Oli essenziali: quali sono, come si usano e che benefici apportano
Gli oli essenziali sono miscele complesse e profumate prodotte ed estratte da numerose piante. Si tratta di sostanze ricche di proprietà per il benessere di mente e corpo.
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- Che cosa sono gli oli essenziali
- Dove si trovano gli oli essenziali
- A cosa servono gli oli essenziali
- L'estrazione
- Proprietà degli oli essenziali
- Benefici degli oli essenziali
- Come usare gli oli essenziali
- Quali sono i migliori oli essenziali?
- Le note degli oli essenziali
- Origini e storia
Che cosa sono gli oli essenziali
Gli oli essenziali sono molecole che si trovano in diverse specie di piante, tra cui le piante aromatiche.
Si tratta di miscele complesse, volatili e profumate più o meno gradevolmente che svolgono un ruolo fondamentale nella pianta che le produce e che hanno effetti straordinari sul nostro benessere fisico e psicologico.
Proprio per le incredibili proprietà degli oli essenziali, oltre che per il loro intenso profumo, l'essere umano ha cercato di catturare l’essenza odorosa delle piante fin dall'antichità.
L’estrazione delle essenze aromatiche è infatti un’arte antichissima, che ha impegnato l’uomo da tempo immemore e che viene effettuata anche a i giorni nostri.
Dove si trovano gli oli essenziali
Gli oli essenziali vengono prodotti dalle piante e, spesso, accumulati in specifici organi o tessuti.
All'interno delle piante si possono dunque trovare maggiori concentrazioni delle essenze nelle foglie o nei fiori, oppure nei frutti, nelle cortecce e nelle parti sotterranee della pianta, come radici e rizomi.
A cosa servono gli oli essenziali
Gli oli essenziali vengono sintetizzati dalle piante con diversi scopi. Ad esempio, nella pianta le essenze possono servire a:
- Attirare insetti impollinatori responsabili del trasporto del polline da un fiore all’altro. Attraverso il profumo dei fiori, gli insetti possono essere attirati a distanza, per raggiungere il nettare e il polline;
- Difendere il proprio territorio impedendo a piante di specie diverse di colonizzare un'area già occupata da altre specie;
- Conferire un sapore sgradevole a diverse parti della pianta per impedire che vengano consumate da animali erbivori o, al contrario, rendere appetibile il sapore del frutto;
- Difendere dai parassiti e dalle infezioni di batteri funghi e muffe, favorendo anche la cicatrizzazione dei tessuti vegetali lesionati.
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L'estrazione
La tecnica di estrazione varia in base parte utilizzata (droga) della pianta da cui si ricava e la giusta procedura è fondamentale per garantirne la massima qualità dell'olio essenziale.
- Distillazione in corrente di vapore:si tratta di uno dei metodi più utilizzati per l'estrazione degli essenziali dalle parti più resistenti delle piante, che tollerano di più il calore, come legni, cortecce, resine e foglie. Si effettua mediante l’uso del distillatore, uno strumento dove sono presenti più contenitori stagni, un generatore di vapore e una serpentina di raffreddamento. Il vapore acqueo, attraversando la pianta, trascina con sé l'essenza, che viene poi raccolta in un contenitore separata dall'acqua;
- Spremitura: consiste in un processo di estrazione di tipo meccanico che si esegue a freddo e non comprende alcun trattamento chimico. Si usa per ottenere l’essenza presente nella scorza dei frutti, principalmente gli agrumi.
- Enfleurage: è metodo utilizzato soprattutto in passato per estrarre gli oli essenziali dai petali e dalle parti molto tenere delle piante, che altrimenti si danneggerebbero facilmente in presenza di calore. I fiori vengono appoggiati su lastre ricoperte di grasso purificato, sfruttando la capacità dei grassi, di assorbire gli odori. I fiori cedono al grasso il loro profumo e sono sostituiti con altri fiori, finché il grasso non si satura di profumo. Poi si scioglie il grasso con alcol e quindi si separa l'olio essenziale.
- Estrazione con uso di solventi: questo tipo di estrazione si impiega per le piante aromatiche pregiate, come la rosa e il gelsomino, che non resistono al calore. Consiste nel fare attraversare la droga vegetale da un solvente che, dopo aver estratto l'essenza, viene rimosso per evaporazione.
Proprietà degli oli essenziali
Le proprietà degli oli essenziali possono essere sfruttate per il benessere fisico ed emotivo e variano a seconda dell'essenza.
Per quanto riguarda la sfera emotiva, esistono essenze dall'azione rilassante come:
ed essenze stimolanti come:
Altre proprietà comuni degli oli essenziali sono quelle antibatterica, antivirale, antimicotica.
Determinate essenze, chiamate balsamiche, hanno poi azione espettorante e apportano benefici soprattutto all'apparato respiratorio, come nel caso degli oli essenziali di pino ed eucalipto.
Le essenze naturali estratte invece da finocchio, anice, menta, hanno invece un'azione più mirata sull'apparato digestivo.
Non esiste dunque una regola per tutti gli oli essenziali: pur condividendo tra loro alcune proprietà, ogni essenza svolge un'azione differente su mente e corpo.
Benefici degli oli essenziali
Gli oli essenziali apportano benefici sia alla sfera emotiva sia a livello fisico.
- Le essenze digestive ad esempio aiutano a migliorare la digestione riducendo i dolori addominali, l'accumulo di gas, il meteorismo e la flatulenza.
- Le essenze balsamiche sono invece utili in caso di eccesso di muco e tosse e molti oli essenziali per il raffreddore possono aiutare a respirare meglio liberando il naso.
- Gli oli essenziali calmanti hanno azione generalmente sia sulla mente sia sul corpo: aiutano a rilassarsi e a ritrovare la calma e la serenità, ma anche a ridurre tensioni muscolari, dolori mestruali e coliche.
- Le essenze stimolanti, invece, in genere lavorano su sistema nervoso centrale e circolazione sanguigna migliorando la concentrazione e la memoria e il buonumore, ma anche contrastando gonfiori dati da un rallentamento della circolazione sanguigna e inestetismi come la cellulite.
Come usare gli oli essenziali
Per quanto riguarda gli usi degli oli essenziali: gli oli essenziali andrebbero utilizzati con cautela, perché hanno una discreta tossicità acuta e cronica.
Le essenze possono essere assunte per via interna o esterna, attraverso massaggi, bagni, impacchi e inalazioni ma è sempre meglio chiedere consiglio al medico o un erborista esperto in aromaterapia, soprattutto quando gli oli vengono usati per via interna e sulle mucose.
La tossicità degli oli essenziali varia infatti in base al tipo di essenza ma anche in relazione alla via di somministrazione: l'inalazione è la via più sicura e meno rischiosa e i pericoli aumentano via via per l'applicazione su mucose, pelle e per l'assunzione orale.
Per questo non si utilizzano mai oli essenziali puri, in grandi quantità o pe lunghi periodi. Le essenze vanno infatti usate a dosaggi molto bassi, per brevi periodi e sempre diluiti in un vettore, generalmente un olio vegetale.
Attenzione poi a utilizzare oli essenziali in gravidanza e sui bambini sotto i dodici anni di età, situazioni in cui l'impiego di oli essenziali è controindicato.
Quali sono i migliori oli essenziali?
Gli oli essenziali che si trovano in commercio non hanno tutti la stessa qualità. Quali sono i migliori oli essenziali? Per acquistare oli essenziali puri, non diluiti e non adulterati, meglio rivolgersi in erboristeria e diffidare da canali di vendita che propongono essenze a prezzi molto bassi.
Le essenze vengono vendute di norma in boccette di vetro da 10 millilitri il cui prezzo varia dagli 8 euro a salire, in base all'olio essenziale. Prezzi inferiori a questo possono significare una scarsa qualità dell'essenza.
Gli oli essenziali sono utili anche nella pratica della cromoterapia
Le note degli oli essenziali
Comunemente gli oli essenziali vengono distinti in 3 note in base alla volatilità che ne determina una maggiore o minore persistenza.
- Nota di testa: è data dai profumi che si avvertono per primi e si dissolvono velocemente. Sono molto volatili e hanno una vibrazione molto alta e sottile, che agisce dal basso verso l’alto. Possono essere essenze fresche o fruttate come quelle degli agrumi, con effetto calmante sul sistema nervoso, o pungenti e mentolate come quelle degli oli balsamici, dai benefici effetti sul sistema respiratorio e circolatorio.
- Nota di cuore: la possiedono le essenze morbide e floreali, dalla volatilità media e ampia che porta verso il cuore, con effetto riequilibrante e vitalizzante, attive soprattutto nei momenti di forte agitazione o tristezza. Sono le note dolci e leggermente aspre ottenute dai fiori e dalle foglie.
- Nota di base: sono gli olii che emanano dal profumo caldo e pesante, dalla minore volatilità, ricavati da legni, resine e spezie e hanno effetto tonificante, rubefacente e corroborante. La vibrazione è bassa, pesante e profonda, porta verso la terra: sul piano psichico aiutano a dare stabilità e forza.
Origini e storia
La storia degli oli essenziali arriva da lontano, poiché già i nostri primi antenati avevano capito i potenti effetti degli aromi.
Per questo, utilizzavano piante ricche di oli essenziali nelle cerimonie religiose, nella preparazione di profumi e unguenti e come primi rimedi terapeutici, attraverso fumigazioni di legni aromatici e resine, usati ad esempio per indurre calma e rilassamento o euforia.
Inizialmente le tecniche di estrazione non consentivano di isolare l'olio essenziale; per catturare l'essenza si immergevano le piante in oli vegetali o altre sostanze grasse, anche di origine animale.
I profumi o gli oli profumati di cui si parla nei documenti di origine mesopotamica ed egizia e poi greco-romana, sono da intendersi come oleoliti (estrazione delle essenze tramite macerazione in olio) o come resine grezze (ad esempio incenso, mirra, sandalo, ecc.). Gli utilizzi medico-religiosi o razionali delle piante aromatiche in antichità si riferiscono all'utilizzo della pianta in toto e non all'olio essenziale.
Tuttavia, gli Egizi erano molto abili nell'uso delle piante aromatiche e adottarono le loro fragranze nei cosmetici, così come nei medicinali e, poiché erano al corrende della loro potente azione antisettica e antibatterica, li adoperavano nella laboriosa procedura della mummificazione, per preservare i corpi dei faraoni e bloccarne il processo di putrefazione.
I Greci ereditarono in maniera entusiastica l'uso delle essenze dagli Egizi per aromatizzare i loro cibi e bevande, oltre ai loro corpi e ai vestiti.
I primi a estrarre le essenze furono gli Arabi con l’invenzione dell’alambicco che permetteva di estrarre l’essenza aromatica della pianta mediante distillazione, metodo usato ancora oggi.
Oggi gli oli essenziali sono utilizzati in aromaterapia, branca della fitoterapia che tratta disturbi psico-fisici e preserva la salute e il benessere sfruttando appunto le proprietà delle essenze.
Questa è considerata a tutti gli effetti una disciplina olistica, in quanto la loro azione non è mai solo qualcosa di limitato e altamente specifico per un organo o un apparato, ma essi hanno piuttosto un'azione più generale sull'organismo in tutte le sue affezioni.
Il chimico francese René Maurice Gattefossé, a cui è attribuita l'invenzione del termine "aromaterapia" nel 1928, contribuì alla rinascita dell'interesse dell’uso degli olii essenziali a scopo terapeutico.
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