Stanchezza primaverile? Affidiamoci allo yoga!

La primavera ci invita a sbocciare, a fiorire, a riemergere dal sonno invernale. Un soffio di vitalità investe la natura e la rende nuovamente feconda e piena di brio. 

Eppure, alcune creature hanno qualche difficoltà a cavalcare questa onda: per noi, infatti, il risveglio dalla letargia può essere lento e non sempre così naturale.

Stati di torpore, sonnolenza, depressione e apatia sono tipici di questo periodo dell'anno e talvolta rallentano molto il ritmo della nostra quotidianità.

Lo yoga può darci una grande mano a riguardo e costituire una dolce scossa vitalizzante: specifiche sequenze, asana indicati ed esercizi di respirazione ci aiuteranno a sbarazzarci della coltre invernale che ancora ci avvolge e ci aiuteranno a godere in pieno queste bellissime giornate primaverili.

Ecco tutti i rimedi contro la stanchezza

La mattina il “dolce dormire” primaverile può rivelarsi una tentazione insidiosa. Quale modo migliore per iniziare la giornata se non con un energico saluto al sole?

Questa sequenza di asana è ottima per risvegliare il corpo e per sciogliere le eventuali tensioni accumulate durante la notte. Può essere svolta a velocità modulabile, a seconda delle preferenze o delle possibilità individuali.

Energizzante e galvanizzante, il saluto al sole illuminerà con la sua vitalità la giornata alle porte!

Vi raccomandiamo di procedere inizialmente con un numero limitato di ripetizioni, per poi eventualmente aumentare.

Eseguitelo prima della colazione e, una volta terminato, concedetevi sempre qualche istante di attenzione al respiro e concentrazione: assaporerete così tutto lo spettro delle sensazioni psico-fisiche che questa sequenza regala.

Esercizi e benefici della pratica yoga al mattino

Se vogliamo attingere al bagaglio della fisiologia yoga, anche i chakra giocano un ruolo nella ricerca del benessere.

Quando si avvertono stati di stanchezza, torpore o indolenza può rivelarsi proficuo focalizzare la pratica sul terzo chakra, ovvero il centro energetico situato dietro l’ombelico.

Manipura chakra rappresenta il nostro scrigno di energia, la riserva di potenza, la propensione al movimento, la tendenza alla competitività e al desiderio: tutti elementi (più o meno positivi) che accendono il carburante dell’azione. Facendo attenzione a non esagerare, si può indirizzare la pratica in quella direzione rendendola maggiormente attiva e tonificante.

Provate una serie di asana specifiche per il terzo chakra: potete sceglierne una da praticare regolarmente oppure alternarle anche in combinazione con il saluto al sole.

Il pranayama (controllo del respiro) rappresenta un gradino più elevato rispetto agli asana e i suoi effetti possono essere potenti tanto e più delle posizioni.

Proprio per questo motivo, sarebbe riservato agli allievi più avanzati o comunque andrebbe svolto sotto la supervisione di un insegnante.

Lo includiamo comunque nella nostra lista sia a beneficio dei nostri lettori più esperti, sia per amore di completezza. I principianti potranno provare gli esercizi con cautela e chiedere consiglio al loro maestro di yoga.

Un ottimo pranayama energizzante è il cosiddetto kapalabhati (cranio lucente):

1. si parte da seduti focalizzati sull’addome;
2. si inspira e durante l’espirazione si esegue una vigorosa contrazione della pancia, ritraendo l’ombelico;
3. si ricomincia con l’inspirazione.

All’inizio l’esercizio potrebbe rivelarsi macchinoso, ma con la pratica acquisterà naturalità e, anche, velocità, come si apprezza in questa esecuzione.

Potete ricorrere a questa respirazione ogni volta che vi sentite scarichi, stanchi e demotivati oppure prima di iniziare la vostra giornata in ufficio o a scuola per favorire la concentrazione infondervi una carica di energia. 

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