La dieta raw integralista: pro e contro
Dieta crudista o raw integralista, ovvero composta al 100% da alimenti crudi e i suoi benefici a breve e a lungo termine ma anche qualche difficoltà. Scopriamo di più.
Quando si considera un drastico cambiamento di regime alimentare dobbiamo sempre informarci nella maniera più completa, scoprendo tutti i possibili pro e tutti i possibili contro.
Non solo, è importante valutarli sia a breve che a lungo termine. Molte diete infatti, sono in grado di dare sensazioni e risultati positive a breve termine, ma hanno effetti indesiderati a lungo termine; oppure, viceversa, in alcuni casi diete che sembrano avere effetti negativi fin da subito, risultano poi apportare risultati benefici dopo un medio-lungo periodo di assestamento.
La dieta raw o crudista, considerata fino a pochi anni fa una barzelletta o, nel migliore dei casi un’utopia, è oggigiorno sempre più accettata socialmente: la vediamo promossa anche da atleti, dietologi, studiosi, medici.
Valutiamo insieme i pro e i contro di una dieta interamente raw, un crudismo integrale che non ci permetta quindi di ingerire alcun alimento cotto o sofisticato.
Dopo anni di sperimentazione, adesso cominciamo ad avere un’idea anche di ciò che accade al corpo e alla sua salute a lungo termine.
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Dieta crudista: Ph e fibra alimentare
Generalmente esistono poche differenze tra una dieta 100% raw e una 80/20, quindi una volta raggiunta tale percentuale, è inutile forzare il corpo se ciò ci rende meno felici e più stressati.
Essere crudisti significa cibarsi quasi esclusivamente di verdure, poiché la gran parte degli alimenti di base come pasta, pane, patate, cereali, tofu e legumi vari sono esclusi, così come carne, pesce, uova e latticini.
Questo significa avere più possibilità di consumare frutta e noci, importantissime fonti di oli e antiossidanti in grado di mantenere alcalino il ph del corpo, condizione essenziale per prevenire la comparsa di molte forme tumorali, assieme alla grande quantità di fibra alimentare contenuta nelle verdure, che ci aiuta a mantenere pulire arterie e intestino.
Tuttavia questa grande quantità di fibra, specie perché non cotta e quindi in qualche modo predigerita, può innescare processi di fermentazione, produzione di gas intestinali e problemi digestivi.
Dieta raw integralista: la questione dei grassi
Passiamo a parlare dei lipidi, ovvero dei grassi. Tutti sappiamo bene che i grassi vegetali, quelli insaturi, sono i migliori per la salute e possono benissimo rimpiazzare il cosiddetto colesterolo cattivo.
Tuttavia è importante, durante la dieta raw, bilanciare bene il consumo di questi: olive, avocado, noci e altri semi possono apportare numerose calorie assieme al rifornimento di grassi, mentre se stiamo attenti a non ingerire troppe calorie potremmo andare in riserva di lipidi sani.
Questo aspetto della dieta raw va ben calibrato e bisogna sempre esserne consapevoli, spesso succede che nel ritenere un alimento sano e positivo per la nostra salute, facciamo l’errore di mangiarne troppo. Sia quantità che qualità devono essere sempre ben bilanciate.
Dieta raw integralista: e le proteine?
Il problema del reperire proteine nel mondo vegetale crudista è ciò che spinge molte persone a fermarsi alla soglia dell’80%, in modo da poter contare su una percentuale del 20% per poter ingerire le dovute proteine tramite legumi, carne, pesce e prodotti di origine animale.
Sappiamo che molte noci e molti semi contengono proteine, ma ancora una volta dobbiamo ben bilanciare la nostra dieta per non esagerare ed eccedere in calorie.
Va detto che una dieta ipoproteica è sempre meglio di una iperproteica e che per avere un vero e proprio problema fisico per mancanza di proteine è necessaria ridursi a livelli di denutrizione.
I pro di una dieta raw integralista
Ovviamente mangiare raw comporta un facile e completo assorbimento di vitamine, minerali, proteine ed enzimi che in assenza di cottura e processi culinari fanno il loro ingresso nel nostro corpo nelle migliori condizioni di assorbimento: molte vitamine e molti enzimi sono termolabili o si ossidano con estrema facilità durante i processi di cottura e lavorazione.
Basandoci sui dati attualmente a nostra disposizione, sembra che una dieta ideale e sicura, se non si è completamente consapevoli delle necessità del corpo e non si hanno a disposizione ingredienti di prima scelta, sia quella che alterna periodi di crudismo integrale, intervallati da periodi in cui si scende ad una percentuale di almeno 20% di cibi cotti.
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