Febbre dengue: il contagio, i sintomi, le cure

Anche in Italia si sente parlare sempre più spesso di febbre dengue, una malattia virale trasmessa da zanzare molto comuni nelle zone tropicali. Vediamo meglio di cosa si tratta e quando c’è motivo di preoccuparsi.

Aedes_aegypti

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©Centers for Disease Control and Prevention

In questo mondo in cui i traffici internazionali di persone e merci sono frenetici e i cambiamenti climatici hanno conseguenze tangibili, capita che malattie tipicamente tropicali si diffondano anche alle nostre latitudini. Talvolta, scatenando un certo grado di apprensione tra la popolazione. È il caso della febbre dengue, un’infezione causata da un flavivirus trasmesso dalle zanzare.

 

Di per sé, la dengue è una malattia molto comune nelle regioni tropicali e subtropicali del pianeta, in particolare nel sudest asiatico ma anche nell’America centrale e meridionale e – più sporadicamente – ai Caraibi, nel subcontinente indiano e in Oceania. Si parla di circa 50-100 milioni di casi ogni anno, con circa 20mila decessi.

 

 

Il contagio e come evitarlo

La dengue è un’infezione causata da una famiglia di quattro virus molto simili tra loro (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4), trasmessi attraverso la puntura di zanzara della specie Aedes aegypti o Aedes albopictus. La zanzara, infatti, punge una persona malata, poi incuba il virus e lo trasmette ad altre persone pungendole. 

 

Per evitare il contagio da dengue, dunque, bisogna innanzitutto proteggersi dalle zanzare Aedes nelle zone in cui sono endemiche, prestando particolare attenzione nelle prime ore del mattino. I repellenti possono risultare utili, ma non sono infallibili: gli unici metodi realmente efficaci sono le barriere fisiche, come vestiti con maniche lunghe e zanzariere. Con neonati e bambini in particolare bisogna usare i repellenti con cautela, accertandosi del fatto che siano sicuri per la loro età.

 

La dengue non si trasmette da persona a persona, né attraverso l’aria, l’acqua contaminata, il cibo, le feci né il contatto con le superfici. Non c’è dunque motivo per sottoporre a isolamento le persone malate.

 

I sintomi della febbre dengue

Di norma i sintomi della dengue iniziano dai 3 ai 15 giorni dopo la puntura della zanzara infetta, si manifestano all’improvviso e possono essere più o meno intensi a seconda dei casi. Di norma la malattia si manifesta con:

  • febbre;
  • brividi;
  • forte mal di testa;
  • linfonodi ingrossati;
  • eruzione cutanea sul viso;
  • dolore quando si muovono gli occhi;
  • affaticamento; 
  • dolori alla schiena, alle gambe e alle articolazioni.

 

Di norma questi sintomi durano due o tre giorni, per poi scomparire momentaneamente: dopo circa 24 ore ricompaiono la febbre e un’eruzione cutanea che parte dal dorso di mani e piedi e si diffonde poi in tutto il corpo.  

 

Di norma, la dengue ha un decorso benigno. Diventa però molto più pericolosa se si contrae una seconda volta, perché l’individuo non si immunizza; al contrario, il sistema immunitario reagisce in modo molto più aggressivo a una seconda infezione. 

 

In tal caso la dengue si manifesta come febbre emorragica: il paziente sanguina dal naso, dalla bocca o dalle punture, può vomitare sangue o trovarlo nelle feci, manifestare difficoltà respiratorie, avere edemi. In presenza di questi sintomi serve un’assistenza medica specialistica immediata per scongiurare un esito letale.

 

Le terapie per la dengue

Di norma, la malattia si diagnostica ricercando gli anticorpi nel sangue mediante un semplice prelievo. Come per molte altre malattie virali, non esiste una specifica medicina capace di debellare la malattia: di norma il paziente è invitato a stare a riposo assoluto, idratarsi e assumere i comuni farmaci per contrastare la febbre e il dolore, come paracetamolo e ibuprofene. La stanchezza talvolta persiste anche per settimane. In caso di febbre emorragica, si rende necessario il ricovero ospedaliero.

 

La prevenzione e il vaccino

Nelle zone in cui la dengue è endemica, è importante che le autorità intervengano per la disinfestazione delle zanzare, anche eliminando i ristagni d’acqua nei pressi delle zone abitate. 

 

Parallelamente, esistono alcuni vaccini:

  • Qdenga è un vaccino tetravalente vivo attenuato che è stato approvato dall’Ema, l’agenzia europea del farmaco, per le persone dai quattro anni in su che si vogliono recare in zone a rischio; 
  • Dengvaxia invece non è in commercio in Italia ed è indicato soltanto per persone che risiedono in aree tropicali e hanno già contratto la dengue in passato.