Mal di testa: sintomi, cause, tutti i rimedi
Che cos’è il mal di testa e quanti tipi di cefalea esistono? Quali sono i sintomi e le cause? Quali sono i rimedi (naturali e farmacologici) più efficaci contro il mal di testa? Cerchiamo di rispondere alle domande più comuni su un disturbo che tutti, prima o poi, abbiamo sperimentato.
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- Mal di testa, cos'è
- Cefalee: classificazione dei tipi di mal di testa
- Diagnosi
- I rimedi per la cefalea
- L'alimentazione
- I farmaci
- La prevenzione
Mal di testa, cos’è
Tutti prima o poi l’hanno sperimentato. Per alcuni è una rara eccezione, magari dopo una notte insonne o un periodo di forte stress (e in tal caso non bisogna preoccuparsene); per altri invece è una sgradita presenza fissa che condiziona le intenzioni e i propositi della giornata, per non parlare della rapidità di azione e decisione.
Stiamo parlando del mal di testa, quello che in termini scientifici è chiamato cefalea. Per poter spiegare a cosa è dovuto il mal di testa occorre di volta in volta individuare i sintomi specifici, perché questo disturbo conta almeno 150 diversi sottotipi.
Cefalee: classificazione dei tipi di mal di testa
I tipi di mal di testa si distinguono dalle zone interessate e dalla tipologia di sintomi. Tra i più rilevanti possiamo citare:
- Cefalea tensiva. È un mal di testa frontale descritto come una sensazione di pressione o tensione costante, di solito bilaterale (cioè che coinvolge entrambi i lati della testa). Dipende da infiammazioni e contrazioni dei muscoli di spalle, collo e testa; di solito è sporadica ma in alcuni casi può divenire cronica. In questo secondo caso, cioè se il mal di testa è continuo, le cause possono essere sforzi fisici o postura scorretta, abuso di fumo e alcol, stress o stanchezza.
- Emicrania: È un tipo di mal di testa caratterizzato da un dolore pulsante, spesso localizzato su un lato della testa (da cui il nome, visto che “emi” significa “metà”). Di solito questo dolore è accompagnato da sintomi come nausea, sensibilità alla luce e ai suoni, affaticamento anche in relazione ad azioni quotidiane come salire le scale.
Si parla di emicrania quando avvengono almeno 5 episodi che rispecchiano questi sintomi e durano dalle 4 alle 72 ore.
Tra i fattori scatenanti ci possono essere stress, stanchezza e insonnia, predisposizione genetica, abuso di alcool (in particolare il vino rosso), fumo sia attivo sia passivo, uso di particolari medicinali (come la pillola anticoncezionale), sbalzi ormonali. - Cefalea a grappolo. È una forma di mal di testa più rara, molto dolorosa, che si presenta in episodi (cluster) che possono durare da poche settimane a diversi mesi. I dolori violenti sono spesso localizzati nella zona orbitale e frontale e possono essere accompagnati da occhi rossi, lacrimazione e congestione nasale.
Mentre i pazienti con emicrania tendono a stare sdraiati al buio, durante gli attacchi di cefalea a grappolo di solito si ha l’istinto di muoversi nervosamente. - Cefalea sinusale: è legata alla sinusite, cioè un’infiammazione o infezione dei seni paranasali. In questo caso il mal di testa si accentua quando si comprimono le zone del viso immediatamente vicine al naso e alcune aree della fronte. L’altro sintomo caratteristico è la secrezione di muco che dalle fosse nasali scende in gola, soprattutto di notte.
- Cefalea da tensione cervicale: Può essere causata da tensione o problemi muscolari nella regione del collo e della schiena, e può irradiarsi verso la testa.
Diagnosi
La diagnosi di cefalea primaria di solito viene formulata dal medico dopo un accurato esame obiettivo del paziente e sua descrizione dei sintomi.
Se il medico ritiene necessario approfondire le cause, può ricorrere a esami strumentali come un elettroencefalogramma o a una Tac cranica, previa indagine di fattori come la familiarità (se parenti di primo grado soffrono di qualche forma di mal di testa), l'esordio e la durata degli attacchi, i fattori scatenanti delle crisi, la sede e l'intensità del dolore, la presenza di sintomi associati, i fattori aggravanti, le eventuali terapie precedentemente seguite.
Tra gli altri esami: risonanza magnetica nucleare, angio-Tc e angio-Rm, rachicentesi.
Ma come capire se il mal di testa è pericoloso? Tendenzialmente, i campanelli d’allarme sono:
- un mal di testa improvviso, molto più intenso del solito;
- sintomi diversi da quelli abituali;
- confusione, perdita di coscienza, debolezza o difficoltà nel parlare;
- esordio improvviso o violento;
- mal di testa che insorge in seguito a una caduta o a un incidente;
- perdita di equilibrio;
- visione offuscata o visione doppia;
- febbre alta;
- nessuna reazione ai farmaci antidolorifici o antinfiammatori.
In tutti questi casi, è opportuno chiedere un’assistenza medica immediata.
I rimedi per la cefalea
Tutti coloro che ne soffrono si sono posti, prima o poi, la stessa domanda: cosa bisogna fare se si ha il mal di testa? Nel momento in cui si è certi del fatto che non ci sia da preoccuparsi per il mal di testa, cioè non ci sono sintomi che fanno supporre patologie più gravi in corso, si può tamponare la situazione attraverso alcuni semplici rimedi per il mal di testa:
- rilassamento muscolare progressivo, meditazione o respirazione profonda, per ridurre lo stress e la tensione;
- un delicato massaggio a testa, collo e spalle, accompagnato anche da qualche semplice esercizio di stretching per rilassare i muscoli;
- l’applicazione di una borsa dell’acqua calda sulla parte posteriore del collo, se il mal di testa ha origine da una tensione muscolare;
- in caso di emicrania, al contrario, impacchi freddi sopra la fronte, gli occhi e le tempie.
L’alimentazione
Gli alimenti che potenzialmente potrebbero scatenare o contribuire ad accentuare il mal di testa si dividono in tre gruppi:
- Alimenti ricchi di istamina, una sostanza azotata coinvolta in molte reazioni cellulari ad azione pro-infiammatoria.
Sono formaggi fermentati, salumi stagionati, alimenti inscatolati, alcuni tipi di pesce fresco (tonno, sardine, salmone, filetto d’acciuga), spinaci, pomodori e carne di maiale. - Alimenti ricchi di tiramina: molti tipi di formaggi (eccetto parmigiano e mozzarella), salumi, pesce (caviale, aringhe, tonno), uva, fichi, patate, fave, pomodori, spinaci e cavolfiori.
- Alimenti di uso comune contenenti bisolfiti, sostanze addizionate agli alimenti per la loro azione anti-muffa come vino, birra, bevande analcoliche, aceto e alimenti in scatola.
Altrettanto importanti sono la digestione e l’assimilazione degli alimenti da parte dell’apparato gastro-intestinale, perché molto spesso difficoltà digestive a carico di stomaco, fegato o intestino e/o la presenza di disbiosi intestinale possono scatenare o aggravare l’incidenza degli attacchi di mal di testa.
Da non sottovalutare eventuali anemie o carenze di particolari vitamine. Da preferire quindi un’alimentazione naturale e soprattutto variata con alimenti freschi, stagionali, poco raffinati e di provenienza biologica.
I farmaci
Cosa prendere per trattare le varie tipologie di mal di testa? Quali sono i farmaci più adatti? Abbiamo rivolto questa domanda alla dottoressa Maria Pia Prudenzano, neurologa, responsabile del Centro cefalee – Clinica Neurologica "L. Amaducci" presso l’azienda ospedaliero-universitaria consorziale Policlinico di Bari e referente della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC).
“La cefalea da sinusite è una forma secondaria che si manifesta con dolore localizzato in corrispondenza dei seni paranasali, febbre, muchi giallo-verdastro. Il suo trattamento deve mirare alla causa specifica che ha provocato la cefalea e quindi lo specialista otorinolaringoiatra prescriverà terapia antibiotica, antiinfiammatoria e mucolitica”, risponde.
“Tuttavia spesso i pazienti con cefalea, in assenza di febbre e muchi, pensano di avere una cefalea da sinusite o, in caso di dolore cervicale, pensano di avere l'artrosi cervicale ma in realtà hanno l'emicrania, una delle forme di cefalea primaria insieme alla cefalea di tipo tensivo e alla cefalea a grappolo”.
“Le cefalee primarie sono nel contempo sintomo e malattia, e le opzioni terapeutiche sono molteplici e specifiche per ciascuna forma, sia in ambito farmacologico che non farmacologico. Tanto per fare un esempio, i triptani somministrati per via orale possono risolvere un attacco di emicrania, ma non di cefalea di tipo tensivo e più difficilmente un attacco di cefalea a grappolo. L'ossigenoterapia gassosa ad alti flussi è efficace nell'attacco di cefalea a grappolo ma non nelle altre due forme”.
“Anche per quanto concerne la terapia preventiva ci sono opzioni specifiche per ogni forma. Va precisato che negli ultimi anni la ricerca farmacologica ha fatto enormi progressi, consentendoci di disporre, accanto alle terapie tradizionali, di farmaci innovativi molto efficaci e ben tollerati che hanno dato una svolta alla gestione dei pazienti piò complessi”.
“Tali terapie al momento sono riservate all'emicrania. Si tratta di farmaci che agiscono contro il CGRP, una molecola che svolge un'azione molto importante nell'attacco emicranico. Tra questi farmaci vi sono 4 anticorpi monoclonali antiCGRP utilizzati per la terapia preventiva, tre dei quali vengono somministrati per via sottocutanea mensilmente (erenumab, galcanezumab e fremanezumab) o trimestralmente (fremanezumab) e uno per via endovenosa, trimestralmente (eptinezumab)”.
“Vi è poi il rimegepant, un gepante che antagonizza l'azione del CGRP, viene somministrato per via orale (è una compressa che si scioglie in bocca) e funziona sia come sintomatico che come preventivo”, continua la dottoressa Prudenzano.
“Il lasmiditan (anch'esso in forma di compressa) è invece un ditano e rappresenta l'evoluzione dei triptani in quanto, essendo privo di azione vasocostrittrice, può essere usato anche in pazienti con fattori di rischio vascolare per la terapia dell'attacco”, conclude. “Presto avremo l'opportunità di usare altri due gepanti, atogepant e zavegepant, quest'ultimo somministrabile in forma di spray endonasale”.
La prevenzione
Oltre a curare gli attacchi di mal di testa attraverso farmaci e semplici rimedi naturali, bisognerebbe impegnarsi a prevenire il mal di testa seguendo uno stile di vita corretto, il che significa:
- idratarsi a sufficienza durante il giorno, bevendo almeno 1,5-2 litri d’acqua;
- impostare una corretta routine del sonno;
- praticare un’attività fisica regolare e senza eccessi;
- consumare moderate quantità di caffè;
- mantenere una postura corretta, per evitare tensioni muscolari;
- tenere un diario dove appuntare gli attacchi di mal di testa, in modo da regolarsi sulla loro frequenza e intensità;
- imparare a rilassarsi, anche attraverso discipline come lo yoga e la meditazione.