imparare questo asana attraverso un video su youtube, utile piuttosto ad apprendere dei consigli per il mantenimento o alcune varianti oppure qualche modifica di entrata o uscita dalla posizione.
Vi proponiamo dunque ardha sirsasana (prima posizione della foto):
- La partenza è in ginocchio. Poggiare i gomiti a terra, secondo l'ampiezza delle spalle.
- Congiungere le mani incrociando le dita (tranne il pollice): si forma un triangolo di cui le mani sono il vertice. Poggiate la testa a ridosso delle mani: il punto preciso di appoggio lo individuerete con la pratica.
- Sollevare il bacino. Mantenere questa posizione con il bacino sollevato e la testa a terra: vi inizierete ad abituare all’insolita postura, sia da un punto di vista fisico che mentale.
- Pian piano, avvicinare le ginocchia al petto, camminando lentamente con i piedi. Le ginocchia sono piegate e le punte dei piedi poggiano a terra.
- Quando avvertite stanchezza, abbassare il bacino, le ginocchia tornano a terra e mantenere qualche istante la posizione del bambino nella variante con i pugni uno su l’altro a sorreggere la fronte.
Precauzioni
La posizione completa richiede il distacco dei piedi da terra e le gambe che si allungano verso l’alto. Questo “salto” può richiedere più o meno tempo, a volte riesce alla prima lezione a volte occorrono anni. Almeno le prime volte, provate in presenza del vostro maestro di yoga.
Immagine | aleelinkyoga
4 di 4
Giunti a questa ultima tappa del viaggio, vi lasciamo con l’immagine tratteggiata all’inizio: avete scalato la vostra montagna energetica e vi state godendo il paesaggio della consapevolezza.
La visione è nitida, la mente limpida, l’animo calmo: siete sulla vetta e assaporate la spettacolare sensazione.
Non vogliamo ingabbiare questo piacere in una tecnica meditativa: scegliete la vostra e abbracciatela. Quotidianamente. Con fiducia.
Buona ricerca interiore!
Scopri tutte le tecniche di meditazione e i loro benefici