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Melissa: usi ed effetti sulle funzioni cognitive

Scopriamo nel dettaglio l’uso della melissa in realazione alle sue capacita’ di regolare l’umore e di implementare le performance cognitive. Nuovi studi in materia ci dicono cose interessanti…

Melissa: usi ed effetti sulle funzioni cognitive

La melissa ha una lunghissima storia medica (il suo utilizzo è documentato a partire dall’80 a.C.) e una reputazione ben meritata sul campo. Persino Paracelso la consigliava per la sua capacità di ravvivare l’umore, per il supportare la memoria, e per una serie di benefici cognitivi secondari.

Scopriamo i suoi usi e gli effetti sulle funzioni cognitive.

 

La pianta di melissa e i suoi usi

La Melissa officinalis è una pianta aromatica appartenente alle Lamiaceae, un’erbacea perenne, che deve il suo nome all’interesse che le api nutrono nei suoi confronti per la produzione di miele.

Pur rassomigliando vagamente alla menta (altra lamiacea), il suo aroma è inconfondibile, dovuto alla presenza di oli e terpeni come il citrale, il gerianiolo, il limonene, il citronellale, che lo rendono simile a quello di agrumi come il limone e il cedro, e a quello della citronella, con la quale condivide molti di questi oli essenziali.

Piacevole in aromaterapia, utile in cucina, efficace a livello fitoterapeutico ed erboristico, la melissa è pianta ben nota, ampiamente coltivata, presente negli orti e nei giardini di tutta Italia ed in Europa, della quale  è originaria.

Tra i suoi innumerevoli impieghi è usata come:

  • repellente nei confronti degli insetti,
  • balsamico (in forma di olio o di tisana),
  • antibatterico.

Ha inoltre una buona capacità di ridurre gli stress ossidativi e gli effetti di un’esposizione contenuta ma costante alle radiazioni: di fatti in molti ospedali è somministrata regolarmente agli staff di radiologia.

 

Scopri gli usi della melissa per l'insonnia

 

Azione sulle capacità cognitive della melissa

In generale, la melissa è considerate una pianta medicinale fin dai tempi della medicina popolare, per le sue moderate capacità sedative, ansiolitiche e calmanti. La scienza moderna, tramite ricerche in vitro, sembra indicare che la melissa (specie i suoi estratti) abbiano un effetto molto positivo nel combattere i deficit cognitivi associati a traumi e all'uso improprio di sostanze stupefacenti, e malattie come l’Alzheimer.

Studi avanzati, col cosiddetto controllo del placebo e condotti a doppio cieco, hanno confermato tali proprietà, slegate da possibili ripercussioni sulla salute umana, se non le classiche controindicazioni dell’uso della melissa: non somministrare in caso di gravidanza e durante l’allattamento e evitare possibiltmente assunzioni in caso di ipotiroidismo e glaucoma e altri tipi di danni al nervo ottico.

Durante gli esperimenti, oltre ad una autopercezione di calma, nei volontari sono stati riscontrati aumenti dell’accuratezza dell’attenzione, miglioramenti della memoria secondaria e di specifiche aree della memoria a breve termine, specie la “working memory”, direttamente collegata alla visione e al dover prendere decisioni, soprattutto riguardo al comportamento.

I metaboliti della melissa vanno ad attivare specifici ricettori della corteccia frontale, definiti nicotinici e muscarinici, e più alta è la dose di melissa assunta, più evidenti sono i miglioramenti delle performance cognitive da essa indotti.

 

Altri usi della melissa

Oggigiorno la melissa viene utilizzata soprattutto per tisane e estratti, tinture madri e oli essenziali. Una volta essiccata e sbriciolata, diviene una spezia niente male per insaporire con un lieve velo le insalate, specialmente quella di pomodori freschi con trito di cipolle.

Ottima anche in un misto di spezie, insieme alla salvia, al rosmarino, alla perilla, con un po’ di sale e buccia di limone essiccata e polverizzata.

Una versione alla melissa del famoso té alla menta marocchino è una geniale abitudine se soffriamo di nervi o abbiamo problemi di insonnia; e ancora, le foglie fresche pestate in un mortaio sono eccezionali se aggiunte e filtrate nel succo di limone o di mandarino, da servire con ghiaccio in piena estate.

Tutti questi utilizzi, e molti altri ancora, sono quindi regolatori dell’umore, miglioratori della memoria, implementatori delle performance cognitive, calmanti, rilassanti, rasserenanti, induttori di un buon riposo, sia per l’azione sui recettori cerebrali, sia per l’effetto calmante sul sistema nervoso generale, sia per la capacità di indurre rilassamento anche sui muscoli durante il sonno.

 

La tisana alla melissa, proprietà e ricetta



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