Colza, proprietà e utilizzi di una pianta preziosa
La colza è una pianta della stessa famiglia di cavolo, broccoli e senape dai cui semi si ricava un olio utilizzato in alimentazione, cosmesi, industria e come biocarburante.
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- Colza, descrizione della pianta
- Origini della colza
- Habitat e clima
- Colza, cosa contiene?
- Gli usi della colza
- L'olio di colza
- Colza, anche biodiesel
- Colza, prodotto sostenibile e intelligente
Colza, descrizione della pianta
La colza (Brassica napus var, oleifera) è una pianta annuale o biennale che appartiene alla famiglia delle Brassicaceae, la stessa di molte specie commestibili come cavoli e broccoli.
La pianta della colza è un’erbacea che può raggiungere il metro di altezza, con fusto ramificato nella parte superiore.
Le foglie che crescono nella parte inferiore del fusto sono picciolate e segmentate, mentre quelle che si sviluppano più in alto sono sessili (senza picciolo), di forma lanceolata e a margine intero.
La fioritura della colza avviene a partire dalla primavera e si protrae fino ad autunno inoltrato: i fiori della colza sono di piccole dimensioni, giallo vivo e raccolti in infiorescenze. Una tra caratteristiche botaniche della colza è quella di avere fiori a quattro petali, un aspetto che accomuna le Brassicaceae, chiamate per questo anche Cruciferae.
In seguito all’impollinazione dei fiori da parte degli insetti si sviluppano i frutti: silique che contengono più di dieci semi neri, da cui si può ricavare l’olio di colza.
Origini della colza
Le origini della colza sono incerte ma sembra che qusta pianta sia stata introdotta in Europa già prima della scoperta dell’America.
Oggi la colza è tra le specie naturalizzate in Italia ed è coltivata in varie parti d’Europa ma anche in Cina, Australia, Nord e Sud America.
Sebbene si tratti di una pianta commestibile, la coltivazione della colza avviene principalmente per la produzione di olio, utilizzato dall’industria alimentare, per la produzione di gomme, vernici e lubrificanti e come biocarburante.
Habitat e clima
La colza è una pianta diffusa in tutte le zone a clima temperato ed è molto comune nel nostro Paese. Le piante di colza si trovano infatti in tutte le aree in pianura e in collina fino ai mille metri di altitudine.
Colza, cosa contiene?
Foglie e fiori di colza contengono principalmente:
- Fibre;
- vitamine;
- minerali
oltre a glucosinolati, composti solforati caratteristici delle piante della famiglia delle Brassicaceae e presenti anche nei frutti e nei semi.
I semi di colza contengono inoltre proteine e grassi e vengono utilizzati per l’estrazione di olio.
Gli usi della colza
La colza è innanzitutto una pianta commestibile anche se il suo uso in cucina non è particolarmente diffuso. Anche se è raro trovare vere e proprie ricette con la colza, le foglie tenere della pianta, raccolte prima della fioritura in luoghi il meno inquinati possibile, possono essere consumate, ad esempio nelle minestre.
Se questa pianta non trova grande uso come alimento, perché coltivare la colza? La colza viene coltivata soprattutto per la produzione di olio.
L’olio di colza è a sua volta utilizzato in alimentazione, in particolare nelle miscele di oli per friggere e nelle margarine.
Oltre che nell’industria alimentare, l’olio di colza trova impiego come olio vegetale cosmetico ed è adoperato per produrre diversi prodotti come:
- Lubrificanti;
- vernici;
- solventi;
- biopolimeri;
- biocarburanti.
Il residuo della produzione dell’olio viene generalmente recuperato e inserito nella formulazione di mangimi destinati agli animali di allevamento.
L'olio di colza
L’olio di colza si ottiene dai semi della pianta ed è caratterizzato dalla presenza di acido erucico in quantità dal 25 al 50%. L’acido erucico è un acido grasso tossico poiché viene metabolizzato con difficoltà dall’organismo e si deposita a livello del cuore.
Nonostante questo, l’olio di colza viene utilizzato a scopo alimentare, ad esempio nelle miscele di oli di semi vari usati per friggere e nelle margarine in seguito a idrogenazione.
Come mai, se l’olio di colza fa male, viene comunque usato? La normativa prevede che nei prodotti alimentari l’acido erucico non possa superare percentuali superiori al 5%, pertanto l’olio di colza è presente in miscela con altri oli e non può essere usato oltre il 10%.
Alcune varietà selezionate di colza consentono di ottenere olio “zero erucico” in cui questo acido grasso è presente in percentuali uguali o inferiori allo 0,9%.
L’olio senza acido erucico è chiamato olio di canola e ha una composizione simile a quella dell’olio di oliva, contendo circa il 60% di acido oleico e dal 10 al 20% di acido linoleico.
La frazione sterolica dell’olio di canola è però diversa da quella dell’olio di oliva e contiene steroli tipici dell’olio di colza tra cui il campesterolo e il brassicasterolo.
Colza, anche biodiesel
L'olio di colza, come abbiamo visto, viene utilizzato anche come materia prima per produrre biodiesel.
Per poter essere trasformato in biocarburante, l’olio di colza viene sottoposto a una serie di lavorazioni. Come prima cosa l’olio subisce transesterificazione, facendolo reagire con un alcool (metanolo o etanolo) in presenza di un catalizzatore (soda caustica).
Dalla reazione si ottengono glicerina e biodiesel, un olio meno viscoso rispetto a quello di partenza, che viene ripulito da sostanze estranee e utilizzato in miscela al tradizionale gasolio per ridurre le emissioni di gas serra.
Colza, prodotto sostenibile e intelligente
I semi di colza contengono circa il 45% di olio vegetale e questa specie rappresenta la terza coltura per la produzione di olio, dopo soia e girasole.
Come abbiamo visto, l’olio che si ricava dai semi di colza ha diversi impieghi ed è uno dei principali oli utilizzati per la produzione di biodiesel, un carburante che può essere utilizzato in miscela per alimentare i motori.
Il biocarburante è considerato un prodotto sostenibile perché, rispetto al gasolio e biodegradabile, consente di ridurre anche del 50% le emissioni di CO2 e permette di diminuire anche la produzione di polveri sottili, metalli pesanti e idrocarburi aromatici.
Inoltre, lo scarto della produzione di olio di colza, come abbiamo visto viene recuperato e usato per formulare mangimi.
Il limite è che per alimentare tutti i mezzi che oggi viaggiano sulle strade, non è possibile fare affidamento solo sulla colza o sui biocarburanti.
Un altro vantaggio legato alla coltivazione della colza è dato dalle caratteristiche dell'apparato radicale della pianta, che contribuisce a migliorare la struttura del terreno e a prevenirne l'erosione.