Tisana al carciofo, proprietà e come prepararla
Il carciofo è il protagonista dei trattamenti depurativi primaverili grazie alle proprietà diuretiche e all'azione benefica su fegato e vie biliari. Scopriamo come portare in tisana le qualità benefiche del carciofo.
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Il carciofo (Cynara scolymus) è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae importata in occidente intorno al 1200 e oggi ampiamente coltivata a scopo alimentare e terapeutico.
Il ricettacolo del fiore del carciofo è infatti comunemente impiegato in cucina, mentre in fitoterapia sono da sempre utilizzate le foglie del caule, le cui proprietà benefiche sono note fin da tempi antichi.
Le foglie di carciofo hanno infatti azione colagoga, coleretica, diuretica ed epatoprotettiva. Si utilizzano sotto forma di tisana, tintura madre e altri estratti secchi o fluidi per proteggere il fegato, regolare il flusso biliare, ridurre la produzione endogena di colesterolo e trigliceridi e stimolare la diuresi in caso di ritenzione idrica.
L'attività del carciofo è data dalla presenza di numerose sostanze, come la cinarina, un derivato dell'acido caffeico responsabile dell'attività coleretica. Le foglie di carciofo contengono inoltre flavonodi, un principio amaro chiamato cinaropicrina, steroidi, vitamine e minerali. Tradizionalmente il carciofo è utilizzato nei trattamenti detox, volti a depurare il fegato.
Il carciofo dunque, oltre a essere utilizzato in numerose ricette culinarie, può essere di grande aiuto per la salute del fegato e il benessere generale dell'organismo.
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Tisana al carciofo, preparazione e uso
La preparazione di una tisana al carciofo è piuttosto semplice: è sufficiente lasciare in infusione le foglie essiccate di carciofo in acqua bollente per circa cinque minuti. Il dosaggio è di 10-15 grammi di foglie di carciofo per ogni litro di acqua e la tisana può essere assunta da tre a sei volte al giorno.
Tra le piante che lavorano in sinergia con il carciofo troviamo il cardo mariano, la curcuma e la cicoria, erbe che lavorano sul fegato. Se invece si vuole aumentare l'azione diuretica della tisana al carciofo, questo rimedio può essere assunto insieme a orthosiphon o tarassaco.
Poiché la tisana al carciofo ha un sapore amaro, per migliorarne il gusto è possibile aggiungere semi di finocchio, con azione carminativa e sgonfiante, foglie di melissa o radice di liquirizia.
La tisana al carciofo si compra in erboristeria dove è possibile reperire normalmente erbe e preparazioni da esse ottenute.
Tisana al carciofo, quando berla
La tisana a base di carciofo è spesso consumata durante i cambi di stagione, soprattutto in vista della primavera, nell'ambito di trattamenti depurative e disintossicanti.
Nel mese di febbraio, il più breve, spesso si predilige fare un periodo depurativo, durante il quale bere tisana di carciofo mattina e sera, prediligere l'argilla verde appena svegli, consumare molta frutta e verdura e praticare molta attività fisica.
Inoltre, spesso si assume la tisana al carciofo per dimagrire, ma in realtà il carciofo non ha effetti sul peso corporeo: può pero aiutare a contrastare la ritenzione idrica e a ridurre l'ipercolesterolemia lieve e moderata.
In generale, le preparazioni a base di carciofo sono utili per favorire la digestione, riducendo il senso di pienezza, il gonfiore addominale e l'eccesso di gas, ad esempio dopo le abbuffate invernali.
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Tisana al carciofo controindicazioni
Il carciofo è considerato un rimedio sicuro e ben tollerato. La sua assunzione può però provocare reazioni allergiche nelle persone predisposte e, ad alti dosaggi, può dare disturbi gastrointestinali tra cui bruciore di stomaco e diarrea.
L'uso di preparazioni a base di carciofo è sconsigliato in caso di occlusione delle vie biliari, in gravidanza e durante l'allattamento.
Fonte: European Medicines Agency