Orzo per l'intestino irritabile
L'orzo è un cereale che mal si combina con chi soffre di disturbi persistenti al colon o ha la sindrome dell'intestino irritabile: vediamo perché e come sostituirlo.
Gli alimenti e l'intestino irritabile
La sindrome dell'intestino irritabile, nota anche come IBS, è un disturbo che complica la vita a molte persone, provocando gonfiori, diarrea o stitichezza e dolore addominale, spesso accompagnato da veri e propri crampi.
Molte sono le precauzioni e le cure da poter mettere in atto, distribuite su più fronti; una di queste riguarda proprio la dieta e le proprie abitudini alimentari.
Chi soffre di colon irritabile, lo sa bene, deve stare molto attento e non abbassare la guardia: non deve esagerare con i grassi, dovrebbe, in generale, mantenere un adeguato apporto di fibre, assicurandosi buone dosi di frutta e verdura scelta fresca e di stagione. Come consigliato da Fondazione Veronesi.it, uno dei punti principali è proprio evitare tutti gli alimenti ricchi di zuccheri a catena corta.
Ogni caso però è a sé: con l'aiuto di un esperto nutrizionista o di un dietologo o dietista e grazie a una buona conoscenza del proprio corpo e delle sue reazioni si potrà costruire un planning alimentare da seguire, evitando certi alimenti e accogliendone altri.
Cereali e dieta FODMAP
Un gruppo di ricercatori dell'Università di Melbourne ha messo a punto una dieta chiamata "Dieta FODMAP" che consentirebbe di limitare i danni causati dall'intestino irritabile, limitando certi alimenti - soprattutto carboidrati scarsamente assorbiti e facilmente fermentabili - e introducendone altri.
Secondo questa dieta, vengono ammessi cereali integrali, in particolare quelli privi o a basso contenuto di glutine, come amaranto, avena, grano saraceno, miglio, quinoa, riso, mais, patate, sorgo, tapioca.
Sarebbero invece da evitare tutti quei cereali e derivati prodotti con grano raffinato, ma anche farine di legumi, come quella di ceci, di lenticchie, di piselli, di soia; tra i cereali sconsigliati si annoverano proprio l'orzo, la segale, il farro, il kamut, normalmente considerati preziosi per chi ha l'intestino in salute.
L'orzo per l'intestino irritabile
L'orzo in particolare, se è vero che per chi non ha disturbi è un ottimo cereale, in grado di purificare e disintossicare fegato e intestino e di rinforzare l'organismo, in quanto ricco di preziosi nutrienti, per chi soffre di colon irritabile i suoi chicchi sono deleteri.
Contenendo infatti amidi, glutine e maltosio, zucchero semplice derivato dalla fermentazione del cereale, si scatena dalla loro combinazione una reazione molto negativa nel basso ventre, che origina gonfiore, meteorismo e spesso diarrea.
Chi soffre di colon irritabile dovrebbe proprio evitare o limitare tutti quei piatti a base di orzo in grani, come insalate di orzo, minestre, orzotti o risotti d'orzo, così da prevenire dolori e disastri.
La fantasia in cucina per fortuna vi viene incontro: provate a sostituire l'orzo con altri chicchi meno pericolosi, come quelli del grano saraceno, o i piccoli chicchi del miglio, della quinoa e dell'amaranto; o ancora divertitevi a sperimentare risotti con cereali dimenticati che stanno tornando sulle nostre tavole, come il sorgo.
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