Squalo, caratteristiche dell'animale acquatico più temuto
Caratteristiche e abitudini dello Squalo, antichissimo pesce predatore, predato dall'uomo.
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- Squalo, pesce antichissimo
- Caratteristiche dello squalo
- Quanti squali conosciamo?
- Lo squalo e i campi elettromagnetici
- Squalo: il predatore predato dall'uomo
- Proteggere lo squalo dall'estinzione
- Lo squalo al cinema e nell'immaginario
Squalo, pesce antichissimo
Lo squalo è un pesce antichissimo, il più antico attualmente vivente sulla Terra.
Squali primitivi erano presenti sul Pianeta prima dei dinosauri e la capacità di adattamento evoluzionistico ha permesso a questa specie di collocarsi già 70 milioni di anni fa tra i più importanti animali predatori marini.
I primi fossili dei progenitori degli squali risalgono a circa 400 milioni di anni fa, nel Devoniano; in particolare, il Cladoselache - pesce cartilagineo di circa 2 metri dotato di strutture presenti tuttora negli squali - viene considerato il capostipite di questi affascinanti predatori.
Caratteristiche proprie degli squali si ritrovano inoltre nei Placodermi, antichi pesci dotati di coppie di pinne pettorali e ventrali e di una bocca con mascella articolata, adatta a ogni tipo di alimentazione.
Caratteristiche dello squalo
Lo squalo è un pesce cartilagineo dalle abitudini predatorie che, nelle sue numerose specie, costituisce l'ordine Selachii (classe Chondrichthyes, sottoclasse Elasmobranchii).
A differenza di altri elasmobranchi come le razze, tuttavia, gli squali somigliano a pesci ordinari, nella forma fusiforme del loro corpo e nella posizione delle loro fessure branchiali su ciascun lato della testa.
Quali sono le caratteristiche degli squali? Con le eccezioni dovute alla grande varietà di specie, gli squali in genere hanno la pelle dura, resa ruvida da squame taglienti, simili a denti. Di solito hanno anche una coda muscolosa, asimmetrica, orientata all'insù e dotata di pinne appuntite.
Il muso è, anch'esso, appuntito e sporge al di sopra di una bocca a mezzaluna, munita di affilatissimi denti triangolari, disposti su più file.
Gli squali non possiedono la vescica natatoria e devono nuotare perennemente per evitare di affondare.
Il loro colore varia in genere all'interno di un ventaglio di tinte neutre: grigio, crema, marrone giallo, ardesia, blu. Spesso sono presenti macchie, bande, marmorizzazioni o protuberanze.
Gli squali sono dotati delle cosiddette ampolle di Lorenzini, speciali organi di senso posseduti anche dalle razze e da alcune altre specie marine. Attraverso questi organi - situati nella parte anteriore della testa - gli squali riescono a individuare i campi elettromagnetici prodotti da eventuali prede.
Quanti squali conosciamo?
Il mondo degli squali è estremamente complesso: ne esistono oltre 400 specie viventi, raggruppate tassonomicamente in 14-30 famiglie, secondo differenti classificazioni.
Dove ci sono gli squali? Nelle numerose varietà esistenti, questi eleganti pesci si trovano in tutti gli oceani e i mari principali del Pianeta. Vivono generalmente in acqua di mare, tuttavia lo squalo dello Zambesi e i cosiddetti “squali di fiume” possono vivere sia in acqua salata che in acqua dolce. Gli squali sono comuni fino alla profondità di 2000 metri e alcune specie vivono anche al di sotto di questa soglia, ma sono praticamente assenti a profondità superiori ai 3000 metri.
Tra gli squali dall'aspetto più particolare si annovera lo squalo martello (Sphyrna), il cui capo somiglia a un martello a doppia testa e lo squalo tappeto (Orectolobidae), i cui lembi cutanei e la colorazione ricordano moltissimo il fondale marino, sul quale sta spesso disteso.
Qual è la specie di squalo più grande? Lo squalo balena (Rhincodon typus) e lo squalo elefante (Cetorhinus maximus) possono pesare diverse tonnellate: si tratta di giganti innocui perché si nutrono di plancton, filtrato dal mare attraverso rastrelli branchiali modificati. Al contrario, la più grande tra le specie predatrici è lo squalo bianco (Carcharodon carcharias), che misura oltre sei metri. Si pensa che il Megalodonte, antica specie di squalo oggi estinta, sia la più grande mai esistita, con una dimensione media di 10,5 metri.
Lo squalo tigre (Galeocerdo cuvier) può raggiungere dimensioni ragguardevoli, da 230 cm a 6 metri. Il dorso è di un colore grigio-marrone mentre il ventre è bianco. Sui fianchi riporta striature scure, tigrate. La dentatura è particolare e tipica di questa specie: a cresta di gallo con cuspidi ricurve in esterno.
Con la sua forma affusolata e idrodinamica, lo squalo Mako (Isurus oxyrinchus) è considerato la "Ferrari del mare": è in grado di viaggiare per oltre 3000 km alla velocità di 50km/h con accelerazioni fino a 70 km/h per catturare la preda.
Lo squalo toro (Carcharias taurus), invece, è una specie appartenente all'ordine dei lamniformi. Si tratta di un grosso predatore abitante delle acque costiere di tutto il mondo, con nomi diversi a seconda del luogo in cui abita. Si muove lentamente, benché sia un ottimo nuotatore. Spesso si nasconde in buche e grotte durante il giorno ed esce la notte per mangiare.
Lo squalo e i campi elettromagnetici
E' stato dimostrato che gli squali percepiscono il campo elettrico prodotto dai movimenti muscolari e dal battito cardiaco delle prede grazie a speciali organi posti sul muso e in parte sulla linea laterale, chiamati Ampolle di Lorenzini.
Questi organi costituiti da piccole sacche con celle piene di gel elettro-conduttivo, dai quali si diramano piccoli canaletti che si aprono attraverso dei pori sulla pelle.
Grazie a un’azione combinata di due diversi tipi di cellule, riescono a captare piccolissime differenze di potenziale, generate dalle contrazioni muscolari delle prede.
Si tratta di apparati sensibili anche al campo elettromagnetico terrestre, che gli squali usano dunque anche per orientarsi durante le migrazioni, o per scegliere i luoghi più adatti a determinate funzioni, come ad esempio la nascita dei cuccioli.
Squalo: il predatore predato dall'uomo
Grande predatore considerato fra i più feroci, lo squalo è a sua volta minacciato dall'uomo, in primis da un'attività di pesca eccessiva, con le conseguenti catture - volontarie o involontarie - nelle reti.
Secondo un ampio studio pubblicato su Nature, solo negli ultimi 50 anni gli oceani di tutto il mondo si sono letteralmente svuotati di squali e razze, con un calo delle popolazioni di oltre il 70% e tre quarti di tutte le specie a rischiare seriamente l'estinzione.
Non fa eccezione il Mediterraneo, dove il 50 % delle specie di squalo è in via di estinzione a causa del bycatch (pesca accidentale), dovuto in larga parte all'uso delle spadare.
Come riporta il WWF, inoltre, l’Italia risulta essere uno dei maggiori mercati al mondo per il consumo di carne di squalo. Molto spesso - riporta l'organizzazione - si tratta di vere e proprie frodi alimentari, poiché i consumatori non sono consapevoli di mangiare carne di squalo. In alcuni casi, si tratta di specie protette vendute involontariamente, a causa di una non corretta identificazione.
Nella cucina del sud est asiatico, lo squalo è ampiamente utilizzato: le pinne di squalo - spesso amputate con lo spinnamento dal corpo del pesce vivo, poi rigettato in acqua e destinato in breve alla morte- sono adoperate per realizzare una zuppa tipica della tradizione cinese. La zuppa di pinne di squalo è considerata un alimento di lusso, la cui domanda ha subito un incremento esponenziale negli ultimi anni, a causa del netto miglioramento delle condizioni di vita della popolazione.
In alcuni casi, vengono consumate anche le uova di squalo, come quelle della specie Lamna ditropis, utilizzate ad esempio in Giappone per la preparazione del sushi.
Si contano, inoltre, innumerevoli usi non culinari: l'olio estratto dal fegato, contenente lo squalene, è adoperato come lubrificante, nell'industria cosmetica, medica e nell'industria navale. La pelle di squalo è infine utilizzata per la produzione di borse, calzature, stivali destinati soprattutto al mercato statunitense.
Proteggere lo squalo dall'estinzione
In natura, gli squali hanno un ruolo fondamentale in quanto sono predatori al vertice della catena alimentare. Eppure, la loro importante funzione non li mette al riparo dai rischi legati all'attività antropica e alle sue dirette conseguenze.
Inseriti tra le specie a rischio d'estinzione, gli squali sono oggetto di campagne e iniziative di protezione da parte di diverse organizzazioni.
La campagna #stopfinningEU ha lanciato un'iniziativa dei cittadini europei, con la quale si vuole ottenere che il regolamento "Fins Naturally Attached" sia esteso all'esportazione, importazione e transito di squali e razze. Questa ordinanza stabilisce che l'intero squalo deve essere sbarcato, quindi è vietato tagliare le pinne e poi rigettare il corpo in mare.
L'organizzazione per la conservazione marina Sea Shepherd, in collaborazione con le autorità locali, è ripetutamente riuscita nell'intento di fare arrestare navi illegali che cacciavano gli squali.
Anche il WWF si batte per la salvaguardia di questi antichi animali. “SafeSharks”- con la sua prosecuzione, SafeSharks 2 - è il progetto dedicato alla gestione e tutela delle specie di squalo presenti nel Mediterraneo con l’obiettivo di mitigare gli effetti del bycatch in Italia e in Albania.
Ulteriori associazioni che si impegnano da anni per la tutela degli squali sono MedSharks, Shark Savers, Blue Shark, All For Blue, Shark Allies, Shark Guardian, e Sharks Educational.
Una curiosità: forti di un profondissimo legame tra gli squali e la cultura locale, nel 2022 le Hawaii hanno vietato la pesca allo squalo in tutte le sue varietà, unico fra gli Stati Uniti d'America.
Lo squalo al cinema e nell'immaginario
L'imponenza e l'istinto predatorio del squalo hanno contribuito ad alimentare, negli anni, un immaginario composto da una commistione di fascino e terrore.
Non è raro pensare allo squalo come a un inesorabile killer, responsabile di continue aggressioni a scapito dei bagnanti. In realtà, i dati rivelano che gli squali sono responsabili di “solo” 6 morti l'anno: pochissime rispetto agli animali più letali al mondo, le zanzare, causa di oltre 800.000 decessi l'anno.
Il cinema ha indubbiamente fatto la sua parte nel diffondere la nomea dello squalo come spietato predatore. Iconico è il film di Steven Spielberg del 1975, “Lo squalo”, la cui trama si articola attorno a una serie di uccisioni in mare ad opera di un enorme squalo bianco e alle conseguenti battute di caccia per catturarlo. Nello scontro finale, lo squalo avrà la peggio e la scia di sangue generata dal grande animale avrà finalmente termine. Lo squalo ebbe tre seguiti, che non riuscirono tuttavia ad avere il successo dell'originale.
Oltre ai sequel, sono moltissimi i film che ripercorrono o imitano la vicenda del capostipite. In questa lunga lista, alcuni sono stati realizzati in Italia, come "Il Cacciatore di Squali" e "L'ultimo squalo" (1981) di Enzo G. Castellari. Quest'ultimo fu talmente apprezzato negli Stati Uniti da attirare le ire della Universal, che accusò gli autori del thriller italiano di plagio nei confronti de "Lo squalo", distribuito dalla casa di produzione sei anni prima.
Differente, spesso, è la descrizione degli squali all'interno dei film di animazione, dove il grande pesce- guardato comunque con timore reverenziale dalle altre creature marine- vive una sorta di parziale redenzione.
In "Alla ricerca di Nemo" (2003), gli squali presenti sono vegetariani e lottano quotidianamente contro il proprio istinto per trattenersi dal mangiare carne.
Anche all'interno di "Shark Tale" (2004), Lenny il figlio dello squalo Don Lino- boss del reef- è vegetariano e si impegna a resistere alle costanti pressioni del padre, che non accetta la situazione e lo vuole carnivoro.
In "Seafood - Un pesce fuor d'acqua" (2011), alcuni giovani bracconieri vanno a rubare delle uova di squalo bambú, che diventa a tutti gli effetti vittima, anziché carnefice. A capo della comunità marina, si trova lo squalo pinna bianca del reef Julius, che tre pesci pilota cercano di sfamare per non essere mangiati.
Non solo assassini o potenziali tali, quindi. Per gli appassionati di film di animazione gli squali sono diventati nel tempo personaggi sfaccettati, a volte perseguitati, spesso capaci di buoni sentimenti e desiderosi di abbandonare la loro parte più aggressiva per evitare di nuocere agli altri abitanti del mare. Per i bambini che vogliono cimentarsi nel disegno di uno squalo, esistono online numerosi esempi e tutorial di semplici realizzazioni da copiare, stampare o colorare.