L'Alveare che dice Sì cresce
Sono più di 2000 le aziende agricole iscritte al portale de L’Alveare che dice Sì!, che rispetto all'anno precedente cresce del 62%.
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L’Alveare che dice Si! è un progetto di filiera corta che si fonda sull’economia partecipativa: nato a Parigi nel 2013 in pochi anni si è sviluppato in tutta Europa. Dal 2015, inoltre, questa rete di piccoli produttori agricoli è attiva anche Italia e nell’ultimo anno c’è stato un incremento delle vendite del 62%.
Si pensi, inoltre, che nel 2019 gli oltre 2000 agricoltori aderenti al network hanno guadagnato quasi quattro milioni di euro grazie alle vendite sul sito, registrando una media di 11.500 ordini mensili.
Gruppi di acquisto solidale: cosa sono i GAS e perché nascono
Stando all’ordinamento giuridico i gruppi di acquisto sono “soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi con finalità etiche, di solidarietà e sostenibilità ambientale”. In altre parole, dunque, sono un insieme di persone che compra all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune per poi ridistribuirli ai membri del gruppo stesso.
Ampliando il concetto, i GAS includono anche la solidarietà come criterio guida nella propria scelta di acquisto, in un’ottica di rispetto verso i piccoli produttori che forniscono la merce e anche verso l’ambiente. Fare la spesa in questo modo, dunque, acquista valore economico e valenza sociale.
Vengono prediletti i prodotti locali e il contatto diretto con chi li vende e li produce, in un clima di fiducia reciproca. Di fatto, quindi, sono esclusi gli intermediari e viene riconosciuto il giusto prezzo ai beni di consumo, prestando attenzione anche al loro impatto ambientale.
L'Alveare dice sì: come si crea e come funziona un Alveare
Ogni GAS risponde a particolari e specifici obiettivi ed esigenze. In particolare, per aprire un Alveare - ovvero un punto vendita che funge da collegamento tra acquisto virtuale e reale - è necessario che nel raggio (massimo) di 200 km siano presenti dei produttori locali disponibili a vendere online, dei possibili consumatori interessati all’acquisto e un luogo idoneo alla distribuzione.
Appurato e verificato questo, si deve accedere al sito per procedere all’affiliazione.
Ogni settimana, dunque, i produttori possono vendere la propria merce online direttamente ai clienti finali. La distribuzione della spesa, quindi, avviene nel luogo adibito a ospitare l’Alveare nel giorno e nell’ora concordati.
L’Alveare che dice Si!, una realtà in crescita
Attualmente gli utenti iscritti al sito sono 138.000, gli Alveari 177 e i produttori registrati oltre 2000. Numeri importanti, se si pensa che mensilmente vengono effettuati circa 11.500 ordini tramite piattaforma o app mobile, con un fatturato totale di oltre 3.900.000 euro.
La Lombardia è la Regione in cui sono presenti il maggior numeri di Alveari (77), di cui 29 solo a Milano. Proprio nel capoluogo lombardo, inoltre, è nato anche il primo negozio fisico della rete, una sorta di progetto pilota. In questa zona, infatti, c’è molta attenzione ai prodotti di filiera corta, tanto che attualmente in questo network sono coinvolti 571 produttori, a fronte di 58.000 utenti locali iscritti al portale.
Seguono, dunque, il Piemonte (48 Alveari), la Toscana (17), il Lazio (10), l’Emilia-Romagna (8) e il Veneto (7).
In Italia i prodotti più venduti sono le uova, ma anche la verdura (in primis carote, finocchi, zucchine e patate) e la frutta (sul podio kiwi, fragole, arance) che costituiscono il 70% della spesa degli iscritti.