Diventare vegani: consapevolezza e coerenza
“Non lo mangi questo? Nemmeno quello? Ma cos’è che puoi mangiare allora?”. Sono queste le domande a cui spesso un vegano si trova a dover rispondere. Ma cosa vuol dire diventare vegani? È tutto vero ciò che si dice?
La Vegan Society fornisce la seguente definizione di veganismo: «La parola "veganismo" denota una filosofia e un modo di vita che si propone di escludere - nella misura in cui questo è praticamente possibile - tutte le forme di sfruttamento e di crudeltà verso gli animali perpetrate per produrre cibo, indumenti o per qualsiasi altro scopo; e per estensione, promuove lo sviluppo e l'uso di alternative non-animali, per il bene dell'uomo, degli animali e dell'ambiente. Da un punto di vista dietetico indica la pratica di evitare qualsiasi prodotto derivato, in tutto o in parte, dagli animali».
Veganesimo e dieta
Il veganesimo è dunque una vera e propria cultura incentrata su uno stile di vita preciso, a partire dalla dieta. Diventare vegani vuol dire dunque aderire a dei principi culinari: la cucina vegana esclude dalla dieta carne, pesce, uova, miele, latte e latticini.
Praticamente, scelgono solo cibi che contengono proteine vegetali, mentre gli alimenti che contengono proteine di origine animale vengono sostituiti in favore dei legumi (ceci, fagioli e lenticchie), cui spesso i vegani affiancano la soia e l'azuki.
La cucina vegana prevede inoltre il consumo di alghe, frutta e verdura, meglio se di stagione e fanno molto uso del seitan, come sostituto della carne. Combinando cereali e legumi nello stesso piatto, poi, si assicurano un pasto completo.
Non si deve pensare che i vegani consumino solamente verdure; in realtà, la cucina vegana si distingue per una grande varietà di ricette vegane: penne con zucchine e crema di tofu, crostini di polenta con funghi, polpette di seitan, risotti al radicchio o allo zafferano, fino ad arrivare ai carciofi alla romana. Diventare vegani non vuol dire dunque essere limitati nel gusto e nell’alimentazione.
Terrorismo alimentare: B12 e ferro
Quando si discute di vegetarianesimo e veganesimo, si sconfina quasi sempre nel terrorismo alimentare, quasi che una delle due fazioni in campo debba convincere a tutti i costi l’altra della scelta giusta da compiere. Questa aggressività comunicativa non fa che produrre falsi miti e stereotipi, oltre che cattiva, e talvolta dannosa, informazione.
Nel campo della nutrizione siamo tutti vulnerabili; è qualcosa che ci riguarda profondamente e su cui, dunque, è più facile per i media fare leva per trarne un guadagno in termini di visibilità e denaro. Diventare vegani è anche un discorso di consapevolezza.
Quando una mano si alza a sostegno della dieta vegana, c'è sempre una voce che grida alla carenza di vitamina B12. In effetti, se un vegetariano non assume carne, può comunque ritrovare questo prezioso elemento nel latte e nelle uova. Nel caso di un vegano, invece, la preoccupazione rispetto alla vitamina B12 diventa concreta e sensata, perché si tratta di una vitamina che le piante non producono.
La vitamina B12 proviene dai batteri presenti nel terreno; chi si nutre di soli vegetali, è costretto a lavare gli alimenti in rispetto di norme igieniche indispensabili. Queste precauzioni necessarie fanno però in modo che durante il lavaggio si perda il contenuto esterno alla pianta e dunque la vitamina B12.
Fonti alternative sono cibi addizionati con vitamine (meglio preferire quelli in cui l'aggiunta è limitata alla B12) o gli integratori (anch'essi solo limitati alla B12, perché le altre vitamine si ottengono da frutta e verdura). Si può scegliere di assumere la vitamina una volta alla settimana (una pastiglia da 2000 microgrammi) o tutti i giorni una volta al giorno (una pastiglia da 10 microgrammi).
In realtà, anche mangiando carne si può andare incontro a carenza da vitamina B12: non solo perché alcuni farmaci ne impediscono l'assorbimento, ma anche perché è stato riscontrato che alcuni organismi di individui sotto i 50 anni liberano con difficoltà quel tipo di vitamina.
Un'altra carenza imputata alla dieta vegana è quella da ferro. In realtà c'è molto più ferro in un'alimentazione a base vegetale che non in un'alimentazione onnivora, specie se si abbinano ai vegetali frutta, pomodori o cibi ricchi di vitamina C.
L'anemia da carenza di ferro si contrasta con legumi, cereali, verdura a foglia. Infine, i cibi più ricchi di fibre sono anche i cibi che contengono maggiore quantità di ferro. Per fare un banale esempio: la carne di cavallo contiene 3,9 milligrammi di ferro per cento grammi; i legumi ne contengono più del doppio.
Inoltre, quando si seguono diete altamente proteiche, il minerale a rischio è il calcio. I vegani tendono a consumare cibi ricchi di questo minerale come i vegetali a foglia verde scura, il tofu, che è ottenuto con il solfato di calcio, e gli integratori. Esagerare con carne e latticini causerebbe una perdita di calcio dovuto a un aumento dell'escrezione urinaria del minerale.
Diventare vegani è una scelta di vita
La scelta di diventare vegani di solito si accompagna a uno stile comportamentale o a un attivismo sociale a difesa degli animali e del pianeta. Spesso il salto dalla dieta vegetariana a quella vegana è graduale, spontaneo e passa sia attraverso la consapevolezza dello sfruttamento degli animali che sta dietro a formaggio, latte, uova, alimenti e sia dipende dall'idea che questi alimenti creino anche un maggiore impatto ambientale sul nostro ecosistema a seguito delle trasformazioni cui sono sottoposti durante il processo produttivo.
Le principali motivazioni che spingono a questa filosofia di vita sono l'impegno a favore della causa dei diritti animali e motivazioni etiche correlate come ad esempio l’antispecismo. Diventare vegano implica talvolta ragioni di ordine ambientali, salutista, spirituale e religioso. Di particolare rilevanza per la scelta di aderire al veganismo è la condanna delle pratiche legate all’allevamento industriale e alla sperimentazione sugli animali.
Talvolta, alla scelta di diventare vegani soggiace anche una moda. Non è raro che molti adolescenti passino dall’essere vegetariani all’essere dei veri vegani intransigenti, talvolta con contraddizioni interne o con estremizzazioni dello stile di vita, spesso di effimera durata. Va bene sperimentare dunque, ma per essere vegani le parole d’ordine dovranno essere consapevolezza e soprattutto coerenza.
Consigli di cucina per vegani principianti
Per approfondire:
> Quali sono e quando assumere gli integratori naturali di vitamina B12
> Vegani e vegetariani, sostituire la carne sì o no?
> Giornata mondiale vegan
> I vegani diminuiscono?
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