Il fitoterapeuta, chi è e cosa fa
Il fitoterapeuta prepara farmaci di origine naturale, spiega al cliente le condizioni di impiego, gli eventuali effetti indesiderati e le interazioni con altri prodotti farmacologici dei preparati fitoterapeutici creati da lui o da altri. Scopriamolo meglio.
> Che cosa fa il fitoterapeuta
> Come si diventa fitoterapeuta
> Le leggi in Italia e in Europa
> Risorse utili per il mestiere di fitoterapeuta
Cosa fa il fitoterapeuta
L'utilizzo delle erbe per contrastare l'insorgenza delle malattie risale a tempi antichissimi, quando ancora il rapporto tra uomo e natura era di tipo sacro, profondo. L'uso delle piante si ritrova in tutti i sistemi terapeutici umani, da quelli più antichi e basati su osservazione ed empiria, a quelli più sofisticati e con livelli di complessità teorica elevata, fino alla moderna biomedicina. Ippocrate, considerato padre della medicina occidentale, citava il rimedio naturale come terzo strumento del medico, accanto al tocco e alla parola. Oggi la scienza conferma la presenza nelle erbe di principi attivi che costituiscono gli ingredienti primari (fitocomplessi) utilizzati dalla chimica moderna per lo sviluppo di prodotti efficaci per la cura e la salute del corpo.
La fitoterapia (dal greco phyton, “pianta”, e terapeia, “cura”), talora definita anche fitomedicina, è diventata quella parte della farmacologia che studia l'impiego terapeutico delle piante officinali e delle preparazioni medicinali da esse ottenute.
Il fitoterapeuta è una figura professionale in grado di gestire in modo efficace le preparazioni galeniche magistrali o officinali. Le prime sono quelle eseguite su prescrizione del medico fitoterapeuta che indica qualità e quantità di ogni componente secondo le specifiche necessità del paziente. Per le seconde il fitoterapista fa riferimento al Formulario nazionale della farmacopea ufficiale (FU), che ne indica la preparazione, ne identifica le sostanze, le modalità di conservazione e, in alcuni casi, la scadenza.
Inoltre, se lavora all’interno di farmacie specializzate, il fitoterapeuta illustra al cliente le condizioni di impiego, gli eventuali effetti indesiderati e le interazioni con altri prodotti farmacologici dei preparati fitoterapeutici creati da lui o da altri.
Diventare fitoterapeuta
Il fitoterapeuta, dopo aver conseguito una laurea specialistica in Farmacia o in Chimica e tecnologie farmaceutiche o in Scienze biologiche, per professionalizzarsi, deve fare o un master di II livello o un corso di specializzazione.
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Il fitoterapeuta in Italia e all'estero
La situazione normativa relativa alla fitoterapia rimane per il momento insoddisfacente, e non solo in Italia. Di concreto c'è la riconosciuta urgenza a livello comunitario di arrivare presto a un'esauriente regolamentazione. In Spagna, ad esempio, le erbe tradizionali possono essere vendute liberamente, mentre in Olanda e in Belgio vengono esercitate forme di controllo ma solo sui prodotti fitoterapici alimentari, non su quelli farmacologici. In Germania i preparati vegetali sono considerati farmaci a tutti gli effetti e se ne richiedono in teoria le stesse prove di efficacia e di sicurezza previste dalla Direttiva 65/65 dell’Unione europea.
Nel nostro paese per molti anni la maggior parte delle fitomedicine sono state prodotte e commercializzate sotto forma di integratori alimentari secondo il D.L. n.111-92 e questo ha contribuito a creare molta confusione e a minimizzare i possibili rischi derivanti dall’uso improprio di esse. Solo nel 2004 con il D.L. n.169/2004 è stata fatta chiarezza con una disciplina specifica sugli integratori alimentari. Una ulteriore precisazione sulla differenza tra integratori alimentari, prodotti destinati a una alimentazione speciale e alimenti addizionati con vitamine e minerali arriva con la Circolare ministeriale del 5 novembre 2009. Sono state presentate in Parlamento diverse proposte di legge per regolamentare la fitomedicina, ma nessuna di esse è divenuta legge.
Curiosità
Il primo testo scritto sulla medicina con le piante è fatto d’argilla e risale al 3000 a.C.? Consiste in una serie di tavolette incise con caratteri cuneiformi dalla civiltà sumera. Il ritrovamento in Assiria di queste tavolette provenienti dalla famosa biblioteca di Ninive, ha consentito di conoscere l’utilizzo a scopi terapeutici della belladonna, della canapa indiana, della coloquintide, dell’oppio e della cassia.
Risorse utili sul mestiere di fitoterapeuta
- SIFIT (Società italiana di fitoterapia) del dipartimento di Scienze ambientali “Giacomino Sarfatti”, sezione di Biologia farmaceutica dell’università degli studi di Siena
- Fitosorveglianza (vigilanza sulla sicurezza dei prodotti fitoterapici) a cura dell’Istituto superiore di sanità
- ESCOP (European scientific cooperative on phytotherapy), organizzazione che raccoglie le varie associazioni nazionali che in Europa si occupano di fitomedicina e fitoterapia.
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