Febbre Oropouche: i sintomi della malattia tropicale arrivata anche in Italia

Anche in Italia è stato diagnosticato il primo caso di febbre Oropouche, una malattia trasmessa dalle zanzare tipiche delle zone tropicali. Vediamo meglio di cosa si tratta, come si manifesta e come si cura.

CulexNil

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A metà giugno 2024, il dipartimento di Malattie infettive, tropicali e microbiologia dell’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, in Valpolicella, ha diagnosticato la febbre Oropouche a una paziente che non troppo tempo prima aveva viaggiato in Paesi caraibici. La notizia ha fatto inevitabilmente scalpore, perché è il primo caso in Europa. Ma cos’è nello specifico la febbre Oropouche? Come si prende? E soprattutto, c’è motivo per preoccuparsi?

 

 

Cos’è la febbre Oropouche

Alle nostre latitudini è aro sentirne parlare, ma la febbre Oropouche è comunissima in vaste aree del Pianeta, in particolare nel Sudamerica, tra Brasile, Bolivia, Colombia, Perù e Cuba. A partire dal 1955, l’anno in cui fu scoperta, ne sono stati registrati oltre 500mila casi: e tutto fa pensare che sia una stima parziale, perché in molti altri casi non c’è stata una diagnosi ufficiale. 

 

Come l’influenza stagionale, anche la febbre Oropouche ha un’origine virale. Più nello specifico è un’arbovirosi, cioè una malattia virale trasmesse da vettori artropodi: il virus Oropouche infatti viene trasmesso dalle zanzare Aedes serratus o Culex quinquefasciatus oppure da alcuni moscerini, come Mansonia venezuelensis.

 

Come prevenire il contagio 

La febbre Oropouche viene trasmessa da zanzare e moscerini, non da uomo a uomo. Non c’è dunque motivo di tenere in isolamento le persone infette: piuttosto, è fondamentale proteggersi dagli insetti attraverso repellenti di buona qualità e soprattutto barriere fisiche, come zanzariere, maniche lunghe, cappelli, scarpe chiuse. Non esistono vaccini.

 

Le amministrazioni dei territori in cui le zanzare sono endemiche, inoltre, sono invitate ad agire con le opportune misure di disinfestazione.

 

I sintomi della febbre Oropouche

Dopo un periodo di incubazione che va dai 3 agli 8 giorni, la febbre si manifesta improvvisamente, accompagnata da: 

  • brividi; 
  • mal di testa; 
  • dolori muscolari e articolari;
  • nausea e vomito;
  • dolore dietro alle orbite e fastidio alla luce;
  • malessere generale.

 

In alcuni pazienti la febbre Oropouche può provocare anche la comparsa di un rush cutaneo (esantema) e sintomi gastrointestinali come la diarrea. Di norma, la febbre scompare nell’arco di qualche giorno ma gli altri sintomi tendono a ripresentarsi, seppure in forma più blanda, a distanza di qualche tempo. 

 

Di per sé la febbre Oropouche non è una malattia grave, soprattutto se la si riconosce per tempo. Se viene trascurata, la febbre alta e il vomito possono provocare uno stato di disidratazione. In casi molto più rari, l’interessamento del sistema nervoso centrale può causare meningite ed encefalite.

 

Come si cura: farmaci e terapie

Come spesso accade per le patologie virali, anche per la febbre Oropouche non esistono terapie specifiche. Il paziente deve restare a riposo, bere molta acqua per mantenersi idratato e, semmai, alleviare i sintomi attraverso i comuni antipiretici (paracetamolo) e antinfiammatori (ibuprofene). Risulta sconsigliata, invece, l’aspirina.

 

Nei casi più gravi, i medici possono prescrivere un antivirale chiamato ribavirina che però non è privo di effetti collaterali.