Adattogeni vegetali, rimedi naturali contro lo stress
In primavera tutti ci sentiamo un po’ fiacchi e stanchi: ecco i rimedi naturali per affrontare il cambio di stagione recuperare le energie e buon umore
Il termine “adattogeno” indica un rimedio capace di produrre un generale miglioramento delle condizioni psicofisiche: incremento della resistenza alla fatica, regolazione delle funzioni metaboliche, e un aumento delle capacità cognitive.
Questo termine fu coniato nel 1975 dall’Istituto Erboristico Svedese a conclusione di alcune ricerche effettuate sulla rhodiola rosea, per spiegare l’azione di questa interessantissima classe di piante nei confronti dello stress.
Appartengono a questa categoria il ginseng, l’eleuterococco, la rhodiola rosea e il guaranà, tutte piante in grado di agire sul sistema immunitario, endocrino e nervoso e di migliorare la capacità dell'organismo di adattamento allo stress e ai cambiamenti climatici o stagionali, rafforzando quei sistemi.
Gli adattogeni vegetali e stress
Le piante adattogene sono dunque specifiche per combattere, anche a scopo preventivo, gli effetti negativi dello stress. Vivere sempre di fretta, insufficiente riposo, e cause emozionali danno luogo genericamente a disordini come ansia, insonnia, irritabilità, difficoltà di concentrazione, squilibri alimentari, stanchezza e depressione. Il nostro organismo si difende producendo modificazioni biologiche, ormonali, neurovegetative e immunitarie, allo scopo di migliorare la capacità di resistenza e difesa, sotto l’aspetto sia comportamentale che biologico. La risposta di adattamento è massima nei giovani di età compresa tra i 20-30 anni, mentre si dimezza dopo i 70 anni.
Se la reazione del nostro organismo risulta troppo intensa o troppo prolungata, i fisiologici meccanismi di equilibrio possono rivelarsi insufficienti e causare scompensi di varia natura. Ne deriva un costante senso di affaticamento, apatia scarsa vitalità; difficoltà a ricordare, scarso rendimento nello studio e nel lavoro intellettuale, difficoltà a mantenere la concentrazione; una tensione costante che impedisce un sonno ristoratore e riduce la capacità di recupero. A fronte di una situazione di esaurimento gli adatto geni vegetali sono quanto mai utili.
Gli adattogeni e le loro proprietà
- Ginseng: proprietà di tonico e revitalizzante, in grado di favorire salute e longevità. Risale a migliaia di anni ed è la più famosa fra tutte le erbe della medicina tradizionale cinese. Numerose sono, comunque, le sue virtù adattogene: migliora la risposta dell’organismo agli stimoli della vita quotidiana, potenzia il rendimento fisico e mentale, la capacità di apprendimento, dell’attenzione, in quanto favorisce la resistenza fisica ai fattori ambientali negativi e le capacità di recupero.
Il ginseng è anche considerato uno “psicotonico”, per la sua azione stimolante sul sistema nervoso centrale. Gli studi hanno dimostrato, infatti, un incremento dell’attività elettrica delle cellule della corteccia cerebrale, dopo la sua assunzione. Ha inoltre proprietà afrodisiache e quindi è usato con successo per migliorare la prestazione sessuale e nell'impotenza maschile.
- Eleuteococco: chiamato anche Ginseng siberiano, ha proprietà toniche, antistress e antifatica, è estremamente utile nelle astenie e convalescenze, nella stanchezza, nella attività sportiva, indicato nei periodi di ridotta capacità di rendimento e di concentrazione, nell'affaticamento da surmenage, in caso di esami, sostiene l’organismo durante trattamenti per il controllo del peso o nelle diete dimagranti.
L'eleuterococco ha inoltre attività immunostimolante, previene l'insorgenza delle malattie, aumenta le difese immunitarie, indicato nella profilassi nell'influenza, e nelle turbe della senescenza. Stimolando le ghiandole surrenali, sessuali e il sistema nervoso, è indicato in caso di depressione, contro gli stati d’ansia provocati da esaurimento psico-fisico, perché agisce sul tono dell’umore. Infine è assunto come afrodisiaco nel trattamento delle turbe sessuali, nell'impotenza e nella frigidità femminile. Utile nella insufficienza cardio-circolatoria.
- Guaranà: il guaranà è sempre stato considerato dagli Indios come “elisir di lunga vita”; la sua importanza era alta in tutte le varie tribù, dato che forniva loro cibo e un rimedio per curare le malattie, preparando e sostenendo l’organismo. Il suo utilizzo era centrato soprattutto sull’effetto tonico-stimolante ed era quindi impiegato per aumentare la resistenza fisica durante la caccia.
La presenza di caffeina provoca un’azione eccitante sul sistema nervoso: maggiore capacità di attenzione e concentrazione mentale; riduce la percezione della fatica, perché aumenta la disponibilità di glucosio per l’attività muscolare; provoca un aumento della frequenza cardiaca; e infine stimola il metabolismo corporeo grazie alla presenza di enzimi che aiutano a sciogliere le molecole di grasso e ridurre i depositi di adipe. E' un dimagrate naturale che viene inserito nelle diete specifiche, mirate alla riduzione di peso.
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- Rhodiola: viene tradizionalmente impiegata in Siberia dalla medicina popolare per alleviare la sensazione di stanchezza, grazie alla spiccata proprietà adattogena è un ottimo rimedio per affrontare le difficoltà della vita: è lo scudo naturale nel contrastare le insidie dello stress sia fisico, che psichico. Agisce sugli stati d’ansia e sulla depressione come calmante, rafforzando la capacità dell'organismo a superare i periodi "critici", provocando un senso di benessere generale.
La pianta, infatti stimola la produzione di serotonina, conosciuta come ormone del "benessere", ma contemporaneamente, migliora le capacità intellettive e mnemoniche e combatte l’insonnia. È consigliata nella diete come coadiuvante per resistere agli stimoli della "fame nervosa".
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