Cosa può fare ognuno di noi per proteggere la biodiversità
Quando sentiamo parlare di biodiversità in crisi, possiamo sentirci sconfortati e impotenti. In realtà è vero proprio il contrario: anche piccoli cambiamenti nelle abitudini quotidiane possono avere un grande impatto per la salvaguardia della natura.
“Noi siamo parte della soluzione”. Questo slogan, scelto dalle Nazioni Unite per la Giornata mondiale della biodiversità nel 2021, ci chiamava e ci chiama ancora in causa in prima persona. La biodiversità vive una crisi a livello globale per colpa delle azioni umane, che hanno significativamente modificato il 66% per cento degli ecosistemi marini e il 75% di quelli terrestri. Spetta a noi invertire questo trend e salvare quella natura che è inestimabile per la nostra stessa sussistenza.
Se in linea di principio è difficile non dirsi d’accordo, nella pratica è comprensibile sentirsi un po’ spaesati. Cosa può fare ognuno di noi, nel suo piccolo, per proteggere la biodiversità? Ecco quattro risposte.
Mangiare alimenti biologici e a km zero
Acerrime nemiche della biodiversità sono le monocolture intensive. Queste immense piantagioni deputate a una sola specie (tipicamente soia, mandorle, mais…) vengono innaffiate senza sosta con acqua e pesticidi, con l’intento di imprimere alla produzione ritmi ben più incessanti di quelli naturali. In quest’ottica, insetti e piante spontanee sono considerati né più né meno che intrusi da debellare. Dopo il primo – breve – periodo in cui la resa agricola è notevole, ben presto il suolo si impoverisce.
Quando facciamo la spesa, cerchiamo – per quanto possibile – di tenerci alla larga da questo modello agricolo che toglie al Pianeta ben più di quello che gli restituisce. Se scegliamo alimenti con la certificazione biologica, siamo certi del fatto che l’uso di fitofarmaci sia stato ridotto al minimo indispensabile, coerentemente con le prescrizioni del rigido disciplinare. Chi ha detto, poi, che l’ipermercato sia l’unica opzione? Tra mercati contadini e servizi di consegna a domicilio, è facilissimo rifornirsi da cascine e aziende agricole locali.
Dare manforte alle api
Se la flora del nostro Pianeta è così ricca e colorata, è merito soprattutto dell’instancabile opera degli insetti impollinatori. Le api domestiche e selvatiche, ricorda l’Ispra, sono responsabili dell’impollinazione del 70% delle specie vegetali e garantiscono il 35% della produzione globale di cibo. Se sparissero dall’oggi al domani, dovremmo dire addio non solo al miele ma anche a mandorle, mele, albicocche, mirtilli e decine di altri alimenti.
Purtroppo stiamo parlando di una minaccia tangibile, visto che più del 40% degli invertebrati impollinatori rischia di scomparire, anche per via dell’uso di pesticidi i cui effetti nocivi sono ormai assodati. Nel nostro piccolo, possiamo cercare di creare un ambiente favorevole a questi piccoli ma preziosissimi insetti. Per esempio piantando in giardino o sul balcone i fiori che gradiscono di più, come il tulipano e l’echinacea, o erbe aromatiche come il rosmarino e la salvia.
In commercio si trovano anche i cosiddetti “hotel per le api”, casette di bambù dove possono nidificare in tranquillità. Gli appassionati di fai da te possono anche costruirne una con le loro mani!
Fare docce più rapide
L’acqua è un bene prezioso per la biodiversità: d’altra parte, le prime forme di vita sulla Terra erano proprio creature acquatiche. Riflettere sul valore dell’acqua è il punto di partenza per consumarla con raziocinio, per esempio facendo docce più brevi, chiudendo il rubinetto mentre laviamo i denti o i piatti, avviando la lavatrice o la lavastoviglie solo quando sono a pieno carico.
L’Ispra ci mette in guardia anche dai saponi antibatterici, le cui proprietà non sono poi così diverse rispetto a quelle dei classici detergenti. “Alcuni scienziati hanno evidenziato che i composti chimici (per esempio: triclosano e triclocarbano) usati nei saponi antibatterici sono persistenti e pongono seri problemi sanitari e ambientali”, scrive l’Istituto.
Visitare un orto botanico
Da Palermo a Padova, da Milano a Napoli, le nostre città custodiscono veri e propri scrigni di biodiversità: sono gli orti botanici, luoghi che ospitano innumerevoli specie vegetali, le studiano e le catalogano a beneficio della ricerca scientifica e delle future generazioni.
Visto che abbiamo questa grande fortuna, non sprechiamola! Per una domenica diversa dal solito o durante le vacanze, una visita all’orto botanico sarà un’esperienza arricchente e carica di emozioni. A Padova potremo ammirare la palma di Goethe, a Palermo il monumentale ficus magnoloide. Nello splendido palazzo di Brera, invece, impareremo a conoscere le piante rustiche della tradizione lombarda.
A noi un biglietto costa solo pochi euro, ma per questi musei a cielo aperto è un introito fondamentale da reinvestire in manutenzione, comunicazione, ricerca.