Dulcamara per le verruche: ecco come usarla
La Dulcamara è una solanacea nota per le sue proprietà depurative, rafforza il sistema immunitario e contrasta agenti esterni che "avvelenano" il nostro organismo. Vediamo come agisce per guarire le verruche
Dulcamara, dolce e amara, è una pianta che vive in ambiente umido, vicino ai corsi d’acqua e non a caso l'omeopatia la utilizza per curare i reumatismi.
I suoi fiori che si dischiudono in estate, sono rosso porpora, tendenti al violaceo con la testa rivolta verso il basso, le bacche che produce sono anch’esse rosse e attenzione, velenose!.
La particolarità sta nelle foglie che cambiano forma in base all’altezza della pianta: ellittiche alla base e strette e a punta verso l’alto.
La tintura e il relativo rimedio omeopatico vengono ricavati dai germogli e dalle foglie.
Verruche, cosa sono e come si curano
Le verruche sono infezioni che possono comparire sui piedi o sulle mani, spesso vengono contratte in piscina o in palestra.
Sono da attribuire a un virus, il papillomavirus e, se il sistema immunitario è particolarmente indebolito, può intaccare anche altri distretti corporei.
È necessario approntare una cura per arginare l’infezione e per debellarle ed esistono varie terapie anche locali come la crioterapia, l’elettrocoagulazione, o preparazioni da applicare che possono però lasciare poi il segno.
Troviamo molteplici rimedi naturali che possono venirci in soccorso in questo caso, tra cui la Dulcamara, potenziata dalla tintura madre di Thuya per uso locale. Vediamo di cosa si tratta nello specifico.
Proprietà della dulcamara
Grazie alle saponine contenute nella pianta, la Dulcamara svolge attività antivirale, antinfiammatoria, anestetica, antiseborroica. Contiene anche un alcaloide, la solasodina, che rende questo rimedio un cortison-simile.
Le indicazioni principali della Dulcamara per uso interno sono legate a disturbi come asma, bronchiti, epistassi, e stimolazione del sistema immunitario.
La Dulcamara trova indicazioni anche in caso di problematiche della pelle e mucose come verruche, in particolare quelle piane e translucide, che compaiono a volte sulle mani, sul viso e sui genitali, ascessi, eczemi, herpes.
Dulcamara come rimedio omeopatico per le verruche: uso e controindicazioni
La fitoterapia ha abbandonato l’uso della Dulcamara, che è stata invece riabilitata dall’omeopatia, “similia similibus curantur”.
Per l’utilizzo della Dulcamara sotto forma di rimedio omeopatico è sempre consigliato il parere del medico omeopata, che saprà indicarci la diluizione più appropriata per il disturbo.
Si tratta infatti di una pianta da assumere con molta attenzione perché può dare sintomi d’intossicazione o essere mal assorbita dall’organismo, anche se il rischio di tossicità a basse diluizioni è minimo: d’altra parte stiamo trattando “l’avvelenamento della pelle con un veleno”, passatemi il paradosso.
Possiamo trovarla in commercio in granuli e in gocce; i granuli sono sicuramente di assunzione più pratica, da sciogliere sotto la lingua. La Dulcamara il più delle volte è in diluizione 5 CH e 9 CH, ma come già sottolineato è il medico che deve stabilire la posologia.
È assolutamente sconsigliata in gravidanza e durante il periodo di allattamento.
Dulcamara e tintura madre di thuya contro le verruche
La Dulcamara può essere associata alla tintura madre di thuya ad uso esterno, ricavata dalle bacche, rimedio indicato per tutti i tipi di verruca.
Possiamo spennellare l’estratto idroalcolico più volte al giorno direttamente sulla lesione, ne porterà una reazione irritativa per accelerare il rinnovamento degli strati cutanei.
La Thuya rientra nella lista di piante non ammesse per essere impiegate nel settore degli integratori alimentari firmata dal Ministero della Salute, quindi attenzione: la tintura madre è solo per uso esterno.
Alcuni omeopati consigliano anche l’assunzione di Thuya Omeopatica soprattutto per debellare colonizzazioni di verruche e recidive; chi è soggetto a questo genere di disturbo può assumere Dulcamara e Thuya per prevenire e difendere l’organismo.