I rimedi naturali contro la colite
La colite è un disturbo fastidioso che colpisce il colon e l'intestino, generalmente nelle donne dai 20 ai 40 anni, e che si presenta con dolori al basso ventre e alterazioni nella defecazione, come stipsi o diarrea. Anche per questo disturbo si può scegliere di coadiuvare seguendo vie naturali, vediamo come.
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La colite è un disturbo che colpisce il colon e l'intestino, che si presenta con dolori al basso ventre e alterazioni nella defecazione. Chi soffre di colite può accusare diarrea o stipsi o entrambi i disturbi in modo alternato.
Insieme a dolore addominale, pancia gonfia e disagio nella defecazione, si registrano cambiamenti nella forma e nella consistenza delle feci sono conseguenze comuni. La malattia è definita funzionale, perché si riferisce a un errato funzionamento dell'organo ed è frequente nelle donne dai 20 ai 40 anni. Da cosa è causata? Da una combinazione di vari fattori: abitudini alimentari, stile di vita sedentario, predisposizione genetica, emotività.
Un bravo gastroenterologo saprà anche comprendere se sussistono disagi psicologici forti che originano il disturbo. La diagnosi si effettua con accertamenti quali normali analisi del sangue, più un test per escludere l'intolleranza al glutine; l'esame delle feci con la ricerca del sangue occulto; la prova di tolleranza al lattosio.
Alcuni specialisti nei casi più incerti propongono la rettosigmoscopia, che consente di studiare l'interno dell'addome.
Vari sono i rimedi naturali che possono venire in aiuto di questo malessere, dall'alimentazione all'omeopatia, dalla fitoterapia ai fiori di Bach, dall'aromaterapia al movimento.
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La colite si manifesta solitamente con scariche di feci subito dopo i pasti o dopo l’ingestione di alcuni alimenti, ma non sempre è correlata ad un cibo in particolare. C’è un’irritazione generale del colon che si può prevenire prima di tutto con la riduzione dei cibi che lo infiammano: carni rosse, formaggi, insaccati, cibi confezionati e alcool.
Gli alimenti da evitare invece sono latte e formaggi e gli alimenti contenenti il lievito, specialmente quando gli attacchi di colite sono preceduti da pancia gonfia. Le fibre, che spesso si consigliano in altri disturbi, nel caso della colite sono da ridurre nella fase acuta insieme ai legumi, poiché entrambi aumentano l’irritabilità del colon. Utile anche la riduzione dell’uso delle spezie, fra cui il peperoncino.
Quando la sintomatologia migliora è possibile assumere i legumi passati e la frutta centrifugata, in modo da ridurre la fermentazione intestinale. Privilegiare cereali, minestroni passati con patate, pesce e verdure di stagione, cotte o crude, eccetto quelle a foglie verdi nella fase acuta. Utile un test delle intolleranze alimentari in modo da escludere la presenza di particolari alimenti che possano scatenare l’attacco.
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I preparati omeopatici che aiutano a superare questo disturbo mirano ad attenuare le manifestazioni funzionali localizzate e ad agire a un livello più profondo, emozionale. Altro motivo che rende difficile curarla è il fatto che molto spesso il momento in cui si origina è lontano da quello nel quale compaiono i sintomi.
Ciò significa che una colite notturna può avere la sua origine di giorno, come un forte stress emotivo, oppure il non "digerire" qualcosa che non piace fare.
L'omeopatia interviene su questa atemporalità della patologia, riequilibrando un'emotività "ballerina" che scarica la propria instabilità in un intestino già indebolito.
Questi sono: Carbo vegetabilis 5 CH (5 granuli, 3 volte al giorno), consigliato in caso di gonfiore, tensione adodminale, crampi e flatulenza. In caso di disturbi accompagnati a dolori, gonfiore e diarrea è utile China 9 CH (5 granuli, 1-3 volte al giorno). Colocynthis 9 CH (5 granuli, 1-3 volte al giorno) è indicata in caso di coliche, diarrea, frequenti emissioni di gas. Sono ugualmente consigliati Magnesia e Mercurius.
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Le piante utilizzate in fitoterapia nella cura della colite sono:
- Aloe vera: (Aloe barbadensis miller) il succo estratto dalle foglie, per uso interno, svolge un’azione protettiva e antinfiammatoria delle mucose, perché, aderendo alle pareti del tratto digerente, forma una sorta di film protettivo, in grado di difendere i tessuti dell’intestino dagli agenti irritanti, e dai batteri. L’aloe svolge anche un’azione riequilibrante del pH e della flora batterica, utile nei casi di stitichezza e diarrea e ha proprietà immunomodulante, cioè in grado di regolare le risposte immunitarie agli agenti infettivi o sensibilizzanti, in caso di allergie, intolleranze alimentari o malattie autoimmuni, come il morbo di Crohn.
- Angelica: (Angelica Archangelica) la radice ha un’azione antispasmodica, calmante, carminativa e antinfiammatoria, indicata anche in caso di dolori mestruali, nevralgie oltre che disturbi della digestione, nausea, flatulenza, crampi addominali e colite;
- Malva: (Malva sylvestris) i fiori e le foglie sono utilizzate per le proprietà emollienti e antinfiammatorie per le mucose. Questi principi attivi agiscono rivestendo le mucose con uno strato vischioso che le proteggono da agenti irritanti. Per questo motivo, l’uso della malva è indicato per idratare e sfiammare l’intestino, e regolarne la funzionionalità;
- Melissa: (Melissa officinalis) le foglie sono impiegate negli stati d’ansia con somatizzazioni a carico del sistema gastroenterico. All’azione antispasmodica rivolta sulla muscolatura, utile in caso di crampi, spasmi e tensione addominale, si combina l’effetto car- minativo che facilita la digestione, evitando la formazione di gas intestinali;
- Camomilla: i fiori della camomilla hanno principalmente proprietà antispasmodiche e lenitive, utili in caso di sindrome dell’intestino irritabile, spasmi muscolari, stipsi.
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La colite è una di quelle patologie la cui componente psicosomatica ha una certa rilevanza, soprattutto, per quanto riguarda la sindrome dell'intestino irritabile. L'espressione "mal di pancia" viene usata indifferentemente sia per esprimere il disagio fisico, sia per evocare qualcosa che non sopportiamo. Questo disturbo tende a manifestarsi quando si ha paura della reazione degli altri nei confronti delle nostre contrarietà o preoccupazioni. Così, per evitare conflitti e discussioni si celano amarezze e il forte tormento interiore, dietro una maschera di apparente serenità.
Per questo tipo di squilibrio emozionale, il rimedio d'elezione è Agrimony, usato efficacemente nel trattamento della colite, duodenite, e colon irritabile, in quanto, aiuta a sbloccare le tensioni e insegna a mostrarci come siamo, senza timore di non essere accettati. L'essenza floreale permette di farsi valere nei rapporti di amore e di lavoro e aiuta ad affrontare i problemi, anziché nasconderli.
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Le essenze impiegate per il trattamento della colite svolgono un'azione antispasmodica sulla muscolatura e carminativa sui gas di fermentazione che provocano gonfiori, meteorismo, aerofagia.
Questi olii essenziali possono essere assunti 2 gocce in un cucchiaino di miele o diluite in un olio vegetale per massaggiare il ventre.
- Olio essenziale di finocchio: le proprietà carminativa dipende dalla sua capacità di inibire i processi fermentativi nel grosso intestino e dall'azione antispastica sulla muscolatura liscia del colon. Infatti durante la fermentazione intestinale, in particolare quella degli zuccheri, vengono prodotte elevate quantità di biogas, che fanno rigonfiare l'intestino e stimolano le contrazioni della sua muscolatura liscia, provocando senso di gonfiore, flatulenza e dolori all'addome;
- Olio essenziale di lavanda: ha proprietà antispasmodiche, calma dolori e spasmi addominali e può dare beneficio in caso di tensione nervosa e sindrome del l'intestino irritabile;
- Olio essenziale di camomilla: aiuta a rilassare la muscolatura tesa, dovuta a nervosismo, intestino irritabile, spasmi, colite e coliche gassose dei neonati. Sebbene l'olio essenziale di camomilla sia un antibatterico, antisettico, disinfettante e antiparassitario, il suo impiego è per lo più dovuto alle sue proprietà antinfiammatorie.
Pancia gonfia? Cura la tua dieta!
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Una combinazione di diversi fattori può scatenare la colite: abitudini alimentari, stile di vita sedentario, predisposizione genetica, emotività, ansia. Un buon esercizio è quello di provare a farsi scivolare addosso l'ansia, che va a intaccare direttamente l'equilibrio del nostro "secondo cervello", l'intestino.
Si deve evitare di cedere alla sedentarietà o, al contrario, farsi trasportare da ritmi troppo incalzanti che influiscono negativamente sul canale digerente, sistema deputato proprio a “digerire” e ad “assimilare” non solo il cibo ma anche le emozioni.
Praticare regolarmente uno sport che amate, seguirlo con costanza e serenità, non solo agevolerà le funzioni metaboliche, ma vi aiuterà anche a fare i conti con la fragilità emotiva.
Anche avvicinarsi allo yoga può farvi molto bene. Cercate un insegnante di yoga che sappia veicolarvi con dolcezza la disciplina. La pratica vi aiuterà a stare meglio con tutto ciò che vi abita. Le torsioni a terra saranno il toccasana per il vostro intestino, tanto quanto alcune posizioni da eseguire da distesi sulla schiena con un lavoro di ginocchia al corpo.
Ottime anche le posizioni con i glutei contro il pavimento o su un sostegno. Un esempio? Provate già autonomamente: in posizione seduta (sui talloni o a gambe incrociate o su una sedia), mano sinistra sull’ombelico. Inspirando fate fluire l’aria in basso, gonfiando l’addome come un palloncino. Espirando dal naso, immaginate di svuotarlo, sgonfiando la pancia fino ad avvicinare l’ombelico alla colonna vertebrale. Respirate per almeno cinque minuti. Se la mente scivola verso pensieri o preoccupazioni, riportatela al ritmo del respiro.