Vivere bene il rapporto con il cibo
Come trarre energia dal cibo e comprendere che l'intestino e gli altri organi dell'apparato digerente sono strettamente legati al benessere del nostro sistema nervoso. Quale connessione c'è tra il modo in cui gestiamo le emozioni e il rapporto con il cibo
Si mangia nervosi e il cibo "rimane sullo stomaco". Si ha un "buco nello stomaco" o "l'intestino a pezzi", si può provare un'emozione tale per cui "l'intestino si torce".
Lo stomaco pare bruciare ma lo si può avere anche "di ferro". Nel senso popolare, le emozioni e gli organi dell'apparato digerente sono estremamente connesse e la psicosomatica lo conferma.
L'apparato digerente e le emozioni
A tutti gli effetti l'apparato digerente è una fucina, un'area quasi alchemica. Si trasforma, si brucia. Dobbiamo averne molta cura. In tanti sistemi di cura tradizionale, come quello ayurvedico, ad esempio, i rimedi che curano malattie apparentemente non legate alla digestione in realtà vanno spesso anche ad agire direttamente sulla salute dell'apparato digerente.
In sintesi, non si può pensare di avere una vita felice se non si assimilano e digeriscono bene gli alimenti. Vale la stessa cosa con gli eventi che ci capitano nella vita. Questa prima digestione passa per la masticazione e prosegue con l'ingestione del cibo. Allo stesso modo, le emozioni ci impattano, inizialmente, ci travolgono.
Nutrirsi vuol dire istaurare una relazione affettiva con se stessi e averne cura. In disturbi alimentari come l'anoressia o la bulimia si ritrovano moltissimi problemi connessi alla sfera affettiva. I vissuti inespressi si possono esternare con un percorso psicologico, un sentiero teatrale o comunque con un'esplorazione di se stessi attraverso varie tecniche e metodologie.
Muovere il corpo è qualcosa che agisce anche sulla nostra relazione con il cibo, tanto quanto idratarsi. In entrambi i casi - se ci si tiene in movimento e non si va in carenza di liquidi - il corpo sta bene e non va a cercare cibo quando non è necessario.
Come l'Ayurveda affronta i disturbi alimentari?
Consigli per mangiare con gioia
Mangiare con gioia è un'arte e la si può costruire con il tempo. Molte delle nevrosi che associamo al cibo ci derivano dall'ambito genitoriale e conoscersi significa anche sganciarsi dalle abitudini. Vediamo insieme qualche consiglio per mangiare con gioia.
Pensare alla leggerezza
Non si mangia per riempirsi, si mangia per avere energia. Ognuno ha la propria dose minima e massima, ma non dimentichiamo che lo stomaco è un muscolo e se lo alleniamo alle abbuffate risponderà di conseguenza. Non demonizzate nessun cibo, cercate di andare con ciò che vi va al momento, tenendo sempre presente che i cibi confezionati spesso non vi portano verso una leggerezza di pensiero e di fisicità, in quanto spesso pieni di zuccheri e conservanti e sono cibi che creano dipendenza.
Considerare l'energia degli alimenti
Un'insalata cucinata svogliatamente e senza consapevolezza delle combinazioni alimentari fa meno male di un pezzo di pizza sfornato con amore?
La risposta è implicita, ma ci si pensa poco. Cercate di sapere da dove viene quel che state portando alla bocca, che viaggio ha fatto...in fin dei conti, si tratta di qualcosa che entra dentro di voi.
Masticare
Provate a sorprendervi, fatevi simpatici agguati mentre mangiate. Stanatevi nei momenti in cui vi trovate a fare pensieri mentre portate il cibo alla bocca.
Portate presenza alla vostra masticazione, alla qualità delle faccende cui date energia con la mente mentre dovreste solo occuparvi di nutrirvi.
Accettare
Se state vivendo un momento in cui vi riesce estremamente difficile digerire emozioni, accettatelo. Se per una volta non cenate, dopo uno scossone emotivo, non succede nulla, anzi, l'apparato digerente si riposa.
Il cibo non è un nemico e allo stesso modo la nostra anima può diventare un'incredibile alleata.
Essere nel proprio cuore, al di là degli altri
Ci sono persone che detestano mangiare in solitudine. Ce ne sono altre che stanno male al solo pensiero di dover intrattenere conoscenti o dialogare mentre si mangia. Nei ritiri di meditazione silenziosi si vede bene la differenza, quel che accade quando si mangia: di fatto si mangia e basta.
È un'esperienza interessante e in ogni caso dovremmo sempre notare cosa accade alla velocità della nostra masticazione quando ad esempio sentiamo la falsa urgenza di dire qualcosa.
Gli altri possono essere un piacere o meno e possono dire cose che ci fanno un determinato effetto piuttosto che un altro, ma siamo noi che stiamo mangiando, non dovremmo scordarlo mai.
Cibo ed emozioni regolati dall'ago della stessa bilancia
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