Medicina psicosomatica, descrizione e utilizzo
La medicina psicosomatica è una branca della medicina che mette in relazione la mente e il corpo per comprendere l'influenza delle emozioni sul fisico. Scopriamola meglio.
> Che cos'è la medicina psicosomatica
> Benefici e controindicazioni
> Per chi è utile la medicina psicosomatica
> La legge in Italia e all'estero
> Curiosità sulla medicina psicosomatica
Che cos'è la medicina psicosomatica
La medicina psicosomatica rappresenta una precisa branca della medicina che mette in stretta relazione la mente con il corpo, o meglio la sfera emozionale e affettiva con il soma, ovvero il disturbo, cercando di individuare e comprendere l’influenza e la portata che un’emozione è in grado di esercitare sul lato fisico.
La terapia consiste pertanto nel proporre al soggetto tutta una serie di utili informazioni finalizzate a renderlo capace di interagire con il proprio corpo. Nel fare questo, si utilizzano diverse tecniche. Spesso, i blocchi emotivi vengono tirati fuori dal paziente mediante pratiche artistiche, come danza o canto.
C’è invece chi utilizza la trance e l’ipnosi, chi i colori, chi l’aspetto relazionale. Chi parla. Chi si limita ad ascoltare. In realtà, lo sviluppo della pratica, della terapia in questo caso, non è proprio andato di pari passo con la crescente acquisizione di conoscenze empiriche, elaborazione di modelli concettuali e sviluppo delle metodologie d’indagine. Quel che ne consegue è l’esistenza di una pluralità di approcci, e l’assenza di una chiara e unitaria cornice di riferimento, oltre che di specifiche articolazioni dei vari trattamenti proposti.
Benefici e controindicazioni
La medicina psicosomatica, ricercando le cause delle malattie, consente all’organismo di ristabilirsi da solo, con effetti di lungo periodo. In cima alla scala delle priorità della medicina psicosomatica vi è il miglioramento di tutto il metabolismo tramite l’uso di moderne metodologie di disintossicazione, depurazione, stimolazione immunitaria e di altre terapie di attivazione, con conseguente diminuzione della sintomatologia.
Si tratta, in sostanza, di un approccio completamente diverso rispetto alla medicina tradizionale. Soprattutto nel lungo periodo, tale pratica aumenta in modo sensibile il benessere della persona riducendone la predisposizione alle malattie. Il risultato principale è il miglioramento sensibile e di lunga durata dello stato di salute, senza effetti collaterali nocivi, in quanto dovuto alle forze stesse dell’organismo che hanno determinato il processo di guarigione.
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Per chi è utile la medicina psicosomatica
Le malattie e i disturbi che, storicamente, sono stati definiti come psicosomatici sono l’ipertensione arteriosa, l’asma bronchiale, la colite ulcerosa, l’ulcera gastro-duodenale e l’eczema.
Col tempo, e con l’aumentare dei nuovi contributi teorici, l’elenco dei disturbi affrontabili mediante la medicina psicosomatica comprende anche i disturbi alimentari (anoressia e bulimia su tutti), i disturbi del sistema gastrointestinale (iperacidità gastrica, vomito, nausea, stipsi e diarrea da emozione), i disturbi del sistema respiratorio (dispnea, iperventilazione e singhiozzo).
Fanno parte della vasta famiglia dei disturbi psicosomatici anche i disturbi cardiovascolari (nevrosi cardiaca), i disturbi dell’apparato cutaneo (psoriasi, dermatite atopica, sudorazione profusa), i disturbi del sistema muscolo scheletrico (crampi, mialgia), i disturbi del sistema genitourinario (impotenza, enuresi, dolori mestruali) e infine i disturbi del sistema endocrino (ipo e ipertiroidismo, diabete mellito).
La legge in Italia e all’estero
Per diventare psicosomatologo, bisogna specializzarsi frequentando un apposito corso di studi. In Italia, la SIMP, Società Italiana di Somatologia, costituisce il punto di riferimento per la medicina psicosomatica.
Costituita nel 1966, ha svolto un’intensa attività di ricerca clinica e di formazione di operatori nell’ambito sanitario, in collaborazione con cliniche universitarie, istituti ospedalieri, ordini professionali, società scientifiche nazionali ed estere, proponendosi di stimolare il rafforzamento del valore che i legami interdisciplinari, del dialogo e del confronto tra ambiti scientifici e personali, anche diversi, rappresentano in una prospettiva di scambio e integrazione proficua.
Oggi, la medicina psicosomatica si sta evolvendo e differenziando nei vari settori della naturopatia, come ad esempio l’armonizzazione psicosomatica, i cui seminari vengono proposti dalla Scuola di Naturopatia Olistica, Lumen.
All’estero, la medicina psicosomatica sta oggi conoscendo una stagione di interesse, tanto da esser stata designata nel 2003 quale settima specializzazione psichiatrica dall’American Board of Medical Specialties.
Curiosità sulla medicina psicosomatica
Nonostante gli antichi avessero ben compreso lo stretto legame tra corpo e mente, la medicina moderna ha sempre più rafforzato la tendenza a separare nettamente gli aspetti fisici da quelli mentali.
Questa insistenza nel distinguere gli eventi organici da quelli psichici, accompagnata da una sempre più intensa specializzazione, ha portato la medicina a separare tra loro addirittura gli stessi aspetti fisici.
È solo a partire dagli anni 50 del Novecento che, grazie ai lavori di Franz Alexander, si è insinuato un differente orientamento di pensiero, il quale si opponeva alla frammentazione specialistica, proponendo, in una visione olistica, la ricomposizione dell’unità psicofisica dell’uomo, servendosi di sistemi concettuali che cogliessero aspetti organici e psichici allo stesso tempo.
Col tempo, si sono susseguiti diversi modelli interpretativi della malattia/disturbo e fra tanti, basti ricordare i contributi di Reich, Bikow, Boss, Weizsacher, Cannon, Nemiah, Freud e Jung.
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