Vestibolite nasale: cos'è, quanto dura, rimedi

Spesso favorita da abitudini scorrette, la vestibolite nasale è un’infezione (quasi sempre batterica) che dà sintomi apparentemente banali, ma va comunque diagnosticata e curata prontamente per evitare complicanze.

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Vestibolite nasale che cos'è?

Prima di parlare di vestibolite nasale, è utile fare un piccolo ripasso di anatomia del naso. Le narici, che ben conosciamo, sono i punti d’ingresso delle cavità nasali, cioè le due aperture nel naso attraverso le quali passa l’aria con la respirazione. All’ingresso delle narici, tra le ali del naso esterne e il setto nasale interno, ci sono appunto i vestiboli nasali: sono rivestiti da una mucosa che contiene i peli del naso e le ghiandole sebacee e mucose.

 

Proprio i peli fungono da filtri, perché catturano le particelle in arrivo dall’esterno (polvere, polline, batteri) e le bloccano impedendo loro di penetrare nelle vie respiratori inferiori. Da parte loro, le ghiandole secernono muco che mantiene l’aria inspirata umida e calda. Quando la mucosa dei vestiboli nasali è infiammata, si parla di vestibolite nasale.

 

Le cause della vestibolite nasale

Nella maggior parte dei casi la vestibolite nasale è dovuta a un’infezione batterica, prevalentemente da Staphylococcus aureus. Anche i funghi però possono provocare questa patologia, soprattutto in individui immunocompressi o che assumono antibiotici che possono alterare l’equilibrio della flora batterica e fungina naturalmente presente nel naso.

 

Tra i fattori di rischio ci sono microtraumi e lesioni ripetute, dovute per esempio all’abitudine di mettersi le dita nel naso, soffiarselo troppo spesso e inutilmente o strapparne i peli. Anche la rinorrea cronica (il naso che cola) o uno stato di infiammazione, dovuto per esempio all’esposizione a sostanze chimiche, può favorire la vestibolite nasale.

 

Quali sono i sintomi 

Ma come si manifesta la vestibolite nasale

  • dolore o fastidio all’ingresso delle narici;
  • naso gonfio e arrossato;
  • sensazione di bruciore o prurito;
  • secrezione di muco dal naso;
  • formazione di foruncoli o follicolite;
  • croste o piccole lesioni che possono rompersi e sanguinare;
  • sensazione di ostruzione o congestione nasale.

 

Nella stragrande maggioranza dei casi, dunque, i sintomi della vestibolite nasale sono piuttosto lievi. Trattandosi però di un’infezione, spesso batterica, è importante riconoscerla, diagnosticarla e trattarla in modo tempestivo. In caso contrario, c’è il rischio che inneschi:

  • cellulite nasale, che si riconosce perché la pelle è calda, arrossata e soffice al tatto, la zona del naso è gonfia e dolente, si formano bolle e insorge anche la febbre;
  • trombosi del seno cavernoso, cioè una grossa vena che si trova alla base del cranio: si riconosce perché provoca esoftalmo (bulbo oculare che esce dalla linea delle palpebre), edema alle palpebre, grave cefalea, visione doppia, perdita della vista, febbre alta.

 

Tra le complicazioni della vestibolite nasale, la trombosi del seno cavernoso è davvero rara, ma non si può escludere del tutto. Anche perché, nei casi più gravi e non curati prontamente, può portare alla morte.

 

Come si cura la vestibolite nasale 

La vestibolite nasale va diagnosticata da un medico, a seguito di una visita approfondita. Non è una malattia che possa essere guarita dai rimedi naturali: semmai si possono fare degli impacchi caldi due o tre volte al giorno per alleviare il gonfiore e il fastidio.

 

L’unica cura per la vestibolite nasale è l’antibiotico per via topica, cioè da applicare direttamente sul naso. Assumendolo correttamente, e rispettando le dosi e i tempi previsti, la cura si completa nell’arco di una decina di giorni.