Gli omega 3 nella dieta dei bambini iperattivi
Secondo diverse evidenze scientifiche l’alimentazione aiuta i bambini iperattivi. In particolare, è stato spesso sottolineato il ruolo degli omega 3
Secondo diverse ricerche scientifiche, svolte negli ultimi anni, un consumo adeguato di omega 3 aiuterebbe a ottenere buoni risultati sulla concentrazione, sul rendimento scolastico e sul comportamento dei bambini iperattivi. Ne citiamo un paio.
Uno studio randomizzato controllato, condotto dall’Università di Oxford su 362 bambini sani di età compresa tra 7 e 9 anni, e pubblicato nel 2012 sulla rivista Plos One ha evidenziato che un’integrazione di omega 3 migliorerebbe l’abilità di lettura e il comportamento.
Un altro studio, condotto in Australia, e pubblicato nel 2013 sul Journal of Attention Disorders, ha evidenziato che, nei bambini in cui l’integrazione di omega 3 nella dieta aveva contribuito effettivamente ad aumentarne i valori ematici, si poteva osservare un miglioramento nell’attenzione, nel rendimento scolastico e nel comportamento in bambini con ADHD.
La dieta per i bambini iperattivi
Una dieta inadeguata e povera dei nutrienti fondamentali influisce negativamente sul comportamento, sulla capacità di attenzione, sulla memoria e sul rendimento scolastico dei bambini.
In particolare, la carenza di omega 3 viene spesso associata ai disturbi di comportamento e di apprendimento dei bambini iperattivi. Alcune ricerche hanno infatti evidenziato come le concentrazioni ematiche di omega 3 nei bambini iperattivi risultino spesso ridotte.
Gli omega 3 possono essere definiti come i mattoni necessari per la costruzione di un cervello sano nei bambini e sono quindi nutrienti indispensabili per il loro benessere e il loro sviluppo.
Esistono, però, altri fattori, altre abitudini alimentari che sono state spesso associate con i sintomi dell’iperattività e di quella condizione definita dalla medicina come ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, in italiano Disturbo da deficit di attenzione e iperattività). Quali sono?
- Elevato consumo di zuccheri.
- Una dieta generalmente povera di micro e macronutrienti.
- Additivi e coloranti alimentari, in particolare alcuni. Esiste una norma europea, entrata in vigore nel 2010, che impone la dicitura “Può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini” su tutti i prodotti contenenti i coloranti E 102, E 104, E 110, E 122, E 124 ed E 129.
- Esposizione ad organofosfati, pesticidi i cui residui si possono trovare su diversi tipi di frutta e verdura. L’abitudine a consumare vegetali bio aiuta a ridurre il rischio di assumere questi pesticidi tramite l’alimentazione.
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Come integrare gli Omega-3 nei bambini
Gli omega 3 dovrebbero essere assunti soprattutto tramite una dieta corretta. Sono alimenti ricchi di omega 3:
- Semi oleosi, in particolare le noci.
- Legumi, soprattutto i fagioli.
- Pesce, soprattutto pesce azzurro, e cioè sardine, alici, merluzzo, sgombro, palamita… Il pesce, per essere ricco di omega 3, deve essere freschissimo. È, inoltre, importante il tipo di cottura; la frittura, per esempio, ammazza molti nutrienti, mentre la cottura in forno, in umido o alla griglia sono certamente più indicate. È, inoltre, consigliabile privilegiare il consumo di pesci a ciclo vitale breve (aringa, acciuga, sgombro…) perché hanno meno tempo per ingerire gli inquinanti di cui sempre più spesso sono carichi i prodotti ittici.
- Alghe ed altri vegetali, specie le verdure a foglia verde.
Una dieta corretta garantisce ai bambini il giusto apporto di omega 3. In alcuni casi specifici si può ricorrere ad appositi integratori, ma sempre e solo dopo aver consultato il pediatra di fiducia.