Civetta, caratteristiche
La civetta è un uccello rapace notturno molto affascinante. Diffuso in Europa e in Asia, è generalmente monogamo ed è un infallibile cacciatore. A lungo considerata dalla tradizione popolare presagio di sventura, la civetta è oggi una specie protetta.
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- Civetta, descrizione
- Alimentazione e abitudini
- Riproduzione della civetta
- Distribuzione e habitat
- La civetta nell'immaginario
Civetta, descrizione
La Civetta (nome scientifico Athene noctua) è un uccello rapace notturno che appartiene alla famiglia delle Strigidae.
Si attiva al crepuscolo ed esce prevalentemente al calare del sole, anche se è in grado di essere molto vigile per tutto il corso della giornata.
Il corpo è possente, lungo mediamente 20-23 cm, con un peso che generalmente si assesta intorno ai 200 grammi e un'apertura alare di circa 53-59 cm. I maschi sono solitamente un po' più piccoli delle femmine.
Il piumaggio, generalmente di colore marrone-grigio, presenta macchie bianche sul dorso, mentre è più chiaro e striato di scuro nella parte inferiore.
La sua testa è piatta, gli occhi sono grandi con iridi giallastri, posti anteriormente. Li circondano e li ornano folti, caratteristici sopraccigli bianchi. Il becco è corto e uncinato.
La Civetta presenta alcune varianti:
- Civetta nana: si tratta della più piccola specie di Civetta presente in Europa. E’ lunga appena 17 cm e pesa tra i 50 e gli 80 grammi. L’apertura alare in genere non supera i 40 cm. E' diffusa nelle regioni centrali dell’Europa, nei Balcani e in tutto l’arco alpino, specialmente nel limite meridionale.
- Civetta bianca: detta anche Civetta delle nevi o Gufo delle nevi, come suggerisce il nome possiede un manto candido. Estremamente silenziosa, è un cacciatore infallibile. Vive in Paesi freddi come l'Alaska, il Canada, la Scandinavia, la Siberia e la Groenlandia. In assenza di cibo, può spingersi in Russia, Cina Settentrionale e Islanda.
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Alimentazione e abitudini
La civetta è un uccello carnivoro-insettivoro, sedentario, nidificante e migratore. Durante i mesi più freddi, infatti, si sposta nelle regioni più calde per svernare.
Si nutre principalmente di piccoli mammiferi, uccelli, grossi insetti, lombrichi, rettili e anfibi. Possiede una tecnica di caccia letale, coadiuvata da zampe uncinate, che le rendono possibile afferrare facilmente e saldamente le sue prede.
Fra i suoi predatori vi sono, invece, altri rapaci come gli sparvieri, mentre le uova sono cibo prelibato per le donnole. Allo stato selvatico, la sua aspettativa di vita si attesta intorno ai 16 anni.
Il vasto repertorio vocale della civetta si compone di versi ripetuti, dall'ampia estensione. Il più frequente è quello- tipico e riconoscibile- emesso dal maschio a intervalli di 3-4 secondi. In alcuni casi, il suono della civetta è invece stridulo, sopratutto in caso di pericolo o minaccia.
Riproduzione della civetta
Per la Civetta, il periodo degli accoppiamenti inizia a febbraio e dura fino a maggio, con oscillazioni legati alla variazione geografica. In questi mesi, i maschi emettono specifici richiami con l'obiettivo di respingere gli altri individui dello stesso sesso e informare le femmine della propria presenza.
Generalmente, la Civetta è un uccello monogamo. Quando la coppia si compone, il maschio inizia a prendersi cura della femmina procurandole il cibo.
Il periodo di cova delle uova va da 18 a 35 giorni, con considerevoli variazioni in base alle temperature ambientali.
In seguito alla schiusa i piccoli, che pesano circa 10-12 grammi, dipendono dai genitori per due mesi, nonostante comincino a catturare le prime prede già intorno ai 28 giorni.
Una volta autonomi, solitamente le giovani Civette si stabiliscono nei territori limitrofi a quelli dei genitori e l'anno successivo saranno pronte, a loro volta, per la riproduzione.
Distribuzione e habitat
La Civetta è presente in tutto l’emisfero Nord, dall'Europa all'Asia. La sua diffusione raggiunge anche l'Africa settentrionale e alcune zone dell'Africa tropicale tra l'Etiopia e il Golfo Persico.
In Italia, il rapace nidifica in maniera sedentaria lungo tutta la catena alpina e nelle aree di confine a clima mite, fino a 700 metri di altitudine. Secondo dati riportati dalla IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura), la popolazione nazionale è stimata in un numero di circa 80/120 mila esemplari. Grazie alla sua stabilità, è considerata una specie a basso rischio di estinzione.
Gli habitat ideali per la Civetta si trovano in prossimità dei piccoli centri abitati, in collina e nelle zone pianeggianti, fino a circa 700 metri di altitudine, con alcune eccezioni che la registrano anche a 1000/1200 metri sul livello del mare.
Il rapace predilige zone ad agricoltura mista con filari di piante, edifici abbandonati ed aree industriali dismesse, dove trova luoghi adatti alla nidificazione.
La civetta nell'immaginario
Nella lingua italiana, l'espressione “civetta” si riferisce ad atteggiamenti seduttivi e vanitosi. Tale significato trova origine nell’utilizzo di questo rapace da parte de cacciatori: per attirare piccoli uccelli e passeri, la civetta addestrata batteva le ali con inchini, ammiccamenti e altri comportamenti mirati al richiamo.
Nella tradizione popolare e nell'immaginario collettivo, la Civetta è collegata al cattivo presagio e alla sventura. Al contrario, nell’antica Grecia era un simbolo di conoscenza e speranza, considerato sacro per la Dea Atena. Oggi è una specie protetta in molti Paesi.