Quinta malattia: sintomi e trattamento
Tra le malattie esantematiche c’è anche la quinta malattia. Di norma è asintomatica o quasi: si riconosce quando compare il tipico rush cutaneo, che parte dalle guance per poi diffondersi al resto del corpo.
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Chiunque abbia figli in età scolare prima o poi si imbatte nelle famigerate malattie esantematiche. Sono diverse tra loro in termini di origine (alcune sono batteriche, altre virali) e di decorso, ma ad accomunarle è la comparsa di un rush cutaneo con arrossamenti, papule rosse e talvolta prurito (l’esantema, appunto). Se bene o male tutti sono in grado di descrivere – almeno a grandi linee – la varicella o il morbillo, la quinta malattia è decisamente meno comune. Vediamo meglio di cosa si tratta.
- Cos’è la quinta malattia
- Come riconoscere la quinta malattia
- Come si prende la quinta malattia
- Quinta malattia: cosa fare
Cos’è la quinta malattia
L’eritema infettivo – è questo il nome esatto – è di origine virale: nello specifico, è provocato dal parvovirus umano B19. Ma perché si chiama quinta malattia? Semplicemente perché, tra le varie infezioni virali esantematiche che colpiscono i bambini, è stata la quinta a essere descritta, dopo morbillo, rosolia, varicella e roseola infantum.
Nella stragrande maggioranza dei casi, se contratta durante l’infanzia, la quinta malattia è sostanzialmente innocua e può provocare al più qualche giorno di malessere. Talvolta è totalmente asintomatica, tant’è che diventa evidente soltanto quando compare l’esantema.
Si stima che il 50-80% delle persone adulte abbia contratto il virus in passato e risulti quindi immunizzato. Capita però di prendere la quinta malattia in età adulta: in tal caso, possono esserci dei pericoli in più se l’individuo è già immunocompresso o anemico.
Che succede, invece, se una donna prende la quinta malattia mentre è incinta? L’eventualità è da considerare, soprattutto per chi ha già altri figli in età scolare. Di norma i sintomi per la donna sono lievi, quasi impercettibili. Nel 2-3% dei casi, tuttavia, il feto può essere contagiato e andare incontro a una grave forma di anemia e miocardite che, nel 10-20% dei casi, può rivelarsi fatale.
Come riconoscere la quinta malattia
Vediamo ora come si manifesta la quinta malattia nei bambini, che sono i soggetti più colpiti. Il periodo di incubazione va dai 4 giorni alle due settimane. Di norma i sintomi sono molto lievi e possono essere facilmente confusi con quelli di un banale raffreddore, a cui si possono aggiungere talvolta una leggera febbre e mal di testa.
Al termine della malattia, quando il soggetto è guarito e non è più contagioso, compare l’esantema. L’eruzione cutanea rossa comincia dalle guance, tant’è che si parla di “malattia delle guance schiaffeggiate”): dopodiché le macchie rosse possono comparire in modo simmetrico anche su braccia, gambe, glutei e tronco.
Di norma il rush dura dai 5 ai 10 giorni, ma può recidivare per diverse settimane, magari a seguito dell’esposizione al sole, del calore, della febbre o di momenti di particolare stress. Il sole non ha alcun effetto a lungo termine sulle macchie: è bene comunque seguire le consuete norme di comportamento che prevedono di applicare sempre la crema solare 50+ ed evitare le ore più calde della giornata.
Come si prende la quinta malattia
Come viene la quinta malattia? Il contagio avviene attraverso le piccole goccioline di saliva che si espellono dalla bocca quando si starnutisce o si tossisce, oppure attraverso il catarro e il muco nasale. La quinta malattia è contagiosa nella sua prima fase, quando è asintomatica o comporta al massimo febbriciattola, mal di testa e raffreddore.
Quando compare l’esantema, significa che la malattia si è esaurita e il bambino non è più contagioso. Se i genitori si chiedono quando si può tornare a scuola dopo la quinta malattia, dunque, la risposta è semplice: se il bambino ha le macchie, e il pediatra ha confermato la diagnosi escludendo altre patologie, significa che può tornare a scuola e fare una vita completamente normale.
Di solito questo virus circola in primavera e provoca piccoli focolai soprattutto nella scuola dell’infanzia e nelle prime classi delle elementari.
Quinta malattia: cosa fare
Come curare la quinta malattia? La prima cosa da chiarire è che non esiste né un vaccino né una terapia antivirale specifica. Nella prima fase, se il paziente ha malessere, può alleviarlo con i consueti antipiretici (come il paracetamolo), con il riposo e con una sufficiente idratazione. Per le macchie non serve nessuna crema particolare.
Se una persona ritiene di essere particolarmente vulnerabile, magari perché in gravidanza o per altri problemi di salute contestuali, tutto ciò che può fare è cercare di prevenire il contagio lavandosi di frequente le mani, arieggiando gli ambienti o indossando la mascherina.