Dolori al basso ventre: possibili cause e principali rimedi
I dolori al basso ventre sono molto generici e possono essere spia di malattie lievi o più gravi. Facciamo chiarezza e scopriamo le principali cause e i rimedi.
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Spesso vengono riduttivamente definiti “crampi alla pancia o al basso ventre”. Che vuol dire tutto e niente. I dolori al basso ventre possono essere di diversa natura e manifestarsi con modalità differenti.
Ma, soprattutto, hanno molteplici cause possibili: nel basso ventre si trovano:
- l’ultima parte dell’intestino;
- la regione genitale;
- fasce muscolari;
- l’apparato urinario.
Per poter capire meglio – e fornire informazioni più accurate al medico a cui faremo riferimento se i sintomi sono gravi – cerchiamo di indagare quali siano le cause possibili e individuare anche quali possano essere i principali rimedi.
- Sintomi del dolore al basso ventre
- Possibili cause
- Principali rimedi
- Dolori al basso ventre e gravidanza
- Quando rivolgersi al medico
Sintomi del dolore al basso ventre
I dolori addominali al basso ventre ("dolori sotto la pancia") sono un disturbo frequente. L’area investita dal dolore può essere al centro, al basso ventre destro o basso ventre sinistro o nel cosiddetto bassissimo ventre, di natura pelvica, a volte coinvolgono la parte posteriore con dolori alla schiena bassa, tra la zona lobare e sacrale.
Nella maggior parte dei casi si tratta di un problema lieve e temporaneo, ma qualora dovesse persistere per interi giorni o acutizzarsi nel tempo, potrebbe essere connesso a una patologia importante e indagato dal medico.
Il dolore può essere accompagnato da altri sintomi quali per esempio bruciore addominale specie durante la minzione, gonfiore addominale e al basso ventre, febbre, mal di schiena, dolore pelvico.
Dolori al basso ventre: possibili cause
Per curare i dolori al basso ventre è opportuno risalire alla causa precisa, perché potrebbe trattarsi di patologia anche molto seria per la quale intervenire chirurgicamente.
Le possibili cause, le più frequenti, sono riconducibili a questi fattori:
- Problemi intestinali: stitichezza, blocco intestinale, sindrome del colon irritabile, Morbo di Crohn.
- Patologie ginecologiche o mestruali: sindrome premestruale, endometriosi, dismenorrea, gravidanza extrauterina, malattia infiammatoria pelvica. Anche le donne con ovaio policistico possono manifestare pancia gonfia, dolori al basso ventre e schiena.
- Infezioni delle vie urinarie, cistite, calcoli.
- Appendicite (infiammazione dell'appendice).
- Ernia inguinale, ovvero la fuoriuscita, più o meno consistente, di viscere dalla cavità erniaria (che si trova nella regione inguinale). Il problema riguarda prevalentemente gli uomini. Nei casi più gravi risulta visibile a livello dell’inguine e può essere dolorosa o meno.
- Aneurisma addominale.
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Dolori al basso ventre: principali rimedi
È opportuno ribadire che per la corretta terapia dei dolori al basso ventre è indispensabile una diagnosi medica che risalga alla causa precisa. Che si tratti di fastidi, gonfiori, crampi o bruciori, se persistono e non sono connessi a problemi di stitichezza è consigliato indagare accuratamente.
Una volta identificata la causa per i dolori al basso ventre, si potranno utilizzare dei rimedi (farmacologici se necessari, o naturali) a sostegno della cura.
Alcuni rimedi specifici per i dolori al basso ventre sono:
- Per l’appendicite e l’ernia inguinale: se l’infiammazione è acuta, è necessario l’intervento chirurgico, a seguito del quale viene raccomandato riposo e l’utilizzo di una guaina contenitiva, che aiuta a sostenere i tessuti e a preservare da possibili sforzi, a volte anche il semplice starnuto può essere dannoso. Massaggiare la parte operata con olio di iperico è utile per far assorbire la cicatrice, prevenire aderenze, mantenere morbida la pelle e disinfiammare.
- Per i dolori mestruali: una tisana calda alla malva o melissa, e contemporaneamente rimedi a lungo termine con integrazione di magnesio, olio di enotera o di borragine e agnocasto.
- Per le infezioni urinarie: antibiotici nei casi estremi, oppure rimedi “di sostegno” come il mirtillo rosso, o Cranberry, il D-Mannosio che agisce anche da preventivo e l’uva ursina, dalle proprietà disinfettanti e antibatteriche.
- Per i problemi intestinali: potrebbe essere necessaria una terapia a base di fermenti lattici mirati e specifici, prebiotici come l’inulina e i frutto-oligosaccaridi e probiotici, che arricchiscano la flora batterica intestinale. Un’alimentazione adeguata, ricca di fibre e acqua aiuta a favorire la peristalsi intestinale. Nei casi più insidiosi, con stipsi piuttosto seria, in accordo con il medico rimedi come la senna, l’aloe, la frangula possono essere una soluzione temporanea per ammorbidire le feci e favorire l’evacuazione.
Dolori al basso ventre e gravidanza
Può accadere che all’inizio della gravidanza si soffra di dolori al basso ventre, dolore pelvico. Può manifestarsi con fitte o crampi alla pancia bassa di natura intermittente. Generalmente sono fastidi dovuti all’adattamento del corpo alla presenza del feto, oppure disturbi ginecologici non necessariamente correlati alla gravidanza.
I dolori al basso ventre in gravidanza se accompagnati a perdite ematiche devono destare qualche sospetto in più e in ogni caso è sempre consigliato chiedere consulto al ginecologo.
Le cause anche in questa condizione delicata possono essere molteplici: infiammazioni delle vie urinarie, sindrome dell’intestino irritabile, gastroenterite, gonfiore per presenza di aria nella pancia; per ogni causa deve essere approntata una cura mirata. Il consiglio di base generale è quello di bere molta acqua, a temperatura ambiente e naturale, curare la regolarità intestinale e non assumere farmaci o rimedi naturali se non dietro stretto controllo medico.
Quando rivolgersi al medico
Come già detto i dolori al basso ventre sono comuni, perché la zona addominale, la pancia, racchiude in sé molti organi preposti al metabolismo degli alimenti, dei liquidi, e di conseguenza capita a tutti di soffrire di gonfiore addominale, di crampi o fitte in determinate circostanze. Questo deve indurre a valutare quando è necessario ricorrere al medico.
Solitamente il campanello d’allarme viene stabilito dal tempo, il protrarsi del dolore e dalla sua intensità. Inutile fare gli stoici e cercare di sopportare fitte lancinanti per ore, magari ricorrendo ad antidolorifici fai da te, anzi sarebbe pericoloso.
Una diagnosi per palpazione è il primo intervento che un medico attua e da cui capisce se si trova di fronte ad un attacco di appendicite, a un’ernia strozzata, rispetto a una semplice indigestione.
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