Fichi freschi e colesterolo
Attorno ai fichi, frutti dolci disponibili da giugno e settembre, si sono spesso creati inutili pregiudizi. Ma per capire se i fichi fanno “bene” o “male” alla linea, bisogna per prima cosa cercare di conoscerli meglio sotto il profilo nutrizionale.
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Proprietà nutritive dei fichi
I fichi freschi presentano un elevato contenuto d’acqua, circa 80 g per 100 g di prodotto. I carboidrati ammontano a circa 19 g con 3 g di fibre — cellulosa e pectine — e 16 g di zuccheri semplici — in larga parte fruttosio e glucosio con piccole tracce di saccarosio.
Le proteine ammontano ad appena 1g mentre i grassi sono praticamente assenti. Due frutti medi, all’incirca 100g, apportano 74 kcal, quindi la demonizzazione dei fichi freschi come cibo ricco di calorie, fatta da più parti, appare del tutto ingiustificata.
Devono prestare attenzione al consumo di fichi freschi soggetti diabetici o con diete a ridotto contenuto di fibre.
Importante il contenuto di sali minerali, soprattutto potassio, magnesio, rame, manganese, calcio e ferro. Buono il contenuto di vitamine, soprattutto vitamina K, vitamina A e vitamina C e vitamine del gruppo B, particolarmente B1 e B6.
Per questo, consumarne 3 o al massimo 4 al giorno non può certo far male alla linea.
Il fico secco presenta il medesimo corredo di nutrienti che semplicemente si ritrovano maggiormente concentrati visto che il contenuto d’acqua scende da 80 a 30 g per 100 g di prodotto.
Ovviamente aumentano anche le calorie dato che 100 g di fichi secchi apportano oltre 270 kcal, in larghissima misura provenienti da zuccheri semplici, è quindi importante non esagerare con le quantità dato che questo quantitativo, se non viene adeguatamente bilanciato dalla presenza di altri, alimenti può far impennare la glicemia, alzare l’insulina e accelerare l’accumulo di adipe.
Chi è ghiotto di fichi è bene che non li consumi mai da soli ma abbinati sempre a una fonte proteica (come uno yogurt naturale, la ricotta o anche il prosciutto crudo privato del grasso) e a una fonte di grassi “buoni”: noci, nocciole o mandorle.
Fichi: benefici e controindicazioni
I benefici in caso di glicemia e colesterolo alti ci sono. L’utilizzo di estratto di fico sembra essere utile anche nel migliorare i livelli ematici di colesterolo totale, trigliceridi e rapporto colesterolo totale/colesterolo hdl in alcuni studi condotti su animali.
Allo stesso modo l’estratto di fico sembra avere proprietà ipoglicemiche e migliorare i parametri e la salute di ratti diabetici.
Questi frutti hanno inoltre proprietà lassative e diuretiche dovute principalmente alla presenza di fibre e mucillagini: nel fico sono contenuti enzimi digestivi che facilitano l’assimilazione dei cibi.
Vorreste mangiarne di più? Evitate i dolci. Se dunque d’estate voleste inserire i fichi nella vostra alimentazione, potete farlo tranquillamente.
Ricordatevi però di non gustarli mai da soli e a digiuno: è il modo “ideale” per trasformare immediatamente i loro zuccheri in depositi di grasso! Non esagerate con le quantità in quanto un’assunzione eccessiva, a causa dei numerosi semi contenuti, può avere un’azione astringente e in più può peggiorare i casi di diverticolosi e coliti.