Articolo

Avena, benefica per l'intestino

L'avena è un cerale molto diffuso ma poco usato eppure rappresenta un ottimo rimedio naturale dagli importanti benefici per la salute dell'intestino.

Avena, benefica per l'intestino

Avena: cos'è e proprietà nutrizionali

L'avena è una graminacea presente in tutta Europa. La coltivazione si adatta bene al bacino mediterraneo, ma anche a climi più freddi: mentre in Italia è stata soprattutto utilizzata per l'alimentazione equina, nei paesi del nord Europa l'avena ha un posto di prim'ordine nei regimi alimentari, sopratutto inserita nel primo pasto del giorno, cioè nella colazione.

L'avena è un alimento molto energetico e ricco di grassi, quindi adatto anche a ricette e preparati per convalescenti e astenici.

L'avena è il cereale che, a parità di peso, contiene più proteine e lipidi di tutti gli altri. Ha una buona quantità di vitamina B1 e B6, nonché ferro e magnesio. Inoltre presenta una cospicua presenza di fibre insolubili. Questo la rende molto utile per la salute intestinale.

 

Leggi anche Regolarità intestinale, come favorirla? >>

 

L'avena: utile per la salute dell'intestino

La presenza di fibre dell'avena, sia essa in chicchi, in fiocchi, o in farina, la rende un cereale molto benefico per l'intestino.

Le fibre, di cui l'avena è particolarmente ricca, infatti, fungono da spazzine dell'intestino: passando attraverso lo stomaco pressochè indigerite, transitano nell'intestino assorbendo l'acqua, i grassi responsabili dell'innalzamento dei valori del colesterolo, gli acidi biliari e gli zuccheri.

La crusca permette di incapsulare e trasportare nelle feci queste sostanze indigerite. Sempre grazie alle fibre si mantiene la salute delle mucose e della flora intestinale, dai quali dipende una buona digestione e un buon transito.

La pappa di avena è lassativa e diuretica, grazie all'alta concentrazione di fibre di questo cereale. La crusca è utile a chi soffre di stipsi e irregolarità intestinale, ma ancora più utile è la crusca assunta insieme a tutte le altri parti del cereale: spesso in commercio si trova la crusca d'avena separata dalla farina del chicco.

Usare soltanto la crusca può causare una irritazione del tratto intestinale, anziché aiutare il benessere dell'intestino. Nei casi in cui l'intestino sia già sensibilizzato è pertanto sconsigliato l'uso dell'avena senza l'introduzione graduale dell'alimento: le fibre potrebbero aumentare l'infiammazione e l'irritazione.

Quando viene introdotto gradualmente, permettendo al corpo di abituarsi al transito della crusca e delle fibre presenti, l'avena è ben tollerata anche da chi soffre di gastriti, e previene la formazione di blocchi intestinali o di dissenterie, nonché la formazione di gas.

Il modo migliore per assumere l'avena, almeno all'inizio e se si è sempre e soltanto seguita una alimentazione ricca di cereali bianchi e raffinati, è quella di preparare budini con la farina: in questo modo le fibre sono ridotte a dimensioni minuscole e nel processo di cottura assorbono già molta acqua.

Arrivano quindi allo stomaco già ammorbidite e nell'intestino non hanno bisogno di assorbine troppa acqua, passando come un vero e proprio spazzino e ripulendone le pareti.

L'avena si può anche fioccare: anche in questo modo, aggiunta a una bevanda vegetale senza zucchero, si può utilizzare a colazione o come dessert, insaporita con spezie o cacao amaro, o dolcificanti naturali quali miele, agave o stevia.

L'avena in chicco, una volta cotta, si può cuocere come qualsiasi altro cereale: si presta per insalate fresche estive, sformati, zuppe.

La farina si può aggiungere alla preparazione di pane e pizze e focacce: la farina d'avena rende l'impasto più morbido e le frolle per biscotti e torte più fragranti.

È facile usare l'avena, beneficiare delle sue qualità salutari per l'intestino, perchè di semplice reperimento, non necessita di eccessiva lavorazione e si conserva bene.

 

Leggi anche

Alimenti ricchi di fibre, quali sono?
> Acqua di avena, proprietà e benefici