Tantra yoga: origini, pratica, benefici
Scopriamo meglio il Tantra Yoga, antica pratica utile per estendere la coscienza umana, basata sulla padronanza dei fenomeni che compongono la vita e del godimento degli stessi.
Il Tantra Yoga, pratica utile per estendere la coscienza umana, aiuta a migliorare l’umore e diminuisce lo stress. Scopriamolo meglio.
- Il significato del Tantra Yoga
- Origini e filosofia del Tantra Yoga
- La pratica
- I benefici del Tantra Yoga
- I mantra del tantra Yoga
- I maestri e le scuole
Significato di Tantra yoga
La parola sanscrita Tantra è traducibile con il termine “ordito” o “trama” ed è composta dalla radice Tan = estendere, moltiplicare, e il suffisso Tra = strumento. Il significato del termine Tantra Yoga è dunque quello di strumenti (pratiche, rituali) per estendere la coscienza umana.
L’immagine evocata è quella del tessuto, prodotto con il telaio attraverso l’intreccio di trama e ordito, metafora dell’unione della coscienza individuale con quella universale, e del maschile con il femminile.
Origini e filosofia del Tantra Yoga
Sotto il vessillo del Tantra yoga rientrano le forme di yoga più conosciute in occidente: il Kundalini yoga, l’Hatha yoga, il Raja yoga, il Laya yoga e il Mantra yoga. In tutte queste scuole di yoga tantrico la precedenza viene data a pratiche e rituali di tipo soprattutto fisico.
La filosofia tantrica ha radici sia nel buddismo che nell’induismo arcaici, ma si ritiene che sia stato il buddismo a ereditare il tantra dall’induismo, poiché i più antichi riferimenti al Tantra si trovano nel Rig Veda, nel cosiddetto “inno del selvaggio solitario”.
Al centro del pensiero tantrico vi è l’universo manifesto, considerato come espressione fisica e sensoriale dell’immanifesto: da qui l’idea che, attraverso l’immersione nel primo, si possa giungere a realizzare la piena unità con il secondo.
Per giungere a questo è necessario seguire una disciplina molto rigida che, però, varia a seconda del livello di coscienza del praticante. Tutti i livelli hanno tuttavia in comune il lavoro sull’armonizzazione dell’energia maschile e femminile, Shiva e Shakti – che ricordano lo Ying e lo Yang taoisti –. Il fine di questo lavoro è risvegliare e canalizzare in modo appropriato l’energia Kundalini, depositaria del segreto dell’illuminazione.
La pratica
Nel cammino tantrico vengono ben distinte le vie cosiddette “della mano destra” e “della mano sinistra”: a quest’ultima appartengono le pratiche che prevedono l’unione simbolica tra uomo e donna come parte integrante del percorso spirituale.
Nelle scuole della mano destra i precetti che spingono all’unione del principio maschile e femminile sono interpretati come una metafora dell’unione a livello energetico, mentre nelle vie della mano sinistra sono interpretati letteralmente. Da qui ha origine il maithuna – il rituale sessuale – che non è tuttavia una pratica centrale, malgrado il Tantra sia oggi comunemente associato a questo. Al contrario il maithuna è ritenuto uno dei più alti e ultimi stadi che lo yogi deve affrontare perché solo i veri yogi possono permettersi di praticarlo come tecnica di meditazione.
Asana, mantra, pranayama, meditazione e retto agire, sono le componenti veramente fondamentali del Tantra Yoga, e sono questi gli elementi che vengono miscelati nelle diverse scuole. Ogni scuola si diversifica dalle altre perché sposta l’accento su l’uno o sull’altro elemento.
Fondamentale comunque, perché una via o un insegnamento possano definirsi tantrici, è l’approccio opposto a quello vedantino che cerca la liberazione fuori dalla manifestazione. Nel Tantra si crede che i fenomeni della manifestazione non siano un’illusione dalla quale svegliarsi ma una forma del Supremo nell’aspetto di Madre (Devi).
Scopri anche la meditazione tantrica e i suoi benefici
I benefici del Tantra yoga
In campo fisico i benefici del Tantra yoga sono quelli specifici di ogni altra forma di yoga, e variano a seconda di quali elementi la scuola predilige.
Nelle scuole moderne che privilegiano l’aspetto fisico, i benefici maggiori si avranno a carico della colonna vertebrale, dell’apparato muscolo-scheletrico, dell’allungamento dei tendini e della scioltezza delle articolazioni.
Se si tratta di scuole che privilegiano l’aspetto meditativo-energetico (Kundalini) i benefici coinvolgeranno la dimensione psicologica con netto miglioramento dell’umore, diminuzione dello stress, contenimento di stati depressivi.
L’aspetto esoterico del Tantra, basato soprattutto sulla vibrazione dei mantra e consigliabile solo sotto la guida di un vero maestro, apre a esperienze spirituali che trascendono l’individuo.
I mantra del Tantra Yoga
Esistono tradizionalmente dei mantra legati alla pratica del Tantra, perlopiù connessi coi i chakra e la slatentizzazione della Kundalini. In realtà i mantra sono davvero efficaci solo quando dati da un vero maestro, e spesso sono segreti. Analizzeremo qui solo alcuni di quelli tradizionali e apertamente diffusi alla pratica comune.
Il primo è Om o Aum, mantra assoluto e primordiale dal quale tutto ha origine. E’ un mantra non solo tantrico e si usa per riconnettersi alla realtà originale. Aim è il meno conosciuto mantra tantrico originale, la controparte femminile di Aum. Si pronuncia più o meno “Hem”, e ha il potere opporto di Aum, ovvero quello di far discendere il potere trasformatore (Shakti).
Hrim è il mantra che dona una vibrazione di fuoco al prana, rendendolo attivo e adatto a agire in forma di sentimento. Non a caso è utilizzato per l’apertura dei chakra del cuore e del plesso solare.
Shrim è il mantra di Lakshmi, che significa splendore e che aiuta a manifestare tutte le energie positive che producono crescita, cura e prosperità.
Krim dà forma elettrica al prana e focalizza intenzione e fede illuminando le parti inconsapevoli della coscienza.
Klim è la controparte femminina di Krim, e dona vibrazione acquatica al prana. Manifesta il potere di attrazione e di bellezza.
Trim e Strim sono mantra (maschile e femminile) che permettono di sormontare ostacoli grazie all’acquisizione di conoscenza e di una guida interiore.
Hum è il mantra di Shiva e Kali, fuoco in forma gassosa che permette di tagliare i legami non più positivi.
I maestri e le scuole
Abhinavagupta
Personaggio storico. Nato e vissuto nel Kashmir a cavallo dell’anno 1000 d.C. questo maestro dalla personalità eclettica ancora esercita una grande influenza sul pensiero filosofico indiano. Il suo testo Tantraloka (Luce sul Tantra) è un trattato completo su tutti gli aspetti della via tantrica.
Shri Param Eswaran
Maestro contemporaneo. Iniziato alle pratiche dello yoga tantrico dal Maestro Swami Sivananda, nel corso della sua vita Shri Eswaran ha privilegiato l’aspetto devozionale di questa filosofia. I suoi insegnamenti vertono su pratiche di sound healing (mantra), meditazione, massaggio tantrico e sull’adorazione del femminile sacro, quello che lui chiama “la Dea vivente”.
Daniel Odier
Maestro contemporaneo. Discepolo diretto di alcuni dei più importanti Lama Tibetani e Yogi Kashmiri (tra cui una yogini donna), Daniel Odier fonda nel 1995 il centro Tantra/Chan a Parigi. Successivamente, sciolto il centro per incoraggiare la pratica indipendente, si dedica a diffondere le sue conoscenze in tutto il mondo. Il suo insegnamento si fonda su una particolare danza estatica, tecniche di meditazione e massaggio. I suoi libri sono testi di riferimento per il tantrismo moderno.
Elmar e Michaela Zadra
Maestri contemporanei. Formati presso ashram induisti e monasteri buddisti sui diversi aspetti della tradizione tantrica, integrati successivamente con materie più moderne (bioenergetica, PNL, sessuologia), Elmar e Michaela Zadra propongono un approccio al Tantra indirizzato principalmente alle coppie.
LEGGI ANCHE
Che cos'è il tantra e per chi è pensato?