I vari tipi di salsa di soia
7 diversi tipi di salsa di soia, ognuno ideale per una tipologia di piatti diversa. Qualche informazione sui loro sapori e su come orientarsi sul loro uso.
Conoscere le varie tipologie di salsa di soia ci aiuta anche a capire se stiamo usando nel modo più corretto quella che abbiamo in casa o quella che stiamo comprando. La salsa di soia è un condimento molto popolare in tutto il mondo ed e’ di origine cinese, cosi’ come i vari usi di prodotti fermentati a base di soia.
La fermentazione della soia è un’arte che si è raffinata nel corso dei secoli, che prevede l’impiego della pasta di questo legume, semi di alcuni cereali e salamoia.
Una salsa di soia correttemente fermentata offre un bouquet di vari sapori: anzitutto sapidità, seguita da dolcezza e infine una punta acidula-amara.
Origine della salsa di soia
Inutile dire che nei secoli si sono prodotti numerosissimi tipi diversi di salsa di soia, differenti per modi e tempistiche di fermentazione ma anche per aggiunta di ingredienti particolari e regionali.
Infatti, pur essendo nata in Cina, la salsa di soia ha attecchito, con vari nomi, in altre parti del mondo: dalle Hawaii alle Filippine, dal Myanmar al Giappone, dalle due Coree alla Malesia.
Non potendo elencare e descrivere tutte queste varietà, ci limiteremo a creare una lista di 7 tipi di salsa di soia, i più comuni, in modo da avere un’infarinatura di base per poter muoversi correttamente nell’acquisto e nell’utilizzo:
Salsa di soia light
E’ la più leggera, totalmente liquida. Si usa per condire fritture leggere, per la gran parte delle marinature, nelle zuppe, oppure come condimento sulle insalate, al posto dell’aceto o del succo di limone.
Si tratta della più utilizzata in Occidente, spesso considerata come la salsa di soia per eccellenza. Anche se è la più leggera, si tratta della più salata, poiché ricca di sodio.
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Salsa di soia scura (dark)
Il nome dice tutto: è molto più scura della salsa di soia light e spesso più densa. Il sapore più ricco e caramellato è dato da un più lungo invecchiamento. Generalmente si usa sui secondi piatti freddi o tiepidi, non su quelli caldi o bollenti.
Salsa di soia aromatizzata ai funghi
Talvolta nel processo di invecchiamento vengono aggiunti dei funghi essiccati, spesso varietà tipiche cinesi. Sostituisce alla perefezione la salsa di soia scura ma offre un sapore meno caramellato e, ovviamente, molto simile a quello dei funghi, definito talvolta sapore terreo o umido. Ideale coi piatti a base di pollo.
Salsa di soia densa
Molto più simile a uno sciroppo che alla salsa di soia light alla quale siamo abituati, questa salsa ha una maggiore densità dovuta all’aggiunta di zucchero e una maggiore percentuale di cereali durante la fermentazione. Va da sé che questo comporti una sapore marcatamente più dolce del normale, il che la rende ideale in tutte le varianti di riso fritto.
Salsa di soia aromatizzata ai gamberetti
Molto comune in Indocina, molto meno in Occidente. Si tratta di una salsa di soia creata impiegando una salamoia che non prevede solo l’aggiunta di sale, ma anche di polvere di gamberetti, ingrediente che si trova quasi esclusivamente nei mercati orientali.
La consistenza è del tutto simile a quella della salsa di soia light, e quindi risulta adatta a sostituirla, benché apporti il tipico sapore di mare molto amato in estremo Oriente.
Kacap indonesiana
Oltre che in Indonesia, si trova anche in Olanda. E’ una varietà di salsa di soia densa che prevede l’aggiunta di specifiche spezie, come l’anice stellato, l’aglio in polvere, eccetera. Varie ricette la prevedono sia come condimento finale che durante la cottura dei piatti. In genere si associa col riso fritto e con la carne di maiale.
Tamari
Si tratta della salsa di soia giapponese, una delle più conosciute. In genere non prevede l’utilizzo di cereali nella sua preparazione, il che rende la salsa tamari ideale in caso di celiachia. Ma é sempre bene controllare l’etichetta, visto che per i mercati occidentali talvolta i cereali vengono aggiunti. Ha un sapore delicato e moderato, che si esprime nel cosiddetto umami.
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