Alpaca, caratteristiche
Originario degli altopiani andini, l’alpaca è un animale docile e resistente, allevato da millenni per la sua fibra pregiata. Scopriamo caratteristiche, comportamento e differenze con il lama, insieme alle straordinarie proprietà della sua lana naturale.

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Docile, curioso e con un forte spirito di adattamento, l’alpaca è originario delle alte terre andine, dove l’aria è rarefatta e il paesaggio essenziale. Questo camelide domestico è stato per secoli compagno silenzioso delle comunità indigene, apprezzato per il suo temperamento gentile e socievole ma soprattutto per il suo vello, talmente pregiato, da essere riservato agli imperatori. Scopriamo insieme chi è davvero l’alpaca, da dove proviene, le sue caratteristiche e perché il suo manto è così ricercato.
Cosa sono gli alpaca: origine e diffusione
L’alpaca è un mammifero domestico appartenente alla famiglia dei camelidi, la stessa di lama, guanaco, vigogna e cammello. Addomesticato oltre 4.000 anni fa dagli Inca, è originario degli altopiani del Perù, della Bolivia e del Cile, dove ancora oggi vive tra i 3.500 e i 5.000 metri di altitudine e dove gli ovini non riuscivano a sopravvivere a causa delle forti escursioni termiche tra notte e dì e del ridotto tasso di ossigeno.
Per secoli, gli alpaca sono stati allevati per la carne e per la pelle ma soprattutto per la loro lana fine e resistente, la cui fibra era considerata così pregiata da essere riservata solo all’élite imperiale, e definita “la fibra degli dei”.
Dopo la conquista spagnola e la conseguente distruzione di molti allevamenti, furono proprio i nativi a trasferire gli esemplari superstiti in altitudine, dove solo loro potevano sopravvivere grazie alla straordinaria capacità di adattamento.
Nel secondo dopoguerra, Perù, Cile e Bolivia riscoprirono il valore economico e culturale dell’alpaca e avviarono una nuova fase di esportazione e tutela della specie. Oggi si ipotizza ci siano circa 3,5 milioni di alpaca nel mondo, con allevamenti diffusi anche in Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Canada, Cina, Sudafrica, Giappone e molti Paesi europei, tra cui l’Italia.
Le principali caratteristiche fisiche e comportamentali
L’alpaca ha un aspetto delicato e armonioso, ma è perfettamente strutturato per la sopravvivenza in condizioni climatiche difficili. Ha grandi occhi scuri, labbra larghe, naso prominente e un vello foltissimo che ricopre l’intero corpo, dal collo alle zampe.
Due le razze ufficialmente riconosciute: la Huacaya è la più diffusa, con un manto soffice, fitto, che cresce perpendicolarmente rispetto alla pelle e che conferisce all’animale un aspetto rotondo, simile a quello di un peluche. Al contrario, l’apaca Suri - più raro - ha una fibra lunga, lucente e setosa che cade in ciocche dritte, ideale per tessuti fluidi ed eleganti: si tratta di una delle fibre più ricercate al mondo, utilizzata nell’interior design e nell’alta moda per capi di lusso.
L’alpaca è un animale erbivoro, un ruminante sociale, vive in branco e comunica attraverso una varietà di suoni, utilizzati per segnalare allarme, richiamare i cuccioli o regolare i rapporti tra maschi e femmine. Come i lama, può “sputare” erba ruminata come gesto difensivo o competitivo, ma lo fa raramente con l’uomo.
Differenze tra alpaca e lama
Anche se spesso confusi, alpaca e lama presentano differenze evidenti:
- Origine genetica: come il lama, l’alpaca è una razza domestica, ma la sua origine è rimasta incerta fino al 2001, quando con le analisi del DNA si appurò la sua discendenza dalla vigogna - e non dal guanaco come per il lama - anche se sia le due specie selvatiche sia le due domestiche possono incrociarsi fra loro.
- Taglia: il lama è più grande: può raggiungere 1,2 metri di altezza e pesare circa 110 chili; l’alpaca è più piccolo e leggero, ha un peso medio di circa 60 kg e un’altezza al garrese che raramente supera i 90 centimetri.
- Orecchie e muso: le orecchie del lama sono più grandi ed erette, mentre quelle dell’alpaca sono più piccole e mobili. Il naso dell’apaca è più largo ed il muso più arrotondato.
- Pelo: quello del lama è più spesso, meno uniforme e più ruvido di quello dell’alpaca, che invece è più morbido e di qualità superiore, considerato più prezioso per l'industria tessile.
- Utilizzo: il lama viene impiegato come animale da trasporto; l’alpaca è allevato quasi esclusivamente per la produzione di lana.
Lana di alpaca: proprietà e impieghi
Considerata da secoli una delle fibre più nobili al mondo, la lana di alpaca coniuga bellezza, funzionalità e sostenibilità. È una fibra naturale, calda, morbida, elastica, anallergica e completamente biodegradabile, tanto pregiata che nell’antico impero Inca solo l’imperatore poteva indossarla. La sua straordinaria lucentezza, unita alla leggerezza e alla capacità termoregolatrice, l’ha resa famosa come l’oro delle Ande.
A differenza della lana di pecora, quella di alpaca è priva di lanolina, quindi ipoallergenica, inodore e ben tollerata anche dalle pelli più sensibili. È più morbida, più resistente e più confortevole, non pizzica e si adatta naturalmente alle forme del corpo, garantendo eleganza e vestibilità.
Uno dei suoi tratti distintivi è la gamma di colori naturali: fino a 22 tonalità diverse, dal bianco candido al nero profondo, passando per l’avorio, il grigio, l’argento e diverse sfumature di marrone. Questa varietà cromatica si ottiene senza ricorrere a colorazioni artificiali, con un evidente vantaggio anche in termini ecologici.
Il tessuto ottenuto dalla lana di alpaca è unico nel suo genere: può essere leggero o pesante a seconda della filatura, risultando ideale sia per capi estivi che invernali.
Una menzione speciale va alla lana di “tui”, ovvero quella del cucciolo tra lo svezzamento e il primo anno di vita: è la più pregiata, per via della sua finezza, leggerezza e brillantezza, paragonabile al cashmere di fascia alta. Non a caso, molti esperti la considerano superiore al cashmere per durata e resa estetica.
Gli alpaca vengono tosati una volta all’anno, in primavera, con una pratica indolore che garantisce anche il loro benessere durante i mesi caldi. In media, una femmina produce circa 2,5 kg di fibra, mentre un maschio può arrivare a 4 kg all’anno. La lana contiene anche cheratina, sostanza oggi utilizzata nell’industria cosmetica per i suoi effetti benefici su capelli e pelle.
Grazie alla sua straordinaria versatilità, la lana di alpaca trova impiego in diversi ambiti: viene utilizzata per realizzare capi d’abbigliamento caldi ma leggeri – come maglioni, cappelli, guanti e sciarpe – e in tessili per la casa come plaid, coperte, tappeti e imbottiture naturali. È molto apprezzata anche nel settore della moda etica e dell’artigianato sostenibile, con collezioni che valorizzano la biodiversità e il lavoro umano. Infine, la sua capacità di isolamento termico e la leggerezza la rendono perfetta per l’abbigliamento tecnico e outdoor, pensato per garantire comfort anche in condizioni climatiche estreme.
Scegliere la lana di alpaca significa sostenere un’agricoltura etica, ridurre l’impatto ambientale e investire in capi durevoli e responsabili, senza compromessi per la salute o per l’ambiente. Un piccolo gesto che porta con sé millenni di storia, cura per la natura e rispetto per le creature che la abitano.