Cucinare naturale e macrobiotico. Intervista a Martin Halsey
Il cibo non è semplicemente una somma di calorie, è un alleato che ci aiuta a riportare equilibrio nella nostra vita. Questo è il principio alla base della dieta macrobiotica, diffusa in Italia anche grazie all'instancabile operato di Martin Halsey e della scuola La Sana Gola.
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©La Sana Gola
C’è una scuola, a Milano, dove si insegna un modo diverso di cucinare e di mangiare. Un modo più consapevole, salutare, naturale, che unisce i princìpi della dieta macrobiotica con i piatti della tradizione nostrana. Si chiama La Sana Gola ed è stata fondata nel 1994 da Martin Halsey, statunitense, una delle massime autorità globali in questo campo, autore di decine di libri (l’ultimo in ordine di tempo si intitola Come difendersi dai virus). L’abbiamo raggiunto per una chiacchierata sul grande tema dell’alimentazione, e sul suo potere di cambiare in meglio le nostre vite.
È anche merito suo se la macrobiotica si è affermata in Italia. Che accoglienza ha trovato in questi 27 anni come direttore della scuola La Sana Gola?
C’è da dire che la macrobiotica in Italia è in giro da parecchio: negli anni Ottanta c’era un movimento importante, con centri nelle maggiori città. All’epoca io dirigevo un centro in Svizzera e nel 1994 sono arrivato in Italia dove, insieme a un gruppo di persone, ho lanciato l’associazione “La Sana Gola”, l’omonima rivista e la scuola di cucina.
In quel periodo la macrobiotica era in declino e gradualmente, partendo dai princìpi orientali e dalla filosofia della macrobiotica ma creando uno stile un po’ più italiano, siamo riusciti a creare qualcosa di importante. Abbiamo un seguito significativo, con 20mila studenti nel pre-Covid e una newsletter settimanale che conta 30mila iscritti. Insomma, una risposta c’è stata e c’è tuttora. Per qualche motivo, la macrobiotica resta comunque un movimento marginale. Quasi invisibile, ma molto partecipato.
Quali sono le principali analogie e differenze tra la dieta macrobiotica e la dieta mediterranea?
Innanzitutto la dieta mediterranea andrebbe delineata un po’ meglio perché esistono mille definizioni, ma su questo tema tornerò più avanti.
La macrobiotica è una filosofia che cerca di creare equilibrio in ogni aspetto della vita. Questo equilibrio si traduce in un’alimentazione, per lo più di origine vegetale, basata su cereali (riso, orzo, miglio, farro, pasta, polenta, cous cous…), verdura, legumi e frutti di stagione. Questo può essere espresso attraverso i piatti della tradizione italiana, così come della cultura orientale, mediorientale o messicana.
Più che mediterranea, la nostra scuola è italiana perché la dieta dovrebbe rispecchiare il clima. Il clima di Milano è più vicino a quello del centro Europa che a quello della Grecia. Ci sono zone dell’Italia che non hanno nulla in comune con altre zone mediterranee ma hanno comunque in comune pasta, legumi, zuppe.
La macrobiotica non è facile da spiegare in poche parole. Viviamo in un mondo di opposti, e la macrobiotica cerca di riequilibrarli. Per esempio, ora fa caldo e cerchiamo di rinfrescarci attraverso il cibo: le nostre scelte hanno a che fare con il clima, la stagione, gli effetti degli alimenti.
La macrobiotica è basata proprio sugli effetti, non sulla quantità di calorie o di Omega 3: cosa succede quando mangio un certo alimento? Mi tende o mi rilassa? Mi riscalda o mi raffredda? Tutto questo, sempre in relazione all’ambiente. A volte gli studenti ci chiedono se un certo cibo fa bene o fa male, ma la domanda corretta è un’altra: cosa fa? In un certo contesto può essere utile e in un altro no.
Qual è la principale criticità della macrobiotica?
Credo che ci sia un problema che frena la macrobiotica: si fonda su principi non basati sulla scienza. In Occidente, il metodo scientifico tende a essere l’arbitro: se una cosa non è scientifica, non è accettabile. Principi come lo yin e lo yang, i chakra o i meridiani non sono scienza e, quindi, vengono bollati come poco seri. Al contrario, sono complementari rispetto alla visione occidentale e sono anche estremamente efficaci per risolvere i problemi più comuni.
Gli alimenti sono molto di più rispetto a una somma di proteine, carboidrati e sali minerali. Il riso contiene carboidrati, le banane anche, ma non hanno nulla in comune in termini di effetto sull’organismo. Parlare solo di molecole depista, non fa capire il cibo.
Qual è il primo consiglio che darebbe a una persona che vuole avvicinarsi a questo mondo?
Riconoscere che il cibo è estremamente importante. Oggi si tende a mangiare come se il cibo fosse benzina: in fretta e spendendo il meno possibile. Non si riconosce il fatto che il cibo ha un’importanza a più livelli: c’è la salute, c’è l’ambiente, c’è la fame nel mondo.
A livello pratico, la dieta moderna si contraddistingue per un consumo smodato di alimenti di origine animale e zucchero: i primi vanno diminuiti, il secondo va abolito. Gli alimenti di origine animale infatti contribuiscono in modo enorme al riscaldamento globale e sono un concentrato di pesticidi e ogm. Lo zucchero invece viene considerato come un alimento, ma è una polvere bianca fatta in laboratorio.
Per riscoprire i componenti più importanti della dieta macrobiotica – cioè i cereali integrali, le verdure e i legumi – si possono usare i piatti della nostra tradizione, dalla polenta alla minestra di farro toscana.
Di recente lei ha pubblicato il libro “Come difendersi dai virus”. Può spiegare, in breve, in che modo la dieta macrobiotica può aiutare il nostro sistema immunitario?
La cosa più importante sta nel fatto che la macrobiotica aumenta la forza vitale. Questo è un altro concetto che non esiste nella scienza; si parla di patologie, virus e batteri, ma non della forza vitale di una persona. Lo dico da laureato in biologia che continua a studiare scienza e nutrizione.
Inoltre, una dieta basata su cereali integrali, legumi, verdure e condimenti di altissima qualità favorisce il nostro sistema linfatico. La forza vitale viene conferita al nostro corpo dai semi che sono alla base della nostra dieta.
Quali sono in particolare i super-alimenti che converrebbe introdurre nella dieta?
Come si può leggere nel libro Vegan samurai, la macrobiotica nasce dai pionieri giapponesi che, dopo aver vissuto la guerra e la bomba atomica, hanno capito che per creare la pace nel mondo bisogna avere la pace dentro. Una volta arrivati negli Usa, hanno introdotto la dieta giapponese che è agli antipodi di quella americana. In Italia, al contrario, la dieta è già basata su cereali, verdure e legumi. Quello che stiamo facendo, dunque, è applicare i princìpi orientali agli alimenti della tradizione italiana.
Esistono comunque alcuni alimenti orientali che sono davvero dei superfood: miso, salsa di soia e umeboshi. Sono tutti alimenti fermentati per anni, che alcalinizzano il corpo e gli danno una forza incredibile. Sono per lo più condimenti che possono facilmente essere introdotti nella tradizione italiana.