Bilirubina alta, cos’è

La bilirubina è un prodotto di scarto dei globuli rossi che viene veicolata fino al fegato per essere trasformata, utilizzata ed eliminata. Quando la bilirubina è alta occorre capirne le cause e intervenire tempestivamente.

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Birilubina alta, cos'è

Quando si registrano alti livelli di bilirubina si parla di iperbilirubinemia. Il primo campanello d’allarme che segnala un innalzamento dei valori della bilirubina è l’ittero, una colorazione giallastra delle sclere, visibile quindi negli occhi e sulla pelle: l'ittero può comparire anche nei neonati, proprio per la mancata sintesi della bilirubina indiretta e perchè gli enzimi epatici sono ancora inefficaci. 

 

In gravidanza possono manifestarsi delle complicanze dovute a un innalzamente della bilirubina ematica. Pelle e sclere assumono un colore giallognolo. A volte l'ittero gravidico è dovuto a epatopatie già preesistenti allo stato di gravidanza e che si manifestano durante la gestazione, oppure può essere causato dalla gravidanza stessa.

 

La bilirubina alta viene segnalata anche nelle urine, che assumono un colore marrone scuro (bilirubinuria).

 

Vediamo di capire innanzitutto cosa sia la bilirubina:
si tratta di una componente della bile, prodotta in gran parte dalla degradazione dell’emoglobina in seguito alla distruzione dei globuli rossi. Per raggiungere il fegato si lega all’albumina (bilirubina indiretta), dove poi si unisce all’acido glucuronico (bilirubina diretta), diventa così solubile e può essere eliminata attraverso la bile o le urine.

 

Quindi in sintesi la bilirubina viene catalogata come:

  • Bilirubina diretta o coniugata: idrosolubile grazie al legame con l’albumina plasmatica, trasportata fino al fegato e poi riversata nella bile.
  • Bilirubina indiretta o non coniugata: non ancora processata dal fegato.
  • Bilirubina totale: è il totale di bilirubina diretta e indiretta.

 

Di norma, tutta la bilirubina viene eliminata fisiologicamente. Quando questo processo non avviene correttamente con accumuli di bilirubina, si manifesta l’ittero, indicatore di un malfunzionamento a livello epatico.

 

Perché si misura la birilubinemia

I livelli di bilirubina vengono rilevati con un normale esame del sangue o delle urine. Le concentrazioni di bilirubina indiretta si ottengono per differenza, sottraendo dal valore totale quello della forma coniugata. 

 

Il valore normale è tra 0,3 e 1 mg/dL. Valori superiori a 1 mg/dL sono sinonimo di un malfunzionamento epatico. Il valore che viene riscontrato attraverso il prelievo ematico è la quantità di bilirubina rimasta in circolo dopo l’escrezione epatica.

 

La misurazione della bilirubina è utile per:

  • Verificare la funzionalità epatica;
  • Diagnosticare e/o monitorare malattie del fegato e dei dotti biliari come la cirrosi, le farie forme di epatite, calcolosi)
  • Monitorare l'ittero neonatale;
  • Controllare livelli di anemia falciforme o altre cause di anemia emolitica.

 

Dai risutati si evince:

  • se vi è un aumento della bilirubina diretta, si tratta di un danno epatico;
  • se vi è un aumento della bilirubina indiretta si può trattare di un’alterazione nel ciclo di degradazione dell’emoglobina.

 

Alcuni studi hanno però scoperto che elevate concentrazioni di bilirubina possono proteggere dal danno ossidativo e abbassano i livelli di colesterolo nel sangue, a favore del benessere del cuore e delle sue funzionalità.

 

La bilirubinuria è la quantità di bilirubina presente nelle urine. Fisiologicamente la bilirubina non deve essere presente nelle urine oppure può essere presente, ma in quantità molto basse. La sua presenza è di norma sinonimo di una patologia a carico del fegato, come ittero, cirrosi, epatite o tumore del pancreas. Il valore della bilirubinuria dovrebbe attestarsi a 0,02 mg in 100 mL.

 

Cause della bilirubina alta

Un aumento della bilirubina indiretta nel sangue può essere il risultato di un eccesso di produzione  o da un difetto nell'attività del fegato.

 

L'incremento può essere un effetto della sindrome di Gilbert, una condizione benigna di natura genetica, ascrivibile ad un ritardo da parte del fegato, nell'inglobare la bilirubina indiretta circolante.

 

Un aumento della bilirubina diretta può dipendere da stasi biliare per epatite, cirrosi oppure ostruzione delle vie biliari per la presenza di calcoli o di malattie del pancreas. Questo fenomeno può dipendere anche da reazioni ai farmaci e disturbi causati dall'abuso d'alcol.

 

Le patologie che segnalano un aumento di bilirubina in generale sono quindi:

  • Calcoli biliari: la calcolosi biliare è dovuta alla calcificazione di alcune sostanze quali il colesterolo o la bilirubina e si accumulano nella cistifellea, organo deputato alla produzione di bile. I calcoli bloccano il passaggio di bile nell’intestino e di conseguenza la bilirubina non viene escreta e i valori ematici aumentano. I calcoli biliari frequentemente causano dolore addominale, il cosiddetto dolore al fegato e vomito.
  • Disfunzione epatica: qualsiasi condizione che influenza la funzionalità epatica può comportare un accumulo di bilirubina. Questo è dovuto alla perdita della capacità del fegato di elaborare ed eliminare la bilirubina dal sangue.
  • Cirrosi.
  • Tumore del fegato.
  • Epatite autoimmune.
  • Colangite.

 

Valori normali della bilirubina

E’ possibile misurare la bilirubina diretta, bilirubina indiretta e bilirubina totale.

I parametri che indicano i valori normali sono:

  • Bilirubina totale: 1,3 – 1 mg/dL
  • Bilirubina diretta: 0.1 – 0.3 mg/dL
  • Bilirubina indiretta: 0,2 – 0,8 md/dL

Il rapporto tra bilirubina diretta e indiretta è di 1:4

 

Interpretare gli esami del sangue: valori della bilirubina alta

L'insieme dei risultati dei test della bilirubina fornisce informazioni utili per individuare la patologia presente. Ad esempio, la bilirubina non coniugata si innalza qualora il fegato non fosse in grado di processarla a causa di malattie epatiche come cirrosi o malattie ereditarie oppure per un eccesso di emolisi, un'aumentata distruzione di globuli rossi.

 

La bilirubina coniugata può innalzarsi quando il fegato riesce a metabolizzare la sostanza, ma non è in grado di trasportarla all'intestino, in questo caso ci si può trovare in presenza di un'epatite acuta o un'ostruzione dei dotti biliari.

 

Birilubina alta: cosa mangiare

Va da sé che per non appesantire il fegato si devono scegliere pietanze semplici e poco condite: carni magre (pollo, tacchino, coniglio), pesci magri (merluzzo, sogliola). Un filo di olio d’oliva extra vergine o olio di semi di lino, dalle spiccate proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Frutta e verdura, agrumi, i frutti rossi e verdure a foglie verdi, patate novelle, il riso integrale, i cereali come farro e orzo.

 

Con la bilirubina alta i cibi da evitare sono le fonti di grassi animali come carne di maiale, interiora, burro, formaggi, ridurre l’uso di sale, zucchero, salse e cibi industriali, dato l’alto contenuto di grassi idrogenati. Inoltre, andrebbe abolito qualsiasi cibo sottoposto a frittura, alcolici e superalcolici

 

Birilubina alta, cure naturali

Non esiste una vera e proprio cura per abbassare la bilirubina, ma è possibile aiutare il fegato e la colecisti a funzionare meglio, attraverso rimedi colinergici, coleretici, ed epatoprotettori. Semplici tisane per la bilirubina alta che aiutano della fisiologia dell'apparato epatobiliare:

  • Carciofo: è una pianta epatoprotettiva, coleretica, colagoga, ipoglicemizzante, antiurica, diuretica e depurativa.
  • Boldo: è una pianta dalle proprietà colagoghe, coleretiche, eupeptica, svolge azione antisettica delle vie urinarie, e promuove la diuresi.
  • Lievito di birra: ricco di calcio, fosforo, magnesio, potassio e ferro, minerali utili per rinforzare ossa e midollo e per combattere debolezza e anemie: il contenuto di vitamina B12, acido folico e un aminoacido essenziale, l’istidina, contribuiscono alla produzione di globuli rossi. Il lievito di birra è ricco anche di rame, manganese, selenio, zinco e cromo: un mix di oligoelementi che contrasta la formazione di radicali liberi e previene i disturbi cardiovascolari con un’azione stabilizzante sui rialzi glicemici. Il lievito di birra è anche un buon depurativo del fegato, utile soprattutto dopo un periodo in cui abbiamo esagerato con vini, liquori e aperitivi che distruggono notevoli quantità di vitamina B, indispensabile per la salute di organi e tessuti.