Agricoltura biologica: normativa e logo europeo
La normativa sull'agricoltura biologica è regolato in Europa dal Reg. (CE) n° 834/2007. Questa è utile non solo per i produttori ma anche per i consumatori che possono così leggere etichette conformi e normate che saranno uguali in tutti i Paesi Europei. Scopriamola meglio.
> Storia della normativa sull'agricoltura biologica
> L'importanza di una regolamentazione nel settore biologico
> La normativa e il prodotto biologico
> Logo Europeo per riconoscere un prodotto biologico
Storia della normativa sull'agricoltura biologica
L'agricoltura biologica è stata regolamentata per la prima volta in Europa con il regolamento comunitario n. 2092 del 1991.
Tale Regolamento CEE indicava il metodo per la produzione biologica per i soli prodotti agricoli escludendo il settore zootecnico e la produzione del vino e dell'olio, inseriti nelle normative successive. Venivano invece già indicate la procedura e le regole per l'etichettatura e il controllo dei prodotti biologici.
Nel 1992 un nuovo regolamento, il n. 2078 ha specificato i metodi di produzione agricola biologica con le esigenze per una corretta gestione dell'ambiente e degli spazi naturali portando anche alla possibilità di ottenere contributi a chi iniziava tale metodo agricolo.
In Italia il Regolamento Europeo è stato recepito con il DM 220/95 che ne vede l'attuazione.
Per la regolamentazione sulle produzioni animali da agricoltura biologica si è dovuto aspettare il Reg. CE n° 1804/99. In questa normativa viene data molta importanza alla tracciabilità completa dell'alimento e alla trasparenza della produzione e della commercializzazione.
Attualmente il Regolamento Europeo in materia di agricoltura biologica è normato dal Reg. (CE) n° 834/2007 che ha abrogato i precedenti regolamenti del 1991 e del 1999. Nel regolamento del 2007 è stata aggiunta anche l'acquacoltura come produzione animale di alimenti di origine biologica.
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L'importanza di una regolamentazione nel settore biologico
Una regolamentazione per il settore del biologico è indispensabile perchè:
- serve per unificare a livello Europeo le normative sul settore biologico garantendo una leale concorrenza tra i produttori dei vari Paesi
- è utile al consumatore che può leggere etichette conformi e normate che saranno uguali in tutti i Paesi Europei
- istituisce un sistema di controllo dalla produzione alla commercializzazione per tutti gli alimenti certificati “da agricoltura biologica”
- rende trasparenti i processi di produzione e trasformazione degli alimenti biologici
La normativa e il prodotto biologico
Nel regolamento sono definite le norme che devono essere rispettate per l'ottenimento della certificazione del proprio prodotto come “da agricoltura biologica”.
Per ogni fase del prodotto dalla produzione alla preparazione, dal trasporto alla commercializzazione, dallo stoccaggio, dall'importazione alla conservazione, sono fissate norme che devono essere rispettate pena l'esclusione dalla certificazione.
Nei prodotti biologici è escluso l'utilizzo di Organismi Geneticamente Modificati (OGM), ogni passaggio è tracciato e sono ammessi soltanto alcuni prodotti naturali (non di sintesi chimica) sia durante la coltivazione o allevamento sia durante le fasi di trasformazione, elaborazione e commercializzazione (additivi, eccipienti, ecc...). Queste sostanze ammesse sono elencate nell'allegato del regolamento stesso e vengono quindi autorizzate proprio per vari usi: fertilizzare il terreno, difendere le colture, trasformare e migliorare la ricetta del prodotto che si certifica come biologico.
Per quanto riguarda gli allevamenti biologici vengono date regole da rispettare durante la vita degli animali considerando e soddisfacendo i bisogni fisiologici ed etologici (di comportamento) degli animali stessi. Il rispetto di tali bisogni è legato alla terra, ad una alimentazione idonea e a superfici e spazi minimi per ricovero e stalle. Viene anche regolamentata l'apicoltura per la produzione di prodotti dell'alveare di origine da agricoltura biologica.
Oltre alle norme relative alla produzione biologica sono stabilite anche le norme per una corretta etichettatura dei prodotti biologici e persino le norme per la promozione e la pubblicità del prodotto biologico per non indurre in errore il consumatore. Infine regolamenta l'importazione e l'esportazione di tali alimenti di “origine d'agricoltura biologica” da o per paesi terzi.
Lo sviluppo e la crescita del mercato per questi prodotti di origine biologica porta a voler migliorare ancora la normativa proprio per cercare da un lato di semplificare la burocrazia e l'ottenimento della certificazione e dall'altro lato di assicurare standard di produzione sempre migliori, procedure di controllo e certificazione ancora più sicure ed efficienti e non ultimo incrementare la tutela per il consumatore stesso.
Il logo Europeo per riconoscere un prodotto alimentare biologico
Dal 2010 è utilizzato un marchio dell'Unione Europea che indica sull'etichetta che tale prodotto contiene almeno il 95% di ingredienti biologici.
Il logo è stato creato a mezzo di un concorso, ed è stata scelta come icona vincente una foglia stilizzata su sfondo verde la cui sagoma è formata da 12 stelle bianche.
Insieme a tale logo i prodotti biologici devono esporre i Paesi di origine delle materie prime: Italia, UE, non UE oppure UE/non UE.
L'ottenimento del marchio per un prodotto biologico deve essere rilasciato da un organismo di controllo.
Questo ente certificatore è stato autorizzato dal ministero delle Politiche Agricole a concedere tale marchio da apporre in etichetta solo dopo aver costatato e verificato l'adempimento delle norme del Reg. (CE) n° 834/2007 in materia di produzione biologica da parte dell'azienda produttrice.
Sull'etichetta sarà quindi presente il logo Europeo di certificazione biologica, il numero di codice dell'autorità o dell'organismo di controllo e l'origine delle materie prime.
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