La frutta di ottobre
Nel mese di ottobre la frutta è ricca e produttiva sugli alberi anche se spesso dimentichiamo alcuni dei frutti più tipici del clima mediterraneo come il melograno e le olive. In questo mese poi le mele sono nel massimo della produzione e iniziano anche altri frutti autunnali come i kaki. I colori della frutta nel mese di ottobre vanno dal verde, all'arancione, al rosso e al giallo proprio come l'autunno che rivela questi colori dalle foglie degli alberi che stanno per mettersi a riposo in vista dell'inverno. Conosciamo i frutti di ottobre...
di Mira Tonioni
1 di 5
Le caratteristiche del mese di ottobre sono quelle di un mese di passaggio tra l'autunno e l'inverno: le ore centrali della giornata mantengono ancora delle tracce del tepore estivo e della bella stagione settembrina ma la lunghezza delle ore di luce si accorcia, si comincia ad alzare un vento piuttosto fresco e la mattina e la sera non sono più temperate dal calore: si inizia a sentire l'arrivo del gelo.
Il freddo non è un nemico di tutti i tipi di frutta, anzi, alcune specie di alberi hanno bisogno di un abbassamento delle temperature per dare il via a certi cicli biochimici ed il gelo inoltre allontana molti parassiti od uccide molte larve o uova, permettendo alla frutta di crescere senza pericoli.
In ottobre siamo nel cuore della raccolta delle olive per la produzione dell'olio o per la salamoia e consumo alimentare.
Le mele, i kiwi e le pere la fanno da padrone in questo mese e ancora troviamo tanta buona uva di molte varietà.
Da metà ottobre cominciamo ad assaporare i melograni ed i kaki mentre godiamo ancora per un po' degli ultimi fichi e delle ultime prugne.
I boschi sono pieni di castagne da andare a raccogliere con le ultime belle scampagnate all'aperto.
2 di 5
Tipico dell'autunno e dell'inverno è il melograno (Punica granatum) il cui frutto, botanicamente chiamato balausta e popolarmente chiamato melagrana, è una grossa bacca con un esocarpo dalla consistenza simile a quella di una corteccia, che protegge la parte edibile del frutto, ovvero gli arilli rossi traslucidi e gelificati che si sviluppano intorno ai numerosissimi semi.
Il melograno accompagna l'uomo dalla notte dei tempi, ha origine nella valle Indo-sarawatica tra l'Iran e l'Himalaya ma è di casa da millenni anche in Cina, nel Caucaso e in tutto il Mediterraneo, sebbene l'India sia il primo produttore mondiale.
Anche se in Italia è generalmente usato come pianta ornamentale per la bellezza dei fiori, a livello alimentare, oltre al consumo fresco, si registra il suo largo consumo in forma di succo.
Il gusto varia molto a seconda della varietà: può essere dolce ed intenso oppure aspro e pungente o addirittura marcatamente tannico.
Particolarmente ricco di vitamia K, vitamina C (100 grammi forniscono il 12% della dose minima giornaliera) e le vitamine B9, B6 e B1, è un ottima risorsa anche di acido gallico e acido ellagico.
Grazie a sostanze chiamate ellagitannini del melograno (granatina, prunicacorteina, punicafoina, puniglucoina, punicalagina, eccetera) e ai numerosi antociani tipici del frutto, ha un grande potere antiossidante e antibatterico.
In particolare è di grande aiuto per prevenire i problemi cardiaci visto anche la signatura che porta che ricorda nella forma e nel colore il cuore!
Il melograno, frutto dell'eterno ritorno
3 di 5
Il kaki (Diospyros kaki) è un albero da frutta della famiglia delle Ebenacee originario della Cina ma attualmente diffuso in tutto il mondo e coltivato con profitto specialmente in Europa e America.
Il suo frutto è una bacca gialla o arancione che matura tramite un periodo di ammezzimento che può avvenire sia sull'albero che dopo la raccolta.
Quando il frutto è maturo, indicativamente dalla metà di ottobre, si riconosce per una polpa gelatinosa e molle, completamente dolce; mentre il frutto ancora acerbo è particolarmente tannico e astringente.
L'unica eccezione alla regola è data dal Kaki vaniglia, una varietà che rimane soda anche a maturazione completata.
Il frutto è ricchissimo di carotenoidi, specie alfa-carotene, beta-carotene, beta-criptozantina e zeaxantina.
È una buona fonte di acido ursolitico e amirine, in grado di proteggere le cellule sanguigne, e di acido betulinico, considerato anticancerogeno, antiretrovirale, antinfiammatorio. Oltre a ciò, risulta essere un frutto piuttosto calorico, con proprietà lassative, epatoprotettive, rivitaminizzanti e rimineralizzanti.
4 di 5
Nel seme di ottobre la produzione di mele è al suo massimo di fruttificazione e possiamo trovare molte varietà a seconda delle regioni in crescono i meli. Le prime mele precoci iniziano la maturazione e la raccolta alla fine dell'estate, mentre altre come la varietà ghiacciona che il nome ci ricorda inmancabilmente l'inverno hanno la maturazione sino a inverno inoltrato.
Queste mele invernali sono ottime per il consumo da cottura essendo più sode e durevoli.
Nell'antichità la mela veniva raccolta e conservata sino alla primavera a seconda della tipologia e il consumo poteva essere fresco, essiccato, in marmellate o cotte sia come ingrediente nei piatti utilizzato come una "verdura" n sia semplicemente cotta in forno per una merenda dolce, calda e salutare.
La mela è ricca in potassio, sodio, tiamina, vitamina C e vitamina A che le danno proprietà contro la stitichezza e la diarrea, aiuta a depurare l'organismo e a regolare gli zuccheri nel sangue tanto che viene adottato come alimento-medicamento nei casi di diabete.
Elimina gli acidi urici ed è diuretica, inoltre abbassa i livelli di colestrerolo e decongestiona il fegato quando è sotto sforzo. Tutte queste sue proprietà la rendono un ottima alleata per un alimentazione sana e salutare tanto che il detto dice: " una mela al giorno toglie il medico di torno"
5 di 5
Tradizione vuole che la raccolta delle olive abbia luogo proprio nel mese di ottobre, quando arrivano a maturazione le varietà precoci.
La gran parte delle olive viene utilizzata per la produzione dell'olio d'oliva ma ne esistono varietà che possono essere direttamente consumate.
L'olivo è un albero sempreverde originario del bacino mediterranero, che raramente supera la dozzina di metri e che produce numerose drupe di dimensioni variabili ma non più grandi di tre centimetri, di colore verde o nero a seconda del grado di maturazione.
L'uso del frutto dell'olivo a scopo direttamente alimentare è assai antico e resiste nei millenni per via dei benefici che il consumo di questo frutto apporta: è un ottima risorsa di vitamina E e di sodio ma contiene anche vitamina A, calcio e ferro.
Spicca per ricchezza di polifenoli, tra i quali il tirosolo (ottimo antiossidante), l'oleuropeina (considerata antileucemica), la cumarina (antispasmodico), varie quercetine, luteine e numerosi acidi. É noto il suo alto livello di lipidi, ottimi alleati nel combattere il colesterolo.
Scopri anche la verdura di ottobre