Marimo, l'alga giapponese portafortuna
Il Marimo è un'alga dalla caratteristica forma sferica, simbolo di amore profondo e duraturo, perfetta da regalare per augurare fortuna e prosperità.
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- Marimo, cosa sono
- Origini del marimo
- Alghe marimo e acquacoltura
- Marimo, l'alga portafortuna
- Come curare il marimo in casa
- Quanto costa un marimo
Marimo, cosa sono
I marimo sono alghe d’acqua dolce che assumono una forma caratteristica, sferica, motivo per cui l’alga marimo è chiamata anche alga palla o marimo balls.
Nonostante l’aspetto del marimo ricordi quello del muschio, in realtà si tratta di alghe filamentose pluricellulari verdi, lunghe 3-4 centimetri i cui sottili fusti si intrecciano tra loro, formando degli agglomerati.
Le alghe marimo crescono in laghi poco profondi in Europa e in Asia: i movimenti dell’acqua fanno sì che le alghe assumano e mantengano una forma tondeggiante.
Il movimento di queste alghe è chiamato danza dei marimo, perché le sfere sembrano fluttuare, e non dipende solo dai movimenti dell’acqua, ma anche dalla fotosintesi: in presenza di luce, i marimo usano l’energia solare per la fotosintesi e generano ossigeno che le spinge verso l’alto, mentre quando la luce cala diminuisce anche l’ossigeno prodotto e le marimo balls scendono verso il basso.
I marimo crescono molto lentamente, al ritmo di circa cinque millimetro all’anno, e ogni sfera può raggiungere un diametro che va dai tre ai dieci centimetri circa.
La conformazione sferica non è l’unica che può essere assunta dal marimo: queste alghe possono assumere anche una forma ovale o crescere isolate o a piccoli gruppi aggrappate alle rocce presenti nell’acqua, senza costituire le classiche marimo balls.
Origini del marimo
Le alghe marimo sono state scoperte negli anni venti del XIX secolo dal botanico austriaco Anton Sauter e poco dopo identificate in nella baia del lago Akan, in Giappone, dal botanico giapponese Tatsuhiko Kawakami che attribuì a queste piante il nome Marimo.
Il termine "marimo" è composto dalle parole giapponesi Mari – biglia – e Mo, che fa riferimento in modo generico alle specie che vivono in acqua. Il significato di marimo sarebbe dunque “biglia d’acqua”.
Per quanto riguarda il nome botanico, invece, questo organismo vegetale si può trovare con diversi nomi tra cui Aegagropila linnaei e Cladophora aegagropila o Cladophora sauteri.
Questo perché, inizialmente, le alghe marimo furono inserite nel genere Aegagropila per poi essere spostate tra le Cladophora; oggi si pensa che il genere corretto sia quello delle Aegagropila perché la presenza di un polisaccaride, la chitina, nelle pareti cellulari dell’alga lo distinguerebbe dal genere Cladophora.
Sebbene il marimo anche in altri Paesi, tra cui Islanda e Austria, in Giappone divenne presto famoso, tanto da essere inserito tra i monumenti naturali nazionali nel 1921 e tra i monumenti naturali speciali nazionali nel 1952.
Grazie alla sua particolare forma sferica, il marimo in Giappone fu da subito considerato un tesoro nazionale e gli esemplari vivi vennero presto commercializzati come souvenir e portafortuna, oltre che soggetti di cartoni animati e giocattoli.
I marimo sono anche rappresentati nei francobolli giapponesi e nel paese esiste un festival del marimo che si svolge ogni anno nel periodo autunnale sul lago Akan.
Nonostante la sua popolarità e l’inclusione nella lista dei monumenti naturali da tutelare, gli esemplari di marimo sferici sono in declino sia in Giappone che nel resto del mondo. I marimo sono minacciati non solo dal commercio delle alghe ma anche e soprattutto dalle attività umane che hanno modificato nel tempo le condizioni dei laghi in cui il marimo cresce.
Alghe marimo e acquacoltura
In commercio, i marimo si trovano ormai inseriti in vasi, ciondoli, portachiavi, decorazioni per la casa, ma da dove arrivano i marimo?
Poiché questa specie risulta in declino, le alghe marimo che si trovano in vendita non dovrebbero essere prelevate da siti naturali, ma allevate in acquacoltura.
Per tutelare i marimo, prima di acquistarne uno, è importante verificare che sia certificato come prodotto derivante da acquacoltura.
Marimo, l'alga portafortuna
Uno dei motivi per cui i marimo sono diventati così popolari è legato al suo significato: si crede infatti che i marimo portino fortuna, amore e prosperità e che regalare una di queste alghe a chi si vuole bene sia di buon auspicio.
Il significato dell’alga deriva da una leggenda sul marimo che vede protagonisti due innamorati, due giovani appartenenti alla tribù Ainu.
L’amore dei due ragazzi venne ostacolato dal capo tribù, padre della ragazza, così la coppia decise di fuggire. Secondo alcune fonti i due amanti sarebbero caduti nelle acque gelide del lago Akan dove persero la vita e furono trasformati in marimo, intrecciati per sempre sotto forma di alga. Un finale più ottimista narra invece che la coppia si stanziò sulle sponde del lago dove poco dopo comparvero queste buffe alghe.
I marimo sono associati all’amore eterno non solo grazie a questa leggenda, ma anche per la loro crescita lenta e alla loro incredibile longevità; sembra infatti che queste alghe possano vivere anche duecento anni!
Ecco perché regalare un marimo può comunicare la volontà di costruire un legame fondato su un sentimento profondo, in grado di durare a lungo nel tempo.
Come curare il marimo in casa
L’alga marimo, nonostante il suo aspetto delicato, non è difficile da coltivare. Per prendersi cura di un marimo è sufficiente lasciare l’alga immersa in acqua dolce all’interno di un barattolo di vetro trasparente, in una posizione molto luminosa.
Il vaso del marimo può rimanere chiuso o aperto: se chiuso, eviterà che si depositi all’interno polvere o che le zanzare depongano le uova in estate, ma tenere il marimo in un vaso aperto non ha particolari controindicazioni.
Nella scelta del tappo si può optare per sughero, vetro, alluminio, ma è importante che il tappo venga pulito con cura per evitare che, a causa della condensa, si formino muffe.
Le alghe marimo crescono in acque fredde, dunque l’acqua deve rimanere fresca e il contenitore non deve essere esposto alla luce diretta del sole o al calore.
L’acqua del marimo andrebbe sostituita una volta ogni due settimane o anche con maggior frequenza durante i mesi estivi. Per cambiare l’acqua dei marimo occorre svuotare il vaso, risciacquare l’alga sotto acqua corrente, strizzare delicatamente il marimo e restituirgli la sua forma sferica lavorandolo tra le mani.
Il marimo può poi essere rimesso nel suo vaso con acqua minerale o con acqua del rubinetto lasciata decantare per ventiquattro ore. Non bisogna invece usare acqua distillata perché priva di sali minerali: trattandosi di organismi vegetali, i marimo hanno bisogno di sali minerali per sopravvivere.
L’alga marimo cresce lentamente e, durante la giornata, potrebbe fluttuare dall’alto al basso e viceversa, in base alla luce. Se il marimo non galleggia durante il giorno, potrebbe aver bisogno di un ambiente più luminoso o di acqua più fresca.
Trattandosi di un’alga che cresce lentamente non ha bisogno di essere trasferita in barattoli più grandi per molto tempo, ma la crescita particolarmente lenta che la caratterizza può far venire dubbi sul suo stato di salute.
Come capire se il marimo è morto o se è vivo? Se il marimo sta bene ha un bel colore verde, che può essere chiaro o scuro, e tende a risalire e ridiscendere all’interno del contenitore.
Al contrario, macchie gialle o brune sul marimo e la tendenza a rimanere sul fondo del vaso, possono essere segnali che il marimo sia morto o che comunque non goda di buona salute.
Altri segni preoccupanti sono la colorazione biancastra o comunque molto chiara, la superficie viscida al tatto o lo sfaldamento o la divisione del marimo in acqua.
Per quanto riguarda la longevità dell’alga, quanto dura un marimo dipende dalle condizioni in cui viene tenuto: se gode di un ambiente luminoso, acqua fresca e pulita e nutrienti può vivere a lungo. Ma cosa mangiano i marimo? Dato che non si tratta di animali ma di alghe, in realtà i marimo non mangiano, masi nutrono di sali minerali e sintetizzano ciò che gli occorre attraverso la fotosintesi.
Quanto costa un marimo
Il prezzo del marimo è abbastanza variabile ma in genere un piccolo marimo ha un prezzo che parte da circa venti euro. Nella scelta del marimo bisognerebbe optare per alghe provenienti da acquacoltura, possibilmente certificati.
I marimo si possono comprare nei vivai, nei negozi di fiori e piante, ma oggi sono molto diffusi quindi non è difficile trovare negozi dove comprare un marimo: queste alghe possono essere venduti anche in negozi di oggettistica o decorazioni per la casa, anche online.
Attenzione ai marimo artificiali: in commercio esistono anche finti marimo, alghe palla realizzate in materiali sintetici molto simili ai marimo viventi. Un marimo fake si riconosce dall’aspetto troppo perfetto, oltre che dalla forma poco malleabile.