Fasi dello sviluppo motorio
A cura di Giada Bevilacqua, ricercatrice e danzatrice
Le fasi dello sviluppo motorio del bambino sono le tappe attraverso le quali il neonato passa dalla posizione orizzontale a quella verticale, attraverso l’apparizione di nuove posture e nuovi spostamenti. Scopriamole meglio.
> Le fasi dello sviluppo motorio
> Le tappe
> Età cronologiche di acquisizione dei movimenti
> Conclusioni sullo sviluppo motorio
I movimenti del feto
Ancor prima di nascere, e fin dalle prime fasi della gestazione, la capacità contrattile costituisce la prima forma di espressione dell’embrione e più tardi del feto. Intorno all’undicesima settimana le connessioni del sistema nervoso sono attive e permettono al feto di compiere alcuni movimenti riflessi secondo un programma geneticamente determinato.
Non si tratta certamente di movimenti consapevoli, ma di risposte motorie che si attivano in funzione ad uno stimolo esterno (per esempio il feto che scalcia quando i piedi toccano la parete uterina).
Ciò che si modifica brutalmente con la nascita è la natura dell’elemento in cui crescerà e si svilupperà, cioè l’ambiente gravitazionale.
I primi nove mesi del suo sviluppo si sono svolti nel liquido amniotico e non in quello aereo, il che cambia completamente le condizioni da un punto di vista della fisica. Inoltre lo spazio avvolgente dell’utero di cui era facile sentire e toccare i confini si apre all’infinito, e le immature funzioni sensoriali non permettono al neonato di sentirne i limiti spaziali. E infine, in seguito alla nascita il neonato cresciuto in assenza di gravità (il peso del feto è quasi interamente portato dalla madre), fa conoscenza del proprio peso corporeo.
Ecco i cambiamenti fondamentali che vanno presi in considerazione per capire ciò con cui si misura un neonato che progressivamente diventa abile nel movimento.
E per comprendere fino in fondo le modalità con cui emergono i primi movimenti, bisogna prendere in considerazione il percorso della maturazione neurologica. Essa, infatti, si compie nel verso cefalo – caudale, va cioè dalla testa verso il coccige, e di conseguenza, ciò che topologicamente è più vicino alla testa matura temporalmente prima del resto. Ecco perché quando un neonato fa i primi tentativi di rotazione sul fianco lo fa in quest’ordine: dapprima ruota il capo, più tardi la spalla controlaterale, e solo alla fine il bacino e le gambe, che secondo questa logica sono le zone meno innervate e la cui maturazione richiede tempi più lunghi.
I movimenti bruschi dei primi mesi sono il frutto di una mielizzazione ancora incompleta (la mielina è la guaina che riveste i nervi). È grazie al processo di mielizzazione che il bambino riuscirà a modulare la contrazione muscolare in vista di un gesto ben organizzato. I termini Fasi, Tappe nello studio della Pikler sono usati per sottolineare ora la natura del processo.
Le fasi dello sviluppo motorio
- Ruota dalla schiena al fianco
- Ruota sulla pancia
- Ruota dalla pancia alla schiena
- Striscia sulla pancia
- Cammina a quattro zampe
- Si siede
- Si mette eretto in ginocchio
- Si mette in piedi con appoggio
- Inizia a camminare senza tenersi
- Cammina con sicurezza
L'ordine cronologico delle fasi 1, 2, 3, 9, 10 segue sempre lo stesso ordine di apparizione. Vuol dire che non vedremo mai un bambino che passa alla fase 3 saltando la fase 1 e 2. Mentre l’ordine di apparizione delle fasi 4, 5, 6, 7, 8 è soggettivo al bambino.
Le fasi 4, 5, 6, 7, 8 si manifestano sempre dopo la fase 3 e prima della fase 9. La fase 7 precede sempre la fase 8; le fasi 5 e 6 si manifestano quasi nello stesso periodo. Le fasi 6 e 8: spesso il sedersi precede il mettersi in piedi, nel 10% dei casi si manifestano al contrario.
Le tappe
Supino: il neonato cerca l’equilibrio sul proprio asse corporeo (colonna vertebrale) che divide l’emi - corpo destro e sinistro, mentre gli arti superiori e inferiori compiono movimenti rapidi e sempre più vigorosi. E’ possibile leggere lo sforzo del bambino che via via trova la giusta calibrazione muscolare in relazione alla forza di gravità, elemento sconosciuto fino a prima della nascita. Progressivamente i movimenti del capo, degli arti superiori e inferiori diventano più fluidi e modulabili grazie al processo di mielizzazione.
Ruota sul fianco: il bambino solleva prima la spalla e in seguito l'anca omologa per ruotare sul fianco. La testa, il braccio, l'anca, ginocchio, caviglia, piede concorrono all'equilibrio in questa posizione.
Ruota sulla pancia: l'angolo creato dalla schiena con il piano d'appoggio aumenta sempre più fino ad approdare prono sulla pancia.
Decubito ventrale: questa posizione diventa familiare al bambino solo dopo averla sperimentata a lungo. Apre un nuovo orizzonte sulla possibilità di movimento e di conquista del territorio.
Da questa posizione è ora possibile sollevare la testa prendendo appoggio sugli arti superiori (palmi delle mani e/o gomiti). Più tardi il bambino può sperimentare nella stessa posizione l'equilibrio del corpo solo sulle braccia e sulle gambe tramite il sollevamento del bacino con una progressiva riduzione del piano d'appoggio (premessa al gattonare).
Per i bambini osservati, lo spostamento utilizzato prevalentemente in questa fase è lo strisciare, reptazione o crawling (quando avanza mantenendo il contatto della pancia sul piano d'appoggio servendosi della spinta degli arti superiori e inferiori).
Rotola: usando i movimenti già acquisiti il bambino li combina in sequenza passando dalla schiena alla pancia e viceversa. E’ stato osservato che alcuni bambini prediligono la rotazione sempre dallo stesso lato mentre altri alternano i due lati. Altri ancora riescono a concatenare un rotolo dopo l’altro.
Questi movimenti gli consentono ora di raggiungere il traguardo desiderato rendendo possibile l'organizzazione del movimento in relazione ad uno scopo.
Approfondisci lo sviluppo motorio del bambino: movimenti, posture e spostamenti
Posizione semi-seduta: dall'estensione del tronco con l'appoggio sugli avambracci, il capo è ora sollevato e non più appoggiato come nella prima fase. Egli può così ruotare sul fianco grazie all’estensione del braccio che regge il tronco. In questa fase può apparire il gattonare come modalità di spostamento.
Posizione seduta: Il bambino è seduto quando il tronco è verticale sul bacino e forma con quest’ultimo un angolo di 90°. Ciò avviene quando la curva fisiologica della zona lombare si è strutturata, e quando si è modificato l’atteggiamento in retroversione del bacino, momento in cui il bambino trova la propria base d’appoggio sugli ischi. E’ un’enorme conquista di territorio che libera del tutto le braccia e consente al bambino una più lunga permanenza in un’esplorazione manuale, nonché una prospettiva di vedute molto più ampia.
In ginocchio con il tronco eretto: la grossa massa muscolare dei glutei, dei quadricipiti e degli addominali intensifica la sua potenza grazie alla maturazione nervosa. L’articolazione delle ginocchia serve da base di appoggio per verticalizzare il busto.
In questo periodo le posizioni seduta, quattro zampe e in ginocchio sono le più prevalenti, le posizioni semi seduto, supino sul fianco e lo spostamento attraverso il rotolamento sono molto meno presenti. Si assiste ad un aumento della mobilità, lo strisciare è sempre presente mentre lo spostamento a quattro zampe diventa preponderante.
In piedi con appoggio: i primi tentativi di raddrizzamento verso la posizione verticale sono a carico degli arti superiori. L’azione è svolta prevalentemente dagli arti superiori, che come abbiamo visto maturano prima degli arti inferiori ancora poco innervati. Appaiono i primi passi con appoggio nelle direzioni davanti, dietro, laterale.
Nella maggior parte dei casi lo spostamento a 4 zampe rimane predominante.
In piedi: oscillando tra equilibrio e disequilibrio egli sperimenta l’equilibrio in piedi da solo senza appoggi esterni. Il bambino è in piedi quando il suo tronco è del tutto verticale sul bacino, con l'appoggio del corpo sulle piante dei piedi. Presto muoverà i primi passi senza appoggio, scaricando il peso da un arto all’altro, realizzando un trasferimento del peso antero-posteriore.
Età cronologiche di acquisizione dei movimenti
- Sul fianco all'età di 18 settimane.
- Sulla pancia 25 settimane.
- Dalla pancia alla schiena a 30 settimane.
- Schemi di reptazione a 40 settimane.
- 4 zampe e posizione seduta a 46 settimane.
- In ginocchio a 47 settimane.
- In piedi a 51 (circa 1 anno).
- I primi passi a 16 mesi.
- Camminano con sicurezza a 1 e mezzo.
Conclusioni sullo sviluppo motorio
Quando la qualità della relazione adulto-bambino è soddisfacente, e quando sono assicurate le condizioni per l’esercizio dell’attività motoria su iniziativa del bambino (una buona qualità delle cure, un’accurata e minuziosa organizzazione dello spazio ed una selezione di oggetti adeguati al suo livello di sviluppo), lo sviluppo dei movimenti compare regolarmente, senza ritardo significativo e senza l’intervento diretto dell’adulto che incita, insegna o proibisce.
Come si evince dai risultati delle ricerche della Pikler la comparsa dei movimenti di grande settore è direttamente proporzionale all’atteggiamento dell’adulto che rispetta il ritmo di evoluzione motoria del bambino. Il rispetto da parte dell’adulto della libera iniziativa del bambino nell’intraprendere le nuove conquiste, oltre a favorire la conoscenza dell’ambiente, struttura nel bambino il sentimento di competenza e di fiducia nelle proprie capacità.
Quando lo sviluppo motorio gode di queste condizioni i vantaggi osservabili e tangibili riguardano:
- L’assenza di rigidità posturali e di movimento.
- Una buona distribuzione delle tensioni del tono muscolare.
- La partecipazione al movimento del corpo nel suo insieme senza spezzature o interruzioni.
- La prudenza nell’intraprendere i nuovi movimenti.
- Non richiede l’aiuto dell’adulto durante i suoi tentativi autonomi, non si scoraggia ma persiste fino al compimento della sua impresa.
- Un’alta capacità di attenzione e concentrazione che gli consente di arrivare fino in fondo all’esplorazione di un oggetto e alla realizzazione di uno scopo.
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Immagine | Innerdancer.wordpress.com