Propoli: dalle api un potente antibiotico naturale
Utilizzato dalle api per evitare epidemie negli alveari, da sempre l’uomo sfrutta le proprietà antivirali della propoli contro le malattie da raffreddamento come mal di gola, tosse e raffreddore
Il nome "propoli", che può essere utilizzato sia al maschile (il propoli) che al femminile (la propoli), è una sostanza prodotta dalle api, a partire dalle resine che raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante (pioppi, abeti, olmi, betulle, ecc.) e che poi mescolano con gli enzimi della loro saliva, cera e polline.
Scopriamo di più sulla propoli, sulle sue caratteristiche e proprietà.
Propoli: caratteristiche
Il colore può variare moltissimo: dal giallo-verde (quando prevalgono i pini) a rossastro (pioppi) fino al nero (betulle) con tutte le sfumature possibili tra i diversi colori.
L’odore è fortemente aromatico e muta in base alle sostanze resinose presenti. Lo stesso vale per il sapore che dal tipico acre-amaro arriva fino al dolce.
La consistenza dipende invece dalla temperatura ambientale: dura e friabile al freddo, la propoli diventa malleabile appena la si manipola, a temperature superiori ai 30° diventa appiccicosa e viscosa, mentre a 65-70°C fonde.
Sembra che etimologicamente “propoli” derivi dai vocaboli greci pro, “difesa” e polis, “città”, proprio a significare il suo utilizzo da parte delle api, che la impiegano per difendere l’alveare dai pericoli che possono minacciarlo: le malattie e i predatori.
I laboriosi insetti usano questa sostanza nei loro alveari sia come materiale da costruzione per rivestire le pareti interne delle celle, dove depongono le uova e allevano le larve; e sia come antisettico.
In questo caso è applicata per "sterilizzare" l'alveare, in particolare l'entrata delle cellette destinate ad accogliere le uova, oppure per evitare la decomposizione di eventuali animaletti "intrusi" riusciti a penetrare nell'alveare, troppo pesanti per poter essere trascinati fuori e che perciò vengono letteralmente “mummificati” dalle api.
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Proprietà della propoli
È impossibile definire una composizione esatta e universalmente valida della preziosa sostanza, perché dipende dalla vegetazione di provenienza e dal periodo di raccolta. Nel corso di numerosi studi su propoli di varia origine sono stati identificati più di 150 diversi composti biochimici e altri ne vengono ancora oggi scoperti.
In generale tra i suoi componenti, si possono individuare, oltre a resine, balsami (50%), cere (30%), olii essenziali (10%), flavonoidi, pollini, sali minerali, vitamine e altri composti organici.
I flavonoidi sono pigmenti vegetali la cui funzione nelle piante è ancora poco nota, ma che con molta probabilità svolgono una duplice azione di protezione e di stimolo di fondamentali funzioni metaboliche, come la respirazione.
Queste sostanze si trovano in grande quantità sulle gemme delle piante, dove esplicano un’efficace azione protettiva contro le avversità parassitarie e i rigori dell’inverno. La peculiarità della propoli risiede proprio nella grande ricchezza di flavonoidi che le conferiscono gran parte delle proprietà antibiotiche.
In particolare la galangina (di cui è ricca la propoli raccolta nei boschi di latifoglie) e la pinocembrina (presente soprattutto in quella proveniente dalle conifere) le apportano capacità antimicrobiche, perché in grado di inibire, anche a basse concentrazioni, la proliferazione di numerosi microrganismi.
Propoli: le indicazioni terapeutiche
Definita come un antibiotico naturale, la propoli svolge un’attività sia batteriostatica, cioè impedisce la moltiplicazione di germi, batteri e virus; sia battericida cioè è in grado di uccidere questi microrganismi, rinforzando i processi immunitari.
Il suo utilizzo principale è contro il mal di gola (faringiti, tracheiti e tonsilliti), le affezioni delle vie respiratorie (tosse e raffreddore) e quelle del cavo orale (gengiviti, infiammazioni della lingua e del palato). Queste proprietà si possono applicare contro infezioni di varia natura: virus influenzali e parainfluenzali che causano febbre e il virus responsabile dell’herpes simplex.
La propoli ha anche un’azione antifungina, ossia è attiva su molti funghi che interessano lo strato superficiale della pelle, in particolare su quelli che provocano candidosi e micosi. È meno efficace sui funghi che si trovano in profondità.
Da sempre, poi, questa sostanza è stata impiegata sottoforma di unguento e pomata come cicatrizzante e disinfettante, grazie alla notevole capacità di stimolo della rigenerazione dei tessuti, in caso di ferite e piaghe.
La propoli può essere utilizzata anche per la cura dei nostri amici animali, e in particolare per curare la laringite di cane e gatto nel periodo invernale.
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Propoli: l'uso in passato
L’utilizzo della propoli da parte degli uomini risale a epoche antichissime.
Molto probabilmente gli Egizi, imitando l’uso che ne facevano le api per bloccare il processo di putrefazione degli insetti intrappolati nell’alveare, iniziarono ad adoperarla per la mummificazione; ma anche in campo medico, per trattare le infezioni della pelle, dell’apparato respiratorio e come riparatore tissutale e antisettico delle lesioni cutanee.
Per questa sua proprietà, era ben conosciuta anche nell’Antica Grecia e nell’Impero Romano, tanto che i soldati ne ricevevano in dotazione una piccola quantità per la medicazione delle ferite di guerra.
Nel Medioevo era impiegata anche per frizionare l’ombelico dei neonati una volta staccati dal cordone e come rimedio contro le infiammazioni della bocca e della pelle.
In tempi più recenti, soluzioni alcoliche di propoli sono state usate come mezzo di disinfezione delle ferite, durante la guerra anglo-boera, e la campagna di Russia.
Infine, come unico uso non curativo citiamo quello dei maestri liutai, il più famoso dei quali è Antonio Stradivari, che se ne servì per realizzare una particolare vernice per i suoi violini.
Propoli: l'uso oggi
La propoli viene utilizzata in fitoterapia e la si può trovare in commercio sotto forma di:
> tintura madre (soluzione idroalcolica composta da propoli, acqua e alcol) da assumere diluita in acqua;
> soluzione glicolica (estratto ottenuto tramite macerazione di propoli in acqua e glicerina) più delicata sulle mucose, si può prendere assoluta;
> soluzione acquosa totalmente priva di alcol, in cui viene impiegata la propoli decerata, per facilitare la solubilità in acqua, indicata per bambini al di sopra dei 3 anni e anziani.
Inoltre è disponibile anche in capsule, colluttorio, sciroppi, spray orale, spray nasale, compresse effervescenti, unguento, da sola o associata ad altri componenti, che ne potenziano e completano l’azione e ne mascherano il sapore.
Tutte queste forme servono a far sì che si abbia un’ampia versatilità d’uso, in modo da poter adeguare il trattamento al caso specifico, ma anche alla personale preferenza.
Fino ad oggi non è stata registrata nessuna significativa controindicazione nell'uso della propoli ad eccezione di alcuni casi di ipersensibilità e di sensibilizzazione in soggetti tendenti a forme di allergia da polline, dovute all'abbondante presenta di allergeni, nelle resine delle piante da cui le api traggono la propoli, o per le donne in gravidanza.
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