Gatto: le caratteristiche dell'animale domestico più affascinante

Tutte le caratteristiche del gatto che è, per molte persone, a tutti gli effetti un membro della famiglia.
Quanto sappiamo della sua psicologia e delle sue esigenze?
Ecco cosa si nasconde dietro allo sguardo enigmatico e affascinante del nostro micio.

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Montaggio: Claudio Lucca


Gatto, origini e storia

Il gatto domestico (Felis catus) si è evoluto dai primi felini comparsi sulla Terra. Secondo alcuni esperti, il primo antenato dei nostri gatti sarebbe il Dinictis, vissuto tra i 30 e 40 milioni di anni fa.

 

 

I Felidi, abili predatori dal passo felpato, si diffusero rapidamente adattandosi ai diversi ambienti: molti di loro si estinsero, mentre altri convivono ancora con noi e, tra questi, troviamo i gatti selvatici e domestici.

 

Non si sa con precisione quando il gatto e l'essere umano abbiano avuto i primi contatti e si presume che già nel neolitico l'animale si avvicinò all’uomo, quando si iniziarono a immagazzinare i raccolti.

 

La domesticazione viene collocata tra i 4000 e i 6000 anni fa e le prime tracce risalgono all’antico Egitto, come testimonia il ritrovamento di un dipinto raffigurante un gatto in una tomba egizia. All’epoca il gatto selvatico viveva nei pressi delle sponde del Nilo, dove cacciava rettili, uccelli e topo.

 

L’alleanza tra gatto e uomo è nata probabilmente proprio per la necessità di liberarsi dei numerosi topi che invadevano campi e granai in occasione degli straripamenti del Nilo.

 

Nel 2000 a.C. il gatto faceva già parte della vita quotidiana: gli Egizi lo chiamavano "Myeu", lo consideravano un membro della famiglia e pare si radessero un sopracciglio in segno di lutto quando uno di loro moriva.

 

Nell’antico Egitto i felini vissero un periodo d’oro poiché erano adorati e addirittura venerati: molte divinità egizie tra cui Ra, il Dio del Sole, e Bast o Bastet fossero rappresentate con sembianze feline.

 

L'animale si diffuse poi anche in Medio Oriente, quasi sicuramente grazie ai fenici che lo esportarono in Asia e successivamente anche in Europa, dove vissero anni molto fortunati fino al 1000 a.C, protetti dalla legge e amati dalla popolazione.

 

Proprio in Europa, però, in epoca medievale il gatto inizia a essere associato al concetto di "male" poiché adorato in passato nel contesto delle religioni pagane: diventa così simbolo di sfortuna, associato al diavolo e alle streghe e pesantemente perseguitato.

 

Prima la peste e poi la Rivoluzione francese misero fine al massacro e dall'800 in poi, i gatti tornarono a essere considerati animali da compagnia.

 

Negli anni successivi si diffuse la pratica dell'allevamento e si cominciarono a selezionare determinati caratteri dando vita a nuove razze.

 

Alla fine dell'Ottocento si tenne la prima esposizione felina a Londra e, pochi anni dopo, nacque il primo National Cat Club, sempre in Inghilterra.

 

Tra l'Ottocento e il Novecento i gatti diventano amati compagni di molti poeti e scrittori (Baudelaire, Hemingway, Colette, Twain; Bukowsky; Doris Lessing, William S. Borroughs e T. S. Eliot) e questo ha probabilmente contribuito a migliorarne la reputazione.

 

Oggi il gatto è molte persone un membro della famiglia, oltre che protagonista di film, libri, fumetti, ed è amato per la sua dolcezza ma anche per la sua indipendenza.

 

L’amore non è però a senso unico: per i mici domestici, gli esseri umani sembra rappresentino membri della famiglia così come loro lo sono per noi

 

Caratteristiche

Il gatto è un mammifero di dimensioni abbastanza modeste. Generalmente si tratta di animali con un peso compreso tra i due e i cinque chili, anche se alcuni esemplari possono arrivare a pesare anche dieci chili o più. La lunghezza del corpo è di circa cinquanta centimetri esclusa la coda.

 

La conformazione del corpo può poi essere:

  • Longilinea;
  • muscolosa;
  • compatta


 

dunque le zampe, la coda, il muso possono essere dunque più slanciati e magri o più morbidi e arrotondati.

 

Ad esclusione di alcune razze, il corpo del gatto è ricoperto da peli: la lunghezza del pelo, così come la colorazione, può variare tra i vari esemplari ma tutti presentano peli differenziati e innervati che consentono al micio di orientarsi.

 

Ne sono un esempio le vibrisse distribuite attorno al muso, sul mento e sulle sopracciglia che permettono di evitare gli ostacoli e di percepire la forma degli oggetti.

Tra i sensi, l’olfatto è probabilmente quello più sviluppato: i gattini appena nati sono ciechi e sordi e percepiscono l’ambiente circostante solo grazie all’olfatto. Oltre al naso, i gatti hanno un organo speciale dedicato all’olfatto: si tratta dell’apparato vomeronasale o organo di Jacobson che consente al gatto di percepire odori e feromoni.

 

Anche l’udito è molto importante  poiché grazie a questo senso molto sviluppato può percepire suoni che noi non udiamo, distinguere suoni diversi e capire l’esatta provenienza di ogni rumore.

 

Altro senso fondamentale è il tatto. Grazie ai peli differenziati sul corpo e sulle zampe e alle vibrisse, il gatto riesce a orientarsi e muoversi in modo agile anche al buio.

 

Per quanto riguarda il gusto, i gatti sono animali raffinati: le loro papille apprezzano particolarmente l’umami, il salato, l’acido e detestano l’amaro e il dolce.

 

Infine, la vista: gli occhi del gatto brillano di notte per via del riflesso dato dal tapetum lucidum, una membrana posta in fondo all’occhio che funziona come una sorta di specchio e amplifica la luce in ingresso. Questo consente al gatto di vedere in condizioni di scarsa luce, anche grazie alla dilatazione della pupilla al buio e in penombra.

 

La vista non è il principale senso su cui fa affidamento il gatto poiché non riesce a percepire bene colori vividi e dettagli e non mette a fuoco oggetti molto vicini o troppo lontani. In compenso, questi animali sono in grado di percepire anche il più piccolo movimento.

Un gatto vive mediamente quindici anni, dunque alcuni esemplari possono vivere fino a 7-8 anni, mentre altri raggiungono anche i 17-20 anni.

 

Per quanto riguarda lo sviluppo,  la gravidanza dura dai 55 ai 70 giorni e dopo la nascita i cuccioli vengono allattati per circa due mesi. Per lo sviluppo psico fisico dei gattini è fondamentale che restino con la mamma e con i fratellini per almento 2-3 mesi.

 

La maturità sessuale viene raggiunta attorno ai sei mesi, età in cui le femmine iniziano ad andare in calore e si accoppiano con il maschio scelto.

 

Per i gatti domestici o che vivono in colonie, una volta raggiunta la maturità sessuale si procede con la sterilizzazione, operazione che evita calori, marcature, fughe e ovviamente gravidanze indesiderate.

La sterilizzazione protegge anche da malattie sessualmente trasmissibili e altre patologie, oltre che da ferite da combattimento.

Quanto costa sterilizzare un gatto? Il prezzo va dagli 80 ai 150 euro circa e dipende dal sesso del gatto, dal tipo di procedura e di anestesia e da altri fattori.

La psicologia del gatto

Per comprendere la psicologia del gatto, i suoi comportamenti e il suo modo di comunicare, occorre tenere conto della sua natura.
 

In particolare, bisogna ricordare che il gatto è:

  • un predatore, ma anche una preda;
  • un animale crepuscolare (si attiva all'alba e al tramonto);
  • territoriale;
  • poco sociale;
  • abitudinario.

 

Se non si tiene conto di queste caratteristiche è possibile non comprendere alcuni suoi atteggiamenti o causare stress al gatto.

 

Ad esempio, esiste una spiccata avversione del gatto ai cambiamenti (di ambiente o di abitudini) oltre che una certa diffidenza del gatto per le persone estranee: una nuova convivenza, la nascita di un bambini, l’inserimento di un altro animale, un trasloco o un viaggio possono essere davvero molto stressanti per il gatto.

 

Prima di adottare un gatto è sempre bene chiedere una consulenza a una persona esperta in etologia felina. In caso di comportamenti strani del micio, una volta escluse cause di salute, ci si dovrebbe rivolgere a un comportamentalista o a un esperto nella relazione gatto-uomo.

Il comportamento

I gatti sono notoriamente territoriali e ognuno di loro conosce il proprio ambiente nei minimi dettagli.

 

Se un gatto ha accesso all’esterno, il suo territorio può estendersi anche in un raggio di 5 chilometri che il micio esplorerà quotidianamente, marcandolo per comunicare il proprio passaggio attraverso la deposizione di urina e feci. 

Se il micio non è sterilizzato, può succedere che marchi il territorio anche in casa con schizzi di pipì o feci, mentre quelli sterilizzati si limitano a marcare il territorio facendosi le unghie e strusciando il muso o il corpo su oggetti e persone.

 

Anche le femmine possono marcare il territorio con l’urina, soprattutto durante i calori delle gatte non operate.

 

In caso di gatti sterilizzati che fanno la pipì in casa, spesso non si tratta di marcature ma di un segnale di disagio.

In situazioni simili bisogna valutare se il problema è legato alla cassetta e alla lettiera o ad altri motivi. Nel primo caso, si può provare a cambiare posizione alla cassetta o cambiare lettiera, magari scegliendo una sabbia del gatto ecologica agglomerante, e pulire la lettiera del gatto più spesso.

 

Se non dipende dalla cassetta o dalla lettiera, bisognerà indagare ulteriormente. A prescindere dal motivo per cui il micio fa i bisogni in casa per eliminare l'odore della pipì del gatto si può utilizzare l’aceto, puro o diluito in acqua; meglio evitare candeggina e ammoniaca che, oltre a risultare pericolose per i gatti, tendono ad attirarli.

Oltre a essere un animale territoriale, il gatto è un animale notturno: infatti, dorme per circa due terzi della giornata ed è un animale crepuscolare, dunque ha dei picchi di attività all’alba e al tramonto. In questi momenti il gatto mangia, gioca, chiede coccole e attenzioni girandoci intorno, sdraiandosi sulla tastiera del computer o sul libro che stiamo leggendo o con altri comportamenti per comunicare i suoi bisogni.

Durante la notte tende a dormire perché si abitua alla nostra routine, ma ha comunque dei momenti in cui si sveglia per mangiare, fare i bisogni e giocare.

Il gioco è molto importante, soprattutto quello di tipo predatorio, che simula la caccia, ma anche quelli di intelligenza o problem solving, che lo portano a risolvere problemi e sfide.

Se l'animale vive esclusivamente in casa e non ha accesso ad aree esterne come giardini, tenderà ad annoiarsi facilmente quindi è importante giocare con lui almeno una o due volte al giorno, nei momenti in cui il micio è attivo: questo vale per tutti i gatti, anche quelli adulti o anziani, perché consente loro di mantenersi attivi fisicamente e mentalmente.

Un altro comportamento tipico dei mici è l'abitudine a "fare la pasta", che si manifesta quando sono cuccioli per esercitare una pressione sulle mammelle della mamma e far fuoriuscire il latte. Di solito, questo comportamento viene mantenuto anche nell’età adulta e molti mici impastano le coperte o i nostri maglioni, da soli o quando sono in braccio a noi, spesso facendo le fusa.

Le fusa sono un suono emesso dalla maggior parte dei gatti, anche se in alcuni sono decisamente più rumorose e in altri più silenziose o impercettibili.


Sembra che si tratti di un suono generato grazie a contrazioni della laringe e che coinvolga la glottide e le corde vocali.

L'impastare e le fusa sono generalmentente un comportamento che indica benessere ma, in alcuni casi, possono essere segnali di stress, paura, disagio o dolore. 
 

Alimentazione

L'alimentazione è ovviamente molto importante per il gatto come per qualsiasi altro animale oltre che per noi.

 

Per impostare una corretta alimentazione bisogna considerare che è un animale carnivoro, dunque ha necessariamente bisogno di un’alimentazione basata su proteine di origine animale. Il tipo di alimentazione può essere a base di cibi crudi, come nel caso della Barf, o di alimenti confezionati umidi e secchi, quindi pappe o croccantini.

 

Per scegliere la soluzione migliore  è bene rivolgersi a un veterinario esperto in nutrizione e tenere conto dei gusti e delle esigenze del proprio micio. Esistono poi regimi alimentari speciali, da somministrate su consiglio del veterinario in relazione all’età o in caso di disturbi o patologie come l’insufficienza renale, il sovrappeso o allergie alimentari.

 

A prescindere dal tipo di cibo scelto,  bisogna tenere presente che questi animali preferiscono effettuare piccoli pasti frequenti durante il giorno, amano mangiare da soli e non gradiscono che la ciotola dell’acqua sia vicina a quella del cibo.

I disturbi più comuni

 

 

Il gatto può sviluppare diverse malattie o disturbi a cominciare dai parassiti della pelle, intestinali o che colpiscono le orecchie, fino alle malattie virali che possono avere conseguenze anche gravi.

 

Tra le malattie virali troviamo ad esempio la rinotracheite virale, la calicivirosi, la panleucopenia oltre all'immunodeficienza felina o FIV e alle leucemia felina o FELV.

 

Molte di queste malattie si possono prevenire attraverso la profilassi antiparassitaria e vaccinale e la sterilizzazione.

 

Abbastanza frequenti sono anche:

  • Le malattie della bocca, come le gengiviti;
  • anche i raffreddori
  • e le cistiti.


I gatti sono inoltre molto sensibili ai cambi di alimentazione e possono facilmente avere disturbi gastrointestinali se il cambiamento avviene repentinamente.

 

Nel gatto anziano si possono poi verificare:

  • Insufficienza renale;
  • ipertensione;
  • dolori articolari;
  • ipertiroidismo.
     

 

Poiché nel gatto è difficile cogliere stati di malessere è bene effettuare visite veterinarie di controllo una due volte l’anno anche in assenza di sintomi e portare al più presto il micio dal veterinario se si notano modifiche nel comportamento e nelle abitudini.

 

Per mantenere il gatto in salute e per curare piccoli disturbi si può anche fare ricorso a molti prodotti erboristici per la salute naturale del gatto.

 

I rimedi naturali possono aiutare a prevenire alcuni disturbi, ad esempio aumentando le difese immunitarie, oppure ad alleviare lievi sintomi o a coadiuvare le terapie prescritte dal veterinario.

 

Meglio però non affidarsi al fai da te e chiedere consiglio al veterinario esperto in fitoterapia o all’erborista specializzato in rimedi per i gatti.