Comunità energetiche, che cosa sono
In tutto il mondo, si moltiplicano i sistemi collettivi di produzione e scambio di energia da fonti rinnovabili. Magliano Alpi, nel cuneese, è la prima ad aver applicato il decreto Milleproroghe che ha anticipato la la direttiva europea "RED II"
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- Transizione energetica
- Cosa sono le comunità energetiche
- Come costituire una comunità energetica
- Quali sono le comunità energetiche in Italia
La transizione energetica
Il tema della transizione energetica verso le energie rinnovabili è ormai improrogabile: un nuovo modello di organizzazione sociale basato su produzione e consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili è necessario e urgente.
Perché sia effettiva, però, devono essere innescati cambiamenti culturali basati sul risparmio energetico e l’efficienza dei consumi. In un tale scenario, l’attivazione di nuove forme di azione collettiva e di economie collaborative costituiscono i punti cardine di questo cambiamento, oltre a rappresentare un’opportunità per la creazione di nuovi modelli di green economy.
In questo frangente, qualcosa si sta muovendo. Oggi, infatti, circa un milione di cittadini europei fa parte di qualche movimento o di una comunità energetiche. Ma che cosa si intende per comunità energetica?
Cosa sono le comunità energetiche
Si tratta di una comunità attiva in grado di produrre, scambiare e consumare energia in modo da essere autosufficiente, in cui l'energia viene condivisa e in cui i cittadini sono coinvolti nello sviluppo sostenibile della loro città.
Quindi, le comunità energetiche sono diventate un modello innovativo per la produzione, l’autoconsumo, l’accumulo e la vendita di energia proveniente da fonti rinnovabili nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e della transizione energetica
Come costituire una comunita energetica (in Italia)
Il tema della creazione, o meglio, della fondazione delle comunità energetiche è un argomento non usuale nel settore fotovoltaico. Conviene partire dagli enti preposti per la gestione della rete e per la gestione dei regimi incentivanti, quindi i distributori e il GSE (la società Gestore dei Servizi Energetici).
A seconda dello schema definito per la comunità energetica, dovranno essere presentati documenti diversi. Sulle procedure non ci sono ancora portali dedicati, quindi la burocrazia è ancora un po’ farraginosa su tale argomento. Tuttavia, le continue esperienze pratiche di comunità energetiche in Italia stanno facendo evolvere il settore.
La tendenza, infatti, è in crescita. In vista della riduzione delle emissioni di carbonio nel settore elettrico prevista per il 2050, si stima che 264 milioni di cittadini dell’Unione Europea si uniranno al mercato dell’energia come prosumer (produttori-consumatori), generando fino al 45% dell’elettricità rinnovabile complessiva del sistema.
Quali comunità energetiche in Italia
Tra Pinerolo (Torino) alla comunità energetica agricola della società ForGreen in Veneto, dalla Green energy Community in Emilia-Romagna a Roseto Valfortore (provincia di Foggia), da Tirano (provincia di Sondrio) a Bottura (Sassari), in Italia ci sono almeno una decina di comunità energetiche rinnovabili già attive o in partenza, tra cooperative storiche e progetti di autoconsumo.
Una delle più recenti è stata inaugurata nel marzo 2021 a Magliano Alpi, in provincia di Cuneo: quella del comune piemontese è la prima comunità di energia rinnovabile (Cer) ad applicare quanto previsto dal decreto legislativo “Milleproroghe” del 2019 che all’articolo 42 bis ha recepito parzialmente in modo anticipato la direttiva europea “Red II” (2018/2001) sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
L’amministrazione ha utilizzato un pannello fotovoltaico da 20 kWp, posizionato sul tetto del palazzo comunale e la Cer si è costituita come un’associazione alla quale si aderisce pagando una quota da 25 euro.
Ad aprile 2021, la Cer è entrata a fare parte di RESCoop, la Federazione europea delle cooperative di energia rinnovabile che comprende altre 1.240 comunità energetiche in 11 diversi Paesi dell’Ue, nella prospettiva di creare un mutuo scambio che porterà a collaborazioni, ricerche e progettazioni condivise.