Rosa dei venti, significato e storia

Strumento antichissimo associato al viaggio e all'orientamento, la rosa dei venti affonda le sue origini in diverse culture. Ancora oggi può essere spiegata anche ai bambini per capire meglio i fenomeni meteorologici.

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©Ekaterina Verkhozina / 123rf.com

Scopriamo l’origine della rosa dei venti, conoscendone i segreti per orientarsi attraverso i nomi e le direzioni che la compongono. Sarà un viaggio che include Cina, cultura grecoromana, Egitto, Libia e mondo levantino. 

 

 

Rosa dei venti, cos’è

Per cominciare, chiariamo che cos'è la rosa dei venti e perché si chiama così. La rosa dei venti, chiamata anche stella dei venti o simbolo dei venti, è un diagramma che indica le direzioni da cui provengono i venti che spirano su una determinata regione. È formata da una serie di rombi che, sovrapposti l’uno all’altro, ricordano una stella. 

 

Quante punte ha la rosa dei venti? La versione più semplice ha quattro punte che corrispondono ai punti cardinali (nord, sud, est e ovest). Più comunemente ne ha otto, perché comprende anche i punti cardinali intermedi (nord ovest, nord est, sud ovest e sud est); ma la rosa dei venti completa, seppure usata più di rado, conta 16 o addirittura 32 punte.  

 

Rosa dei venti: il perché del nome

La rosa è di per sé un bellissimo fiore, il cui nome ha antichissime origini protoindoeruopee legato ai verbi “crescere”, “germogliare”, “espandersi”. Questi significati si sono fissati al suo nome per via del modo in cui i suoi petali si espandono in ogni direzione, dando un senso di crescita circolare. 

 

Per queste ragioni lo stesso nome è stato adottato da un antico strumento universalmente utilizzato per orientarsi: la rosa dei venti, bussola sulla quale possiamo trovare tracciate le direzioni di numerosi venti, disposti come i petali di una rosa. 

 

Anche il piano della bussola su cui sono indicate le varie direzioni e sul quale ruota l’ago si chiama rosa della bussola, per estensione, il termine rosa ha assunto anche l’accezione di “gamma”, “vasta scelta”.

 

Rosa dei venti, origine e significato

Ma torniamo alla rosa dei venti propriamente detta e alle sue origini. È difficile dire chi ha inventato la rosa dei venti perché è usata da tempi immemori nel mondo mediterraneo, dove la navigazione era un’attività vitale all’ordine del giorno. 

 

Grazie a questo strumento, le direzioni geografiche venivano associate ai diversi venti, mentre di notte i marinai usavano affidarsi alle stelle. Come vedremo, gli attuali nomi dei venti e delle direzioni hanno origine greco-latina, in quanto furono principalmente queste due culture a stabilire i canoni della navigazione basata sui venti. Nella tradizione greca c’è un legame tra rosa dei venti e mitologia, perché il vento – chiamato άνεμος, termine da cui deriva il nostro “anima” – viene personificato dalle divinità.

 

Ma da dove i navigatori dell’antico mondo mediterraneo presero l’idea di prestare attenzione ai venti? L’ipotesi che va per la maggiore teorizza che la vera origine fosse agricola, in quanto per gli agricoltori era vitale conoscere i venti e adattare coltivazioni e raccolti in base a questi.

 

Ancora oggi i contadini conoscono benissimo le qualità positive e negative dei venti caldi, di quelli freddi, di quelli umidi o di quelli secchi. 

 

Venti, mezzi venti e quarti di vento

Col tempo e l’esperienza notarono che certi venti avevano un’origine geografica precisa, e notando questa era facile predire come adattarsi.

 

In questo modo i venti furono associati indissolubilmente alle direzioni cardinali e a tutte le direzioni intermedie, tanto che in alcune rose dei venti cinesi (luogo di origine della bussola) i punti menzionati arrivavano ad essere 32:

  • Quattro punti cardinali;
  • quattro intersezioni ordinali;
  • otto punti legati ai “mezzi venti” (che nella bussola prendono nomi come “nord-nordest” (greco-tramontana) o “sud-sudovest” (nostro-libeccio);
  • sedici ulteriori “quarti di vento”, in cui si definisce se un vento cardinale tende verso il precedente o il seguente.

 

Sono esistite ed esistono numerose versioni della rosa dei venti, dalla succitata versione cinese a quelle ebraiche, passando per le arabe, le armene e quella addirittura menzionata da Omero. 

 

Ognuna nomina i punti cardinali dal proprio punto di vista, facendo riferimento a punti geografici circoscritti. Per esempio nella rosa dei venti di Omero (e in quella aristotelica) il vento d’ovest è lo zefiro e non il ponente, mentre quello del nord è il boreale (“della neve” in semitico) e non la tramontana (“che traversa i monti” in latino).

 

Gli otto venti principali della rosa dei venti

Per capire meglio come ci si orienta con la rosa dei venti, vediamo i principali venti della rosa dei venti moderna, basata su quella latina. Partendo da nord, in senso orario:

  • Tramontana, dalla locuzione latina “trans montes” che fa riferimento ai venti freddi che arrivano dal nord;
  • grecale, dalla posizione della Grecia rispetto al Mediterraneo; 
  • levante, dalla posizione della regione Mediorientale; 
  • scirocco, dall’arabo suluq, vento di origine egiziana per i parametri mediterranei; 
  • ostro, dal latino auster (“sud” e “bruciante”), un vento flebile tanto da risultare quasi impercettibile;
  • libeccio, un vento energico e umido che prende il nome dal nome della regione libica; 
  • ponente, vento del tramonto in quanto il sole si “pone” o appoggia sull’orizzonte; 
  • maestrale, da maestro nel senso di principale (come in “albero maestro”) in quanto il più potente. 

 

Dove posizionare la rosa dei venti

Nelle cartine la rosa dei venti veniva posizionata nel mar Mediterraneo, tra il mar Ionio e l’isola di Malta. È per questo che il vento proveniente da nord-est, e quindi dalla Grecia, è stato ribattezzato Grecale, e via discorrendo secondo lo schema sopra menzionato. 

 

Come spiegare la rosa dei venti ai bambini

Per la sua forma piuttosto schematica, la rosa dei venti è piuttosto semplice da spiegare ai bambini: esistono innumerevoli schede didattiche, o anche video su YouTube.

Al di là del nozionismo, conoscere a grandi linee questo disegno può aiutare i più piccoli a interpretare meglio i fenomeni meteorologici attorno a sé, imparando a rispondere a domande come: che vento porta il grecale? Da dove arriva il vento caldo che soffia in Sicilia ad agosto? 

 

Quanto costa una rosa dei venti

La rosa dei venti di per sé non si compra, perché è un simbolo grafico che può essere riprodotto dove si preferisce: in passato era collocato sulle cartine geografiche, nell’era di Google Maps è più comune vedere una rosa dei venti sotto forma di tattoo.