Samuel Hahnemann
SAMUEL HAHNEMANN, INVENTORE DELL'OMEOPATIA
Medico mosso da un'inesauribile spirito di ricerca, Samuel Hahnemann dedicò gran parte della sua esistenza alla sperimentazione e fu il primo a fornire la sistematizzazione formale dell'omeopatia
Samuel Hahnemann (Meißen, 10-11/1755 – Parigi, 2/07/1843)
Christian Friedrich Samuel Hahnemann è stato un medico tedesco – laureatosi con lode nel 1779 a Erlangen con una tesi dal titolo: Conspectus adfectuum spasmodicorum aetiologicus et therapeuticus – affiliato alla massoneria, seguace del vitalismo (corrente di pensiero che esalta la vita intesa come forza energetica e spirituale, al di là del suo aspetto biologico materiale), conoscitore di dieci lingue, italiano incluso, e fondatore dell'omeopatia.
Compie gli studi a Lipsia, poi all’Università di Vienna e a 24 anni si laurea in Medicina ad Erlangen, dopo aver appreso l’arte medica al seguito di illustri medici, imparato oltre dieci lingue tra cui l'italiano e tradotto innumerevoli testi. A 27 anni sposa la diciannovenne Johanna Henriette Kuchler, figlia di un farmacista, che gli da undici figli e lo segue instancabilmente nei molti trasferimenti.
La vita lo metterà a dura prova: a distanza ravvicinata morirà la moglie, dopo 48 anni di matrimonio, seguita da quasi tutti i suoi undici figli a seguito dell'epidemia di colera abbattutasi sull'Europa. Si risposerà solo nel 1835, all'età di quasi ottant'anni, con un’artista francese, Mille Melanine d’Hervill Gohier, giunta in Germania per conoscerlo. Con lei si trasferirà a Parigi.
Samuel Hahnemann, tutto iniziò dal chinino
La medicina non deve allontanarsi d’un sol passo dalla sfera delle esperienze e delle osservazioni pure, se vuole evitare di cadere nel nulla e nelle ciarlatanerie.
Sono parole di Hahnemann contenute nella seconda edizione dell’Organon (1819), la sua opera fondamentale. Ma avviciniamoci a questo personaggio partendo dal principio della sua carriera di medico e ricercatore. Nel 1781, Samuel Hahnemann ricopre la posizione di medico nell'area mineraria di Mansfeld. In quel periodo Hahnemann si rende conto dell’inefficienza delle tecniche terapeutiche dell’epoca, decidendo di non praticare più la professione medica. Negli anni successivi si interessa di chimica, lavora come traduttore di testi medici e scientifici e viaggia in diversi paesi. Durante la traduzione del testo Materia Medica del medico William Cullen, alla voce "Corteccia di china" Hahnemann trae una deduzione decisiva per la formulazione dell'omeopatia.
Al tempo la malaria si curava con l’estratto della corteccia di china e Cullen riteneva che l’efficacia del chinino fosse dovuta al suo effetto astringente; Hahnemann rifiuta questa idea, in quanto sostanze molto più astringenti del chinino non curavano la febbre; di conseguenza la causa dei suoi effetti terapeutici doveva essere un’altra. Decide allora di sperimentare il chinino su sé stesso:
In principio i miei piedi e le punte delle dita si fecero fredde; diventai fiacco e sonnolento; poi il cuore cominciò a palpitare ed il polso diventò duro e piccolo; mi pervase una grande ansietà, accompagnata da tremore, senza fredda rigidità; abbattimento di tutte le membra, la testa pulsava, le guance si arrossarono, mi prese una gran sete.
Insomma, sviluppa sintomi simili a quelli della malaria e formula una serie di ipotesi su cui porrà le basi per strutturare l'omeopatia.
Samuel Hahnemann e la nascita dell'omeopatia
Nel 1806 Samuel Hahnemann pubblica il suo primo lavoro importante, La medicina dell'esperienza, che contiene in nuce le idee fondamentali dell'omeopatia (dal greco omeios, simile e pathos, malattia): le malattie si guariscono con medicamenti che producono nel soggetto sano i sintomi caratteristici del morbo da combattere (Similia similibus curantur) l'efficacia dei medicamenti si comprende solo con esperimenti eseguiti con la materia pura sull'organismo sano; le succussioni ai medicamenti al momento della loro preparazione danno loro un'energia che viene moltiplicata dalla diluizione; non bisogna puntare alla guarigiona della malattia, che è solo un sintomo del disordine interno dell'organismo, ma alla guarigione dell'individuo nella sua integrità e individualità.
Nel 1810 Samuel Hahnemann pubblica la prima edizione del suo principale lavoro teorico, l'Organon della guarigione razionale, più tardi ribattezzato Organon dell'arte di guarire ed edito in altre sei edizioni. Tornato nuovamente a Lipsia, nel 1812 fonda una Scuola di omeopatia presso l’università di medicina, nonostante le resistenze dei colleghi e anche se per poter dare lezioni deve pagare una certa somma di danaro. Hahnemann in questo periodo conduce molti esperimenti insieme a un piccolo gruppo di allievi: i risultati vengono pubblicati in un testo in sei volumi, La materia medica pura. A Lipsia giunge il principe Schwarzenberg, l'eroe della battaglia di Lipsia, per farsi curare da Hahnemann in persona. Il principe muore, Hahnemann è ritenuto responsabile e, non potendo più praticare, lascia la città.
Non si perde d'animo, anzi, a Kothen, Samuel Hahnemann studia molto, riflette sulle critiche, amplia la propria teoria. Per evitare gli effetti collaterali delle medicine Hahnemann riduce sempre di più il dosaggio, arrivando a dosi molto basse. Di fronte all'obiezione che dosi talmente piccole non possono più essere efficaci, Hahnemann ribatte che l'efficacia curativa delle sostanze può essere enormemente aumentata tramite un processo chiamato "dinamizzazione". Conia così il "principio delle diluizioni infinitesimali": a ogni diluizione del medicamento la soluzione deve essere agitata manualmente per caricare "energeticamente" il rimedio e potenziare la sua azione terapeutica.
Fino alla sua morte, Hahnmann riceverà attacchi dalla corporazione dei farmacisti, critiche che si moltiplicheranno a seguito della pubblicazione del trattato Le malattie croniche (1827). Hahnemann muore a Parigi il 2 luglio 1843; la sua tomba, recentemente restaurata, si trova nel cimitero monumentale del Pére Lachaise.
Risorse utili su Samuel Hahnemann
- Organon dell'arte del guarire (in tedesco)
- Organon dell'arte del guarire (in inglese)