Soia e salute della tiroide
La soia ha davvero un impatto così forte sulla salute della tiroide? La letteratura scientifica mostra scorsi diversi a riguardo eppure è importante che il consumo di soia avvenga con moderazione alternandolo nella propria dieta anche con altri legumi.
Fitoestrogeni: sono loro i colpevoli? Le controversie in merito all'impatto della soia sulla salute hanno sempre loro come protagonisti.
Sono ormoni vegetali molto simili ad alcuni ormoni umani. La soia è molto ricca di questi fitosteroli, che possono avere effetti differenti anche sulla salute umana.
Da qui nasce l’interesse e lo studio dell’impatto del consumo di soia sulla salute della tiroide. Dati scientifici ne abbiamo parecchi, con risultati a volte controversi. Vediamolo insieme.
Soia e salute della tiroide: perché?
Perché un alimento – come la soia – dovrebbe addirittura avere effetti sulla salute della tiroide? La soia, tra i legumi, è quello con maggiore abbondanza di molecole dette flavonoidi o isoflavoni, che appartengono al gruppo dei fitoestrogeni.
In generale i flavonoidi hanno potere antiossidante ma la genisteina – il flavonoide principale contenuto nella soia – ha una struttura chimica molto simile all’ormone femminile estradiolo. Nell’organismo femminile, l’estradiolo è implicato nella regolazione delle cellule della tiroide, dette follicolari.
Pertanto gli studi di correlazione tra consumo di soia e salute della tiroide partono dalla possibilità della genisteina di interagire con il ciclo cellulare delle cellule follicolari della tiroide.
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Soia e salute della tiroide: cosa sappiamo?
La letteratura fornisce dati controversi: alcuni studi associano una massiccia assunzione di flavonoidi con una diminuzione di efficienza degli ormoni tiroidei, un utilizzo inefficace dello iodio e di conseguenza rischi di non corretto funzionamento tiroideo. In altri studi invece non viene confermata nessuna associazione del genere.
Da un’analisi più approfondita - ovvero dalle revisioni degli articoli scientifici in merito a soia e salute della tiroide - sembra però emergere che solo in situazioni di carenza di iodio si possano manifestare interferenze tra gli isoflavoni della soia e il corretto funzionamento della tiroide.
Altro discorso meritano le interferenze tra gli isoflavoni della soia e i farmaci per la tiroide. Infatti chi assume farmaci per ipotiroidismo sa che la soia potrebbe interferire con l’assorbimento di questi farmaci.
Pertanto si consiglia di assumere eventuali prodotti contenenti soia almeno 5 ore dopo l’assunzione del farmaco (quindi al pasto successivo, per esempio). È sempre meglio chiedere informazioni al medico curante.
Soia e salute della tiroide: Considerazioni e buone prassi
Ragionando su quanto ci fornisce al letteratura scientifica, ecco cosa possiamo dire sulla relazione tra soia e salute della tiroide:
> Non vi sono finora prove scientifiche della dannosità assoluta della soia sulla salute umana: i fitoestrogeni hanno comportamenti differenti in specie animali differenti, pertanto gli studi fatti sugli animali non necessariamente rispecchiano situazioni reali per gli esseri umani.
> L’intestino umano impedisce l’assorbimento dei fitoestrogeni: gli studi spesso sono stati condotti utilizzando iniezioni di fitoestrogeni, con un livello molto superiore a quello che sarebbe assorbito utilizzando alimenti a base di soia.
> I consigli circa sul consumo della soia prevedono la moderazione come parola d’ordine: consumare prodotti a base di soia sempre alternandoli agli altri legumi: tutti i fagioli (borlotti, cannellini, dall'occhio, neri, rossi, bianchi), i piselli, le lenticchie, le fave, le cicerchie, i ceci, i lupini.
> Chi consuma abitualmente la soia, preferisca la forma più naturale: i fagioli di soia vanno preferiti a tofu, tempeh o burger vegetali o isolati proteici di soia
> Le dosi massime di proteine di soia consentite (che non hanno mostrato alcun effetto controverso sulla salute) al giorno arrivano a 10 grammi di proteine di soia, ovvero circa 30 grammi di fagioli di soia secchi oppure 80 grammi di tofu bianco
> Valutare insieme al medico curante l’opportunità di consumare dosi giornaliere maggiori di derivati della soia o l’integrazione a base di isoflavoni.
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